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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 7 giugno 2013

fatti di carta

dalle parole (troppe) alla carta (straccia) e i fatti?
"sarà capitato anche a voi" cantava in una vecchia canzone la mina nazionale.
la musica in testa è sempre la stessa.
la burocrazia italiana è un fenomeno talmente arzigogolato che uscirne pare impossibile ed è per questo che nessuno ci prova più.
lo si sopporta, maledicendolo, e ci si adegua.
ben lo ha capito la politica come risulta evidente soprattutto in questo ultimo governo, tanto che si avverte il friccicorino di chi, addetto alla gestione delle varie amministrazioni, enti, forniture e servizi vari, applica con maestria le norme nel pieno rispetto delle regole cartacee.
un passacarte che si prolunga in estenuanti trafile che si concludono puntualmente in un niente di fatto, così che la messa in atto fattiva del provvedimento suscita lo stesso stupore di un miracolo divino e rappresenta un'eccezionalità meritevole di grande risalto sui media e nell'opinione pubblica.
prendo ad esempio la demolizione dell'ecomostro di Scala dei Turchi in Sicilia, costato ventiquattro anni (24) di carte bollate.
considerato che il cemento armato si disintegra in una cinquantina d'anni, ad aspettare ancora un po' si risparmia anche il costo della demolizione.
e poi c'è il fatto che il più delle volte, grazie alla burocrazia e ai suoi escamotages, capiti che la pratica risulti evasa e risolta solo perché lo dice un pezzo di carta.
a suon di provvedimenti le cose sembrano procedere al meglio, o alla meno peggio, ma nella realtà dei fatti tutto resta irrisolto.
prendo a esempio la questione del pagamento dei debiti della PA.
"pagheremo", anzi "paghiamo", ma quando, dico io?
altro esempio eclatante: l'approvazione all'unanimità della Convenzione di Istanbul.
per carità, ben venga la ratifica, ma da qui a dire che allora il problema è risolto o che si sia fatto qualcosa di concreto ce ne passa!
e allora, dico io, tanto vale fare un ultimo sforzo e approvare velocemente provvedimenti cartacei in materia di diritti civili, omofobia, ambiente, testamento biologico, eutanasia, e perché no, pure una nuova legge elettorale, tanto dall'emanazione della norma alla sua attuazione manca sempre e comunque un collegamento a coprire la distanza tra il dire e il fare.
una volta si diceva che ci corre il mare, oggi che le distanze si sono accorciate e il sistema è globalizzato, cosa vuoi che sia un oceano?
e così, tanto per evitare di dover mettere in pratica i buoni propositi, cosa si è fatto?
semplice!
una cosa è fatta quando è messa nero su bianco, per il resto c'è mastercard!
e se non hai la carta di credito?
te la gratti, zum, zum, zum!

2 commenti:

  1. "considerato che il cemento armato si disintegra in una cinquantina d'anni" ... dici?
    the world after the people?

    questa è una cosa che ho notato e penso mica solo io, faremo, bisognerebbe, programmiamo, cambieremo, disporremo, nel 2017, la politica è un continuo rimandare le soluzioni ai problemi contingenti. Però come dicevano i sinistroidi degli anni '80, è importante che se ne parli.
    quindi la riassumo così: tutto chiacchiere e distintivo.

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    Risposte
    1. sì, senza manutenzione il cemento armato 'cede' in 50 anni. provato, giurato.
      i tuoi link sono ancora da visionare, ma conto di farlo nel we.
      invece ho visto una serie interessante di articoli a proposito dell'argomento del tuo post sull'arte e i musei CLICK in fondo a quella stessa pagina altri sul tema...

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