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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 23 giugno 2016

le disgrazie viaggiano in comitiva

e poi perché occupare i rari momenti di stasi tra un problema e un altro con il semplice far niente, magari sorseggiando quel po' di silenzio che, pur nascosto sotto il frastuono, c'è?
tanto si sa che le disgrazie sono come i viaggi a tappe, quelli dove ogni tanto si deve scendere dal treno per prenderne un altro o cambiare veicolo e itinerario o rincorrere i bagagli e a volte mutar destinazione.
e così al sesto giorno di frenetica attività ospedaliera, neanche il tempo di sgranocchiare il primo minuto delle prime ventiquattro ore di pausa, faticosamente conquistate, e di nuovo via verso un nuovo pronto soccorso.
niente di grave, posso tranquillamente dire che ho fatto del botox alle labbra e che quei fili neri che spuntano intorno sono baffi un po' troppo cresciuti... certo è che un senso c'è.
il fato ha voluto farmi sapere che meno parlo meglio è.
che pretendere un minimo di coerenza tra le informazioni che giungono da fonti diverse ma parte della stessa struttura son cose desuete, che la prassi è confondi et impera.
e in effetti confusa son confusa.
del resto a occuparsi degli acciaccati genitori tetratrentenni, o poco meno, capita che ci siano figli che di anni ne hanno settanta e quindi siano a loro volta seguiti da nipoti cinquantenni giustamente fuori di testa così che i tris nipoti trentenni poi sclerino e si ammazzino tra loro, magari avendo prima sterminato la famiglia (avi compresi).
ma tanto, che parlo a fare?

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