momentaneamente: come se non ci fosse un domani

domenica 16 ottobre 2016

come se non ci fosse un domani

riforme, promesse, decreti, bonus, manovre piovono come fosse uragano.
per tutto si può ottenere un vantaggio, anche che il premier nostrano ti passi il sale a tavola se la pietanza è scipita.
the day after la data del fatidico referendum è già stata annunciato e svelato dallo spot pro Sì.
infatti, se vince il No te lo dice chiaro: 'non cambia nulla' e se vince il Sì?
bastauncxx e possiamo star certi che... 'non cambia nulla' lo stesso. le promesse saranno disattese, alle leggi mancheranno i decreti attuativi, le regalie saranno cancellate da sicure emergenze e 'inaspettate' sciagure, equitalia cambierà nome ma lascerà il posto agli stessi di prima, alla fin fine l'unico cambiamento certo sarà l'ulteriore peggioramento delle finanze statali