momentaneamente: momentaneamente invisibile

mercoledì 29 giugno 2011

momentaneamente invisibile

Le scuole hanno chiuso, chi ha famiglia ha il suo da fare, poi le vacanze, le temperature e tutto quanto rende complicato organizzare una visita ai/alle blogger e così questa settimana invece del week end ho scelto il giovedì per una zingarata.

Destinazione?

Resterà un segreto, gli indizi saranno rivelati al ritorno (previsto per domenica, se non divento invisibile)

I giovedì altrove di Teti sono stati quindi spostati, per questa settimana, nello spazio e nel tempo qui e qui ciao!

8 commenti:

Roberto Oliva30 giugno 2011 alle ore 07:21
Ciao ! Ma non ci dici prprio niente? neppure come ti sei vestita? cosa hai mangiato per colazione ? Borsa o trolley ? Treno o macchina ? Sai che sono curioso come un Bonobo ?
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Anonimo30 giugno 2011 alle ore 08:18
BIMBOVERDE
ne so quanto te! ma ho letto i suoi Ching di stamattina:

Tung Jen: La Ritirata,
In questo momento ti è propizio ritirarti ed osservare la situazione dall'esterno, in un angolo tranquillo. Rinunciare all'azione non significa essere sconfitti, è anzi un segno di grande saggezza. Raccoglierai le forze, valuterai gli eventi ed interverrai al momento giusto ottenendo successo.

so che non aveva bagaglio "le zingarate" ha detto "si fanno senza bagaglio sennò che zingarate sono?"

comunque speriamo che la città invisibile se la inghiotta si sta così bene senza Teti!

Ugo
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Guchi chan30 giugno 2011 alle ore 08:26
stavo per lasciare un commento ieri sera quando è andata via la luce. è capitato anche qualche giorno fa, un minuto di black out totale in tutto il quartiere e poi è tornata, però, visto che era già parecchio tardi, ho preferito andare a dormire anzichè riaccendere il computer. buona zingarata, Teti!
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Anonimo30 giugno 2011 alle ore 08:33
GUCHI
ciao! ha detto TETI di dirti di dare un occhio parallelo;)
vado anch'io, Ugo
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cartisea1 luglio 2011 alle ore 09:54
Ehi
Ma non si sparisce così
Si lascia una traccia o
un cip :)
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teti9002 luglio 2011 alle ore 10:52
CARTISEA
hey sorella Cip! ma tu le mail non le leggi proprio mai? :/
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cartisea4 luglio 2011 alle ore 11:48
le ho lette, ma era meglio se non le leggevo, le ultime notizie mi hanno amareggiata,,

ciao sorella Ciop, non fare scherzi, eh?
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teti9004 luglio 2011 alle ore 18:42
CARTISEA
non so, ci sto pensando.
potrei scrivere solo in casa d'altri, mendicare post, ma no, dai non è nel mio stile, però, mah!
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silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.