Uno dei primi e dei più emblematici episodi della contrapposizione fra ragione e fede risale al marzo del 415 con l'assassinio di Ipazia, detta “la musa” o “la filosofa” che vede come mandante il vescovo Cirillo, allora patriarca di Alessandria d’Egitto.
Ipazia viene ricordata come la prima matematica della storia, anzi, fu la sola matematica per più di un millennio in quanto solo nel Settecento troviamo altri esempi quali Maria Agnesi a Sophie Germain.
Figlia di Teone, rettore dell’università di Alessandria e matematico egli stesso, Ipazia fu oltre che traduttrice delle opere di Euclide, Archimede e Diofanto l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica e astronoma.
Le sue opere sono andate perdute e le uniche notizie di prima mano su di lei ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene, l’allievo prediletto che, dopo averla chiamata «madre, sorella, maestra e benefattrice», tradì il suo insegnamento e passò al nemico, diventando vescovo di Tolemaide.
Ipazia, che grazie al suo razionalismo non si sposò mai a un uomo perché diceva di essere già «sposata alla verità» diventò vittima del fanatismo cattolico e delle bugie tanto che la verità da lei tanto ricercata venne portata alla luce solo dopo diversi secoli.
“La mia città attraversa tristi tempi di decadenza delle arti e della filosofia, vi imperversano dogmi e la libera ricerca non viene tollerata. Gli ideali della grecità stanno tramontando. Che ne sarà dei giovani? Chi insegnerà loro la via dell’evoluzione spirituale? Io non posso accettare intimidazioni, continuerò a fare quello che ho sempre fatto, insegnare”.
Il suo bellissimo volto è infuocato, la sua voce è salda e decisa, i suoi occhi non conoscono tremolio.
Oreste, il prefetto augustale responsabile dell’ordine pubblico, rinunzierebbe ben volentieri al suo ufficio che oggi nessuno gli invidia anche se è la massima carica pubblica e rappresenta direttamente l’imperatore.
Il prefetto, amico del padre, ha convocato Ipazia nottetempo per un colloquio segreto: “ Ascoltami ti prego, non è il momento di fare le tue lezioni e men che meno sulla pubblica piazza”.
“Che c’è di male? - risponde lei - Lo hanno fatto Socrate, Plotino e molti altri, perché non posso farlo anch’io?”
“Perché c’è momento e momento e, in questo clima di disordine politico, è meglio che tu stia in disparte. La città pullula delle spie di Cirillo, siamo quasi alla guerra civile. I tuoi discorsi eccitano, provocano chi ti è avverso”.
“Io insegno, non faccio politica e non eccito gli animi, cerco di indurli a ragionare correttamente - replica lei - il mio insegnamento indica la via per l’elevazione spirituale trasmessaci da Plotino”.
“Sei testarda, Ipazia. Voglia il cielo che questa tua testardaggine non ti procuri sofferenze indicibili”.
“Io parlo, dibatto nelle strade e nelle piazze perché voglio che tutti pervengano alla conoscenza, che apprendano la verità, nessuno per questo può avere motivo di risentimento o di offesa”.
“ Tu non tieni conto che sei una donna, la prima donna filosofa di Alessandria ed è già questa una cosa difficile da accettare, specialmente quando nei tuoi dibattiti metti in difficoltà un uomo; ti guadagni un nemico che ti odierà a morte. Sei pagana e sai bene che il vescovo Cirillo ti odia anche per questo ed ha una potenza maggiore della mia. Non dovrebbe essere così ma di fatto lo è; dispone di folle di cristiani pronti ad eseguire ciecamente ogni suo ordine e possiede un piccolo esercito composto dai monaci parabolani, gli eremiti della Tebaide, monaci d’infima plebe. Fra loro c’è di tutto, facchini, marinai, sicari, sono oltre cinquecento. A capo di essi c’è un energumeno dai capelli irsuti e gli occhi di ghiaccio, detto Pietro il Lettore. Le sue grandi mani e le dita dotate di unghie spaventose sono strumenti per uccidere.”
