sugli eccessi di ogni tipo si sono espressi in tanti e allo stesso modo un po' tutti ricorriamo spesso al troppo per definire qualcosa che ci è diventato insopportabile più che per esternare il surplus di piacere o godimento, di fortuna o benessere che per quanto siano son sempre pochi o appena bastanti.
e così un'attempata signora, veneziana doc, si lamentava dei troppi turisti in città e mi sono rallegrata di sentire qualcuno che 'discrimina' portatori di denaro e d'affari invece dei soliti che rumoreggiano sugli ospiti 'clandestini'.
vedi allora _ mi son detta _ che il problema è davvero quello della densità co_abitativa...
e, ancora, che bisognerebbe 'lavorare' sulla sovrabbondanza di qualsiasi tipo, la sua riduzione e il suo contenimento.
arginare il soverchiante, limitarsi all'anelito delle aspirazioni senza necessariamente accanirsi sulla loro realizzazione.
diceva bene Schinitzler che 'il desiderio è quello di nutrire le nostre anime, e non di saziarle'.
spesso sembra mancare il buon senso ed alla sovrabbondanza di stimoli corrisponde l'eccesso di tutto il resto, ingolfare sino alla saturazione qualsiasi categoria, come se la ragione , la giustezza risiedesse nei grandi numeri.
RispondiEliminauna giusta misura che sono capaci di osservare gli anziani, (penso alla Lalla del primo piano) per diretto confronto. difficile prevedere gli sviluppi di questa tendenza ... temo sia uno dei sintomi della decadenza ...
il canto del giusto mezzo... valore perduto tra i troppi eccessi: di impegni, di noia, di caldo, di pioggia, di rabbia, di discriminazioni, di cibo, di droghe, di notizie, di censura, di tutto come del vuoto.
Eliminaparadossalmente assente l'eccesso di zelo a meno di includere l'accanimento imbecille dei politici nel propagandare le loro baggianate.