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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 23 maggio 2016

Österreich

otto milioni e mezzo di residenti di cui oltre sei gli aventi diritto al voto a partire dai 16 anni di età.
affluenza al 72%, ma a fare la differenza saranno i circa 8/900 voti pervenuti per posta.
vincitore incerto sebbene sia sicuro che anche dovesse perdere, a vincere sarà comunque la destra perché urla più forte.
fosse anche uno solo il voto che farà pendere l'ago della bilancia, se andrà ai verdi si dirà che il paese è spaccato e ingovernabile, se andrà a destra che ha vinto il populismo.
se il presidente sarà verde sarà ostaggio del 50% dell'opposta fazione, se sarà nero avrà l'appoggio e il sostegno degli arroganti suoi pari sparsi nel vecchio continente.
viene da chiedersi cosa avranno mai di così terrificante i verdi per spaventare così tanta gente e anche cosa abbiano di così affascinante i neri.
e la risposta a questa semplice domanda mi getta nello sconforto più cupo.
tutto sembra dividere le due ideologie, tanto da rendere incomprensibile come riescano a coesistere e convivere insieme i due opposti.
una cosa la so per certo.
se vincono i verdi in qualche modo anche la controparte sarà rappresentata, educata e forse portata a più miti posizioni, mentre se vince la destra neanche si porrà più l'esigenza di rispettare la minoranza, nonostante la stretta misura.
la stagione elettorale sarà ancora lunga, in america, se potessero, farebbero a meno sia dell'uno che dell'altra candidata, in spagna e in italia le spaccature sono molteplici e comunque portano all'inconcludenza, in inghilterra è tutto nelle mani del dentro o fuori dall'europa, ma la sostanza è stessa.
la gente si divide, illudendosi di 'contare' qualcosa, ma è tutta facciata.
il potere sa benissimo cosa fare e dove andare a prescindere dall'esercizio, ormai sterile, di forme ed espressioni di democrazia apparente e ininfluente alle sue dinamiche.

8 commenti:

  1. condivido l'analisi a tinte di per sè fosche, ma non la conclusione, per me il potere cambia a seconda di chi lo esercita.
    massimolegnani

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    1. è proprio quello il punto. chi lo esercita?
      a me pare siano poi sempre gli stessi a prescindere dall'appartenenza politica, anche perché una volta assunto, le persone sembrano assomigliare tutte allo stesso profilo.
      vedremo come andrà in austria, il presidente lì ha molti più 'poteri' di quelli italiano...

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  2. indubbiamente il potere omologa, appiattisce le caratteristiche di chi lo detiene, ma resta netta la differenza tra un Obama e un Trump (posto che vinca) nell'esercizio del potere.
    e per tornare all'Austria il "verde" che l'ha spuntata sarà ben diverso dal "nero" sconfitto al pelo.
    ml

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    1. differenze estetiche e 'formali' indiscutibili, ma i candidati sono trump e hilary... e, francamente tra i due preferisco sanders, ma giusto e solo perché sono una inguaribile romantica sentimentale.
      alla resa dei conti trovare le differenze è più difficile del far passare un cammello dalla cruna di un ago (in fondo basta farlo a striscioline...)

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  3. divide et impera ... resta capire chi deve imperare; temo le banche

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    1. pare proprio così... a parte che vorrei sapere perché blogger pubblica i miei post ore e ore dopo averli scritti:/

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    2. gli avevo chiesto giorni e giorni dopo ma mi hanno detto che più di così non potevano boicottarti

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    3. perché sei tirchio... hai provato a offrire di più?

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