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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 22 febbraio 2013

noi?

voi? e loro?

a parte l'uso come plurale maiestatis, il noi, a ben guardare, potrebbe anche sparire o venire sostituito con un ridondante ego alla latina ma anche nella sua accezione psico_moderna.
trovate un concetto che possa, con assoluta certezza, venire attribuito a più persone senza distinguo di particolari soggettivi e personali.



pare evidente soprattutto ascoltando certi comici, in cui includo in primis i politici, che del noi vien fatto un uso leggero.
ma noi chi?
poi, di conseguenza, è facile che degli altri venga fuori un profilo confuso.
"Noi" come a dire chi la pensa come me, e gli altri generici, come bastasse pensarla diversamente.
"Noi" che siamo diversi anche quando parliamo o ci comportiamo come gli altri, ma che per imprecisati motivi siamo comunque meglio di loro.
un gran pasticcio.
personalmente comincio a provare un certo fastidio quando sento personaggi ricchi e famosi ironizzare sulle miserie dei più derelitti usando il noi quasi a dire che anche loro ne facciano parte.
littizzetto e benigni, tanto per non fare nomi, incassano un bel po' di denari con questi giochini che, pure decurtati delle tasse e presi singolarmente, corrispondono comunque a molto più di quello che moltissimi riescono a raggranellare in una vita di lavoro.
insomma a me pare che sia del tutto evidente che in ogni noi, voi o loro ci stia dentro un po' troppa roba.
in particolare il tema della povertà è trasversale alle diverse appartenenze politiche, tant'è vero che, inspiegabilmente, ma i numeri lo confermano, a destra votano anche coloro certamente sono esclusi dalla mission di quella parte.
resta che ogni volta che sento dire noi mi sorge immediata la domanda: ma noi chi?
diverso quando sento dire loro. lì, la cosa è più chiara, si parla di tutto il resto cioè degli altri.
ma a pensarci bene, chi saranno mai questi altri che a loro volta ci guardano come se gli altri fossimo noi?
la struttura della suddivisione politica del Paese, chi più, chi meno, è nitida: quattro quarti.
il primo non vota (e sarebbero da indagarne a fondo i motivi), il secondo sta a sinistra (e sorride disteso a due giorni dal voto) contrapposto alla destra (che per nascondere le lacrime si fa venire la congiuntivite) e in mezzo ci sono quelli fuori dai giochi (divisi tra quelli con la fronte imperlata di terrore e quelli con la disperazione negli occhi), ma che li rompono agli altri tre.
comunque la giri, questo è.
continuare a utilizzare i pronomi personali come fossero categorie binarie trovo sia un mezzo insultante e riduttivo, meglio la monotonia dei distinguo che nasce dall'esplicare il proprio parere sui grandi temi invece che su una scontata appartenenza a categorie sociali comunque estranee a chi ne parla.

(e onestamente tengo poco a che qualcuno la pensi così o diversamente. mi sembra già tanto averla un'opinione mia propria, di me medesima, io stessa).

4 commenti:

  1. non possiamo
    non vogliamo
    non dobbiamo

    (è ermetico allora lo spieghiamo: parole del papa PioVII quando n Napoleone, guardando le casse vaticane disse: a PioVII io me pìo tutto, vedi d'annattene - e lui rispose così)

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    1. passata la fissa del freddo t'è venuta quella papalina? :)

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  2. Io me pijo tutto! Ah ah ah ah!
    Tornando al Noi Voi Io Tu Noi tutti "qualcuno" ha puntualizzato che Lui è figlio di meccanico mentre l'altro è miliardario. Come la mettiamo? Fermo restando che i "pora ci" siamo noi mi chiedo...serve a qualcosa specificare la classe sociale di appartenenza arrivati a questo punto?
    Paola

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    1. credo sia per via che si è sparsa la notizia che hanno vinto e allora, cosa vuoi, ci sono solo due giorni per perdere:(

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