“Non hanno motivo di odiarmi. Chi può adombrarsi - ribatte Ipazia - quando insegno che il mondo deriva dall’Uno attraverso un processo emanativo simile a quello della luce. E’ forse offensivo insegnare che il compito dell’uomo è distaccarsi dalla materia, ripercorrere ascendendo i vari gradi del processo emanativo fino a raggiungere il culmine dell’ascesa, l’estasi, l’identificazione dell’uomo con l’Uno? Io insegno che l’emanazione è un discendere da Dio e l’etica è un ritornarvi, dov’è la provocazione? “
“ Non è il tuo nobile insegnamento, o Ipazia, che non viene tollerato ma il fatto che sia una donna a farlo e che questa donna susciti rispetto, ammirazione e faccia proseliti. Tu sollevi nei fanatici cristiani un senso di inferiorità culturale e non è facile prevedere fin dove possa giungere. Cirillo è un uomo di grande prestigio. Quando parla ai suoi fedeli, costoro lo ascoltano e obbediscono a tutto quello che dice e, a volte, dice cose molto pericolose. Nelle sue iraconde omelie solleva le folle contro di te. Ha già sollevato il suo esercito di monaci assassini contro i giudei facendo radere al suolo le sinagoghe e depredandoli di ogni avere; quelli che si sono opposti li ha fatti giustiziare”.
(…)
Quella mattina Demetra l’ha scongiurata: “Ipazia, non recarti al museo per fare lezione, è troppo pericoloso; tra la folla che ti accompagna sempre ai tuoi discorsi potrebbero esserci dei sicari di Cirillo. Ti hanno già teso un agguato provocandoti una ferita al fianco, non esporti al pericolo”.
Anche Antinoo, lo schiavo fedele e discreto che l’accompagna sempre nelle sue uscite, l’ha supplicata di non uscire: “Non è saggio sfidare la sorte” le ha detto.
Entrambi sanno, però, che ogni discorso è inutile per distogliere Ipazia dai suoi obiettivi lineari. Tutto ciò che è chiaro e semplice, diventa per lei irrinunciabile.
(…)
Ma Ipazia non può fuggire, una folla in delirio sta sopra di lei: cento mani la prendono, la toccano, la trascinano per i capelli. Le vengono strappate le vesti fra urla sconce e risa oscene. La tirano da ogni parte lacerandole la pelle e le carni, la picchiano. Una mano le cerca il viso, due dita adunche come artigli le si conficcano negli occhi e riescono a cavarglieli. La mano si alza trionfante a mostrare il tristo trofeo alla turba inferocita poi, quei poveri globi sanguinanti, vengono scagliati a terra e calpestati. Al loro posto ci sono due cavità sanguinolente.
Ipazia viene portata verso il tempio cristiano, il Cesareo, e poggiata sulla scalinata. Deve morire lì perché il Cristo che lei ha offeso si appaghi del suo sangue.
Pietro il Lettore, colpisce il bel corpo denudato con la sua mazza ferrata.
Ipazia tenta di stringere le gambe ma i monaci la costringono a divaricarle a dismisura. Ipazia viene penetrata da una conchiglia tagliente.
Nessuno presta ascolto alle sue urla strazianti, nessuno accorre in suo aiuto.
Pietro urla al branco: “Non colpitela al cuore! Ipazia deve rimanere viva il più a lungo possibile, deve gustare stilla a stilla il castigo per i suoi peccati”.
I barbari, con le conchiglie affilate, le mozzano le dita, le staccano le mani, le strappano i seni e le labbra; si volgono a tagliarle braccia e gambe poi, a centinaia, piombano su di lei perché ciascuno vuole strappare un brandello di carne. Ipazia, dopo essere stata fatta a pezzi viene scarnificata. I gemiti strazianti, i rantoli di Ipazia non suscitano pietà, eccitano ancor più la brama di sangue.
Ipazia viene tagliuzzata, macellata viva, non le viene concessa nemmeno la pietà che viene offerta agli animali che vengono macellati da morti.
Il corpo della vergine gentile viene disseminato qua e là sui gradini del tempio poi i pezzi vengono raccolti e infilati in due sacchi di iuta e trasportati verso il “ Kinaron “ per essere bruciati, insieme alla spazzatura, perché di lei non rimanga nemmeno un sepolcro a ricordarla.
