momentaneamente: riemersa (del resto le dee si sa che sono immortali!)

lunedì 12 settembre 2011

riemersa (del resto le dee si sa che sono immortali!)

bene, in fondo sono stata via talmente poco che

non ho avuto neanche il tempo di sentire la mia mancanza!

appena pronto il video

parlerò di questo viaggio

per ora posso dire che riemergo

con diverse priorità

nuovi impegni

e con le migliori intenzioni

11 commenti:

cartisea12 settembre 2011 alle ore 16:10
I mutamenti riemersi
ci lasciano storditi
per un po'

Dopo
non resta che
cogliere le visioni
migliori

E' l'autunno
tempo di sfumature e
potature
RispondiElimina
Risposte
teti90012 settembre 2011 alle ore 16:23
CARTISEA

riemergere, affiorare
appena appena

mica balena sbuffante
piuttosto soffio

stanca di bufere
insensibile ai tormenti

disponibile e attenta
gelosa del mio tempo

(i ladri del tempo sono avvisati)
RispondiElimina
Risposte
teti90012 settembre 2011 alle ore 16:25
BIMBOVERDE

torno, sì anzi sono già arrivata!
RispondiElimina
Risposte
Guchi chan12 settembre 2011 alle ore 17:03
chissà se la tua esperienza potrà ispirare anche noi...
RispondiElimina
Risposte
the daffodils12 settembre 2011 alle ore 17:57
...il trip che sia mentale o fisico poco importa se da' i suoi bei frutti :0)
RispondiElimina
Risposte
teti90012 settembre 2011 alle ore 18:40
GUCHI
non so ma mi auguro (almeno) non faccia danni:)
RispondiElimina
Risposte
teti90012 settembre 2011 alle ore 18:41
THE DAFFODILS
O__o oibò! cosa mi dici mai!
comunque niente sostanze stupefacenti, anzi neanche vino!
ho fatto tutto da me medesima senza additivi!
RispondiElimina
Risposte
Pier12 settembre 2011 alle ore 19:24
ehi ma !?
non ho fatto a tempo nemmeno a leggere tutti i saluti nelle varie lingue che è già tornata.
Come la gramigna :P
RispondiElimina
Risposte
teti90012 settembre 2011 alle ore 19:29
PIER
sììììììììììììììììì____ anzi!
PEGGIOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
RispondiElimina
Risposte
Jivri'l12 settembre 2011 alle ore 22:15
meno male, già mi preoccupavo.
RispondiElimina
Risposte
teti90012 settembre 2011 alle ore 22:19
JIVRI'L
e avresti fatto male a te stessa, credimi una via di uscita c'è sempre, anche più di una (se si vuole la si trova sempre!) e poi sono adulta e vacccccinata!
ora però vado a dormire che in quattro giorni ho dormito (male) si e no 16 ore:(
RispondiElimina
Risposte

Aggiungi commento

silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.