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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 19 gennaio 2016

più morti che vivi

sacre o profane, siano dannate le credenze sull'aldilà (sia che esista e sia che no).

la morte intesa come sparizione fisica l'abbiamo intorno ogni giorno per i più svariati motivi, il più delle volte indipendenti dal proprio libero arbitrio.
veniamo 'suicidati' ogni giorno, lentamente o per cause improvvise ma comunque c'è un piano generale.
magari nessuno lo ha mai proprio messo nero su bianco, ma diciamo pure che l'idea di sbarazzarsi della zavorra si percepisce un po' a tutti i livelli.
in questo scenario continuano a far pensare e parlare (purché sottovoce) coloro i quali autodeterminano la loro fine.
c'è da chiedersi da cosa nasca tutto questo sgomento e la mia risposta è che dipenda dall'imprintig moralistico e religioso secondo cui nessuno può porre fine alla vita altrui e manco alla propria.
al più è concesso di rinunciare alle cure, ma se sei in buona salute che fai altro che sopravvivere o vegetare?
mettiamo un limite d'età, come per la pensione.
fino a sessant'anni ci vuole uno speciale permesso, dopo liberi tutti.
ritiri la chiave, apri uno sportello, prendi quel che ti serve e saluti il mondo senza troppe palle sul prima o sul dopo.
se pensi che quanto potevi lo hai fatto e continuare sia solo aspettare che un accidenti ti porti via tra atroci dolori o per causa di un demente che ti spara per sbaglio certo gli oceani e gli alberi continueranno il loro tran tran anche senza di te e soprattutto senza chiedersi nemmeno un perché.

arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto che la maggior parte di coloro che abbiamo amato a diverso titolo e che se ne sono andati, sono in numero maggiore di quanti ancora vivono e vegetano vicino o lontano da noi.
le amarezze e le delusioni patite riducono a scarse le probabilità di intrecciare nuove storie capaci di rianimare sentimenti ed emozioni il cui ricordo è sepolto sotto la polvere da anni.
alcuni soggiacciono ai 'cattivi pensieri' e compiono la loro scelta probabilmente dopo aver lungamente valutato il modo e i tempi nei luoghi più impensati, al bar, davanti a un tramonto, persino in un momento di massima gioia o di relativo benessere (come nel mio caso).
la vita è uno stato mentale.

2 commenti:

  1. questi pensieri mi ricordano il Lupo nella steppa di Hesse ... illuminante.
    per il resto mi piace distrarti con questo video :)

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    1. vedrai quante distrazioni che arriveranno presto... neanche siamo fuori dalla crisi che ne arriva una peggio, vedrai...

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