Un’ombra scura esce da dietro una colonna del tempio e si ferma a guardare la pioggia che lava i gradini insanguinati.
La muta corre urlando per le strade di Alessandria e nella folle corsa vengono disseminati brandelli di carne per le strade poi, i due sacchi, sono lanciati nel fuoco del Kinaron. Quando il corpo di Ipazia incomincia a bruciare forse il suo cuore palpita ancora.
Pietro il lettore urla: “Questo dice Agostino da Ippona: La donna è immondizia. Il tuo posto è qui, Ipazia, immondizia sei e nella immondizia devi stare.” Urla di approvazione fanno da sfondo alla sua affermazione.
non potevi scegliere niente di meglio per cominciare la settimana. sottolineo che nelle mie parole non c'è la minima traccia di ironia.
RispondiEliminaLeggerti a qust'ora sono una controindicazione per un buon risveglio. Torno piu tardi ne' :@)
RispondiEliminaCAROLINA
RispondiEliminain ogni caso, a me fa comunque piacere il tuo commento!
diciamo che navigo a vista, incurante di scogli e mareee:))
RANDY
RispondiEliminaposso capire benissimo:)) è un testo oltretutto lungo___ da annusare, così en passant ___ al contrario se proprio ci si appassiona c'è il link in fondo che porta al racconto integrale:))
Che dire Teresa...iniziamo l'anno con una donna che ha lasciato un segno..anche se le sue opere sono andate perdute i suoi insegnamenti sono rimasti solchi nella storia..sono tornata al lavoro..:((
RispondiEliminagiorno:)
Quella di Ipazia è una delle storie piu' affascinanti che io conosca...quello che penso delle religioni, di tutte le religioni invece lo è molto meno..:-)) buongiorno teti..:*
RispondiEliminaPIEFFY
RispondiEliminabuon giorno :)) già ripreso? beh, dai settimana corta___ :)
CRI
RispondiEliminaciao:)) inutile dire che la penso come te :)
sono contenta perchè da qualche giorno sta girando al bello per diversi amici e amiche___ e questo fa girare al meglio le cose anche per me:)
Chi pensa è sgradito al potere. Pensare è un’attività sovversiva. Pone infatti le basi del cambiamento. Pensare è la vera rivoluzione permanente. Di conseguenza, pensare è pericoloso. Ipazia, come Platone e Socrate prima di lei, è una Donna per la libertà, la scienza contro ogni fanatismo. Sicuramente è una delle prime vittime del fondamentalismo religioso. Parlare di questa sraordinaria Donna in così pochi termini è sicuramente riduttivo. Ciao. Gianor
RispondiElimina...Chiaramente riduttivo nei confronti del mio commento! Riciao
RispondiEliminaera l' 8 marzo 415 per l'esattezza..per coincidenza la festa della donna?...
RispondiEliminacosi a memoria mi sembra che nel 1960..circa..Cirillo...fu citato dal Papa..come un "esempio di ortodossia"...cose da pazzi dico io...._)
donna di una profondità assoluta..mi è sempre rimasto impresso un episodio...il padre voleva che si sposasse con un corteggiatore che la andava a trovare...e hai suoi rifiuti il padre gli diceva "ma lui ti ama"...e lei"non mi ama e te lo dimostrerò"..
quando il giorno dopo il corteggiatore andò a trovarla..lei lo accolse con un panno imbevuto del suo mestruo e mostrandoglielo gli disse" tu mi ami?..ami anche questo di me?"...il corteggiatore andò via disgustato...e lei a suo padre disse.."..come vedi non mi amava"...^__^
ferikiko
GIANOR
RispondiEliminadiciamo che è come mettere un segnalibro o fare un segno vicino a un tema___ così tanto per buona memoria___ :)
FERIKIKO
RispondiEliminaintanto grazie perchè come sai il pretesto di parlare anzi scrivere di Ipazia lo devo tutto a te:)
però devo confutare le tue parole.
