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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 29 gennaio 2012

preferirei di NON



cogliere fogli sparsi sul buio
stirare con la mano il silenzio
l'impalpabile fruscio assordante
di parole svuotate e cieche
inutile comunicazione solo risonanza
vibrazione cromatica di spazi vuoti
di paesaggi e figure
soltanto immaginazione
al centro del pensiero unico
di ciascuno e di nessuno.




cogliere e distribuire
stato d'intesa invece che assedio
dimentico del sè e dell'altro
come di tutti gli altri
trovare le labbra nel buio
quando le mascelle si muovono
masticare e inghiottire
con la bocca vuota
mentre lo stomaco già digerisce
quello che ho imboccato.

cogliere e moltiplicare
uno quando è due diventa al cubo
i sacchi flosci di ognuno
vicino alle scarpe sulla soglia
nei letti che ciascuno si porta da casa
le orme stanche e quelle felici
e ognuna lancia le sue
piccole spine o corolle
entra nel gioco si fa spazio
e lo toglie.


cogliere e viaggiare
resta un piccolo confine
mai valicato e irripetibile
ancora da occupare
e quando ci arrivi eccone già un altro
che ti era sfuggito e ti attira
così mentre ancora sei nel presente
scorgi un futuro e già vedi
una diversa immagine
che porta un altro volto e altri sapori.

cogliere e accogliere
dov'è allora il tempo e il posto
quello in cui manca tutto il resto
che è ininfluente e lontano?
c'è nella fuga la sensazione di
approdo felice?
è ozio? è contemplazione? cos'è? 

come riesco a descrivere la sospensione 
in cui fluttuano le persone 
al centro di un'azione karmica?

cogliere le distanze
posso parlare del prima e del dopo
ma sono incapace di dire del durante:
vuoto e niente sono le uniche
parole che leggo nell'immaginario
della ricostruzione mentale.
presa di contatto con le sensazioni
che ho più vicine di notte
guardando il mare o il monte,
comunque lontano.


in buona sintesi?

cogliendo neve
giornate assolate
poi il buio

contenta?

bastava quello, no?

perchè sei  ignorante! la bellezza sta nell'evitare di scrivere NON

e a che serve?

a centrare il punto. senza se e senza ma, invece di dire NON qui NON là, si cerca di dirsi e di dire quello che è invece di quello che NON è, quello che si vuole invece di quello che NON si vuole.
ma che parlo a fare?



8 commenti:

  1. non riesco a non scrivere non.
    nonostante l'impegno.

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    1. beh, si può anche fare a meno, ma a volte risulta utile, perchè aiuta ad arrivare al nocciolo a precisarsi.
      di sicuro ho notato che chi ne fa largo uso spesso è ambiguo/a, mi suscita un po' di diffidenza, sai com'è__ se alla nostra età (intendo alla mia) si riesce solo a dire quel che non si vuole invece di quel che si sa si vorrebbe__ secondo me, c'è un problema.
      io lo uso ancora quando parlo, ma raramente quando scrivo, da un paio di mesi poi mi sarà sfuggito solo in qualche mail, ma nei post ti sfido a trovarne:)

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  2. ma me capita .. o capitava ... di NON sapere quello che volevo ma di sapere bene quello che NON volevo ... da qui l'uso.
    cmq NON credo che leggerò un paio di mesi di tuoi post :P

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  3. hihi ho scritto leggo anzichè rileggo ... precisetti sai che c'è differenza :D

    e poooi ...ora che hai detto ci mancherebbe mi viene da leggerli grrrr

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    1. beh, ma perchè di solito commenti, ma potresti anche farlo senza leggerli in effetti:))
      e pooooooi___ lascia perdere, davvero:))

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  4. a me, entrando, sembra di generarne di spazio....

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    1. detto così sembra che la cosa ti sembri una buona cosa.
      io invece ti osservo a distanza.

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