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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 15 giugno 2015

nunn'esco

ai confini della realtà vive un mondo ancora tutto da scoprire, almeno per me.
giugno è il periodo delle nuove iscrizioni unesco e pensavo che me la sarei cavata con un aggiornamento all'anno e invece apprendo che l'Italia ha numerosi altri patrimoni in almeno altre due liste delle tante comprese dal carrozzone: il Programma MAB e l'Atlante interattivo delle lingue.

il primo, avviato negli anni settanta, riguarda le 'riserve della biosfera' e comprende, ad oggi, 651 siti di interesse naturalistico sparsi in 120 Paesi tra cui tredici bellezze italiane:

Valle del Ticino (Lombardia/Piemonte) 2002
Monviso (Piemonte) 2013
Miramare (Friuli Venezia Giulia) 1979
Selva Pisana (Toscana) 2004
Arcipelago Toscano (Toscana) 2003
Circeo (Lazio) 1977
Cilento e Vallo di Diano (Campania) 1997
Parco Nazionale della Sila (Calabria) 2014
Alpi di Ledro e Judicaria (Lombardia/Trentino Alto Adige) 2015
Delta del Po (Italia) 2015
Appennino Tosco-Emiliano (Italia) 2015

il secondo, la cui versione interattiva è nata nel 2009, concerne gli idiomi a rischio di estinzione entro la fine del secolo, oltre seimila nel mondo di cui più di una trentina che hanno a diverso titolo a che fare con l'Italia, ma dare numeri certi e spiegoni precisi è cosa molto ardua.
sul tema infatti c'è un confuso dibattito che intreccia etnie, campanilismi e sofismi appunto linguistici e giuridici a non finire (tanto da far specificare all'unesco che: "Le definizioni utilizzate e la presentazione del materiale in questo Atlante non implicano l'espressione di alcuna opinione da parte di UNESCO relativa allo status giuridico di qualsiasi paese, territorio, città o area o delle sue autorità, o riguardo alla delimitazione delle sue frontiere o confini").
comunque sia, da 'mo (adesso) il napoletano è da intendersi non più un dialetto, bensì una lingua, precisamente la seconda del suolo patrio dopo, appunto, l'italiano.

gli altri, anzi le altre 'lingue' nazionali, sono: Alemannic, Algherese Catalan, Alpine Provençal, Arbëresh, Bavarian, Campidanese, Cimbrian, Corsica, Emilian-Romagnol, Faetar, Francoprovençal, Friulian, Gallo Sicilian, Gallurese, Gardiol, Griko (Calabria), Griko (Salento), Ladin, Ligurian, Logudorese, Lombard, Mòcheno, Molise Croatian, Piedmontese, Resian, Romani, Sassarese, Sicilian, South Italian, Töitschu, Venetan, Yiddish (Europe), mentre il primato mondiale spetta alla Cina con centoquarantaquattro 'lingue' pericolanti e intanto (com'è ovvio e scontato) presto ci scipperà il primato dei patrimoni.

sperando di uscirne con qualche futuro asterisco... per ora è tutto.

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