pare infatti che solo successivamente la sua morte sia stata fatta coincidere con l'8 marzo, dato che non si sa esattamente nè quando è nata nè quando è morta __ pare i primi di marzo, ma non c'è una data certa.
anche la storia della stoffa impregnata la sò diversa, diciamo più com'è raccontata nella versione estesa del racconto e cioè che lo abbia fatto per dissuadere un suo allievo (Idomeneo) dalla sua infatuazione per lei.
ora siccome ho un dubbio sul prossimo post, passo a chiederti consiglio :))
GIANOR
RispondiEliminavale anche per il post, non temere !
come sai scrissi di Ipazia anni fa su un forum di religione..(molti timorati di Dio mi insultarono in privato)...a suo tempo ho fatto una ricerca...che mi dava l' 8 marzo come data della sua morte..e anche l' episodio del mestruo è frutto di una ricerca...ovviamente adesso non ricordo le fonti..
RispondiEliminacmq complimenti per questo tuo bel post su una donna straordinaria...da esempio per le nuove generazioni, sia maschili che femminili
ciao Italo
ITALO
RispondiEliminahanno solo da provarci a dire qualcosa !
sì le fonti sono dissonanti, ma il di là del piacere di rompere le scatole al prossimo, alla fin fine non è che mi cambi molto la precisione sui fatti, quanto la loro sequenza e a volte anche quella la trascuro:))
grazie;)
Buongiorno teti,
RispondiEliminami affascinano sempre le donne forti nel carattere e nelle circostanze.
Ipazia è un esempio di entrambe le cose.
Mi piace pensare di essere stata come lei in una scorsa vita, almeno una volta.
ALESSANDRA
RispondiEliminadal nome sembrerebbe poterci essere un collegamento___ :))
(scusa ieri ho latitato ma c'era un burdell da te!)
Ogni volta che leggo la storia di questa meravigliosa donna, mi vengono i brividi.
RispondiEliminaQuello che le è stato fatto è la cosa più atroce che abbia mai letto in assoluto.
Mi sento male, non riesco a leggere.
Peccato che si tenda a porre risalto più ai dettagli della sua terribile fine che a quelli del suo messaggio scientifico.
ALMAPLENA
RispondiEliminaho volutamente scelto di inserire quella descrizione, ma se leggi il racconto completo (c'è il link in fondo) trovi molto altro sebbene lo stesso trattamento infertole fisicamente sia stato perpetuato anche nei confronti dei suoi scritti e del suo pensiero.
un po' come accade anche oggi in ogni parte del mondo.
...ho visto il film e mi era piaciuto moltissimo, ma quello che scrivi qui, la sua storia...non ha nulla a che vedere con quelle che si vede nella pellicola, è stato uno scempio...;-((
RispondiEliminaMARGHERITA
RispondiEliminaessì__ me ne sono accorta cercando il video__ credo fosse comunque un film dai contenuti interessanti, ma poco biografico del personaggio che forse è stato preso solo a pretesto__ non credo che se dovesse capitarmi lo andrò a vedere____ (ho riaperto quella cosa che tu sai che era inaccessibile;)
Non era rivolta al tuo post la mia osservazione, ma in generale :)
RispondiEliminaHo notato che, da quando lo scorso anno è uscito il film, ovunque se ne parlasse, si metteva in risalto con dovizia di particolari, l'orrore della fine e non la con grandezza del suo insegnamento.
Probabilmente è per mettere in risalto fino a che punto si si sia spinta la crudeltà e l'ottusità umana, quanto il delirio "religioso" (che non è altro che politica) possa più aver nuociuto che beneficato. Che è un dato di fatto a prescindere, secondo me...
:))
ALMAPLENA
RispondiEliminaahahah :))
scusa se rido__ pensavo, di reazione al tuo commento, che in effetti al giorno d'oggi il truce vince sull'ideale__ sì, ma che rido allora? ____ :((
Fai bene a ridere, è decisamente meglio :))
RispondiEliminaAl giorno d'oggi è tutto un cercare di spostare l'attenzione sul fumo e non sull'arrosto, e il fumo molto spesso è orrore puro.
