Eravamo stanchi di qualcosa, siamo esausti di niente.
un piccolo saggio del grande Deleuze sulla stanchezza e lo sfinimento.
Bisogna essere esausti per darsi all'arte combinatoria, a meno che sia l'arte combinatoria a sfinirci, a portarci all'esaurimento, o che siano addirittura entrambe, combinatoria ed esaurimento?
riflessioni anche suggerite dalla malattia, che lo afflisse costringendolo al semi immobilismo fisico, e dalle opere di Beckett con cui condivideva molti punti di vista.
Sdraiarsi non è mai la fine, l'ultima parola, è la penultima, e si rischia di essere abbastanza riposati, se non per alzarsi, almeno per girarsi o strisciare. Per fermare lo strisciante, bisogna ficcarlo in un buco, piantarlo in un orcio dentro al quale, non riuscendo più a muovere le membra, smuoverà ancora qualche ricordo.
la postura che rivela e rappresenta la condizione interiore e due stati differenti: la stanchezza o lo sfinimento.
E' la posizione più orribile per aspettare la morte, seduti senza potersi alzare né distendere, a spiare il colpo che ci raddrizzerà per l'ultima volta e ci stenderà per sempre.
aspettare la morte .. ultimamente ritorna questo pensiero sul tuo blog, così giusto per fare il rompiscatole ti presento Norma :)
RispondiEliminal'idea della mongolfiera potrebbe piacere a mio figlio.
Eliminaottimo alibi per un 'incidente'...
Il piacere di ripassare, e di ritrovarsi.
RispondiEliminapiacere mio! :)
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