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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 29 dicembre 2012

Eco d'estate

prima che i ricordi delle ombre perdano forma e approfittando dell'estate sabbiosa, usando le dita come matite, le mani come spatole e le braccia come rami che dipartono dalla mente.

dipingendo dune che una scia di vento spruzza sull'onda del mare che trascina al largo le foglie e le vite di chi è già caduto o sta per lasciarsi spazzare via come la cenere di una brace ormai inutile e spenta.



pare troppo gioiosa l'estate per durare.
arriva e sta un giorno, mai di più, poi si rabbuia.
in un anno sono sempre meno i giorni di sole pieno e rovente, quello capace di asciugare anche l'idea del pianto e lasciarmi serena e raggiante invece che perennemente insoddisfatta e dolente a ghiacciare i pensieri da scolare come un drink misto di mojito e cicuta in un deserto affollato di profughi fino al termine del tempo.
nel quando, dell'idea di estate si perda ogni immagine e nel ricordo resti solo l'assenza di profumi, musica e parole per evocarla.

8 commenti:

  1. Invito - italiano
    Io sono genovese.
    Dedicato alla lettura di qui, e visitare il suo blog.
    ho anche uno, soltanto molto più semplice.
    'm vi invita a farmi visita, e, se possibile seguire insieme per loro e con loro. Non mi è mai piaciuto scrivere, esporre e condividere le mie idee con le persone, a prescindere dalla classe sociale, credo religioso, l'orientamento sessuale, o, di Razza.
    Per me, ciò che il nostro interesse è lo scambio di idee, e, pensieri.
    'm lì nel mio Grullo spazio, in attesa per voi.
    E sto già seguendo il tuo blog.
    Forza, pace, amicizia e felicità
    Per te, un abbraccio da genova.
    ;P
    www.lecosechestannodietro.blogspot.it

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  2. Una notte d'estate m'insognai de trovamme in un tempio, sopr'a un monte, dove la Gloria me baciava in fronte co' tanta forza che me ce svejai. E feci proprio bene : se per caso nun spalancavo l'occhi ar punto giusto, la vespa, che ciaveva preso gusto, me dava un antro pizzico sur naso.

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