Si chiama "normalizzazione dell'abnorme", un processo psicologico che esprime chiaramente quanto le nostre menti siano vittime di plagio quotidianamente.
Clarissa Pinkola Estès, docet :))
ALMAPLENA
RispondiElimina___ ECCO___ SE PRIMA PIANGEVO
____ADESSO
_ sighgh
_ sighgh
_ sighgh
_ sighgh
___ ADESSO MI DISPERO :(((
ahahahahahahahah...
RispondiEliminama smettila! :)))))
ALMAPLENA
RispondiEliminann ci riesco :(
non la conoscevo, ma è affascinante oltre ogni teorema. Che creature meravigliose le Donne quelle con .... . Anche il post sul suicidio è superbo. Che brava che sei! Però perchè non traslochi di nuovo? qui è così buio e tanto fb o no qui è tutto un grande cestino ! robi
RispondiEliminaROBERTA
RispondiEliminainnanzi tutto grazie assai :))
per il blog ti spiego subito con un esempio__ allora immagina di aver trovato questi post di la.
fatto?
bene___ quindi non c'è bisogno che ti dica che a questo punto invece che starmene a mettere insieme il prossimo di domani in tutta calma e serenità sarei a combattere con gente che mi mette in lista nera, oppure mi insulta, oppure fa commenti alla belin di cane oppure mi fa bannare oppure mi detesta e mi manda accidenti che poi gli accidenti si attaccano, magari anche solo al lavoro del dentista, oppure mi scrive in privato dicendo che a uno/a che nn mi può dire chi è non piaccio e a un altro/a invece sì, oppure che stanno facendo combutta per silurarmi, se avessi una macchina magari per tagliarmi le gomme, oppure semplicemente farmi andare il sangue in tasca con un pretesto qualsiasi pur di riuscirci, vero?
ecco.
e se ho dimenticato qualcosa è perchè cerco di rimuovere un'esperienza sconvolgente a tratti allucinante:))
scherzi a parte, questa piattaforma è l'ideale per me, anche perchè avendo mac è più funzionale e poi io sono una misantropa, la folla mi terrorizza (o sono io che terrorizzo la folla?__ vabbhè, hai capito;))
in più dovresti essermi grata che ti faccio fare un po' di moto ;)
ciao, grazie ancora e buona serata!!!
Che bello leggere di Ipazia, grazie per questo tuo approfondimento culturale che guarda alla libertà, la vera libertà, quella fornita innanzitutto dalla cultura.
RispondiEliminaCiao Teti.
CORSARA
RispondiEliminaciao!
vedi se fosse nata oggi sarebbe stata utile e apprezzata invece purtroppo ha fatto una pessima fine___ ma nonostante il tempo che è passato qualcosa resta e speriamo continui a resistere!
Te dici che se fosse nata oggi sarebbe apprezzata maggiormente? mmmm non mi sento di avvalorare la tua idea... Oggi non vengono amate le persone che si pongono molte domande...
RispondiEliminaCORSARA
RispondiEliminain effetti dopo aver spedito ho pensato anche io che in un certo senso non è che le cose siano così tanto diverse :(
a volte mi faccio prendere la mano dall'ottimismo :)
e del trittico saffico non mi hai detto niente?
quale? non l'ho visto... mea culpa, lo ammetto....
RispondiEliminaInviamelo (il link) , ho aperto alla possibilità di essere contattata tramite il blog credo non so perché non mi sono mai contattata da sola...
pensa un pò...che periodo fertile per il blog, con questi commenti interessanti così lontani da quella decadenza di contenuti, spesso lasciati a pisciata di cane, tanto per commentare .... cosa che troppo mi sta irritando in questo periodo...
RispondiEliminagià!
Eliminasi vede che allora rappresentavo una novità!
o forse era un momento diverso, fatto sta che poi ognuno è andato per il suo parallelo ed è sparito.
su una cinquantina che sono stati durante il periodo d'oro ammetto di averne fatti fuori almeno una decina con le mie stesse mani, ma più che altro è cambiato qualcosa, forse è vero che sta sorgendo una mente digitale che sta fagocitando le nostre e prendendo il potere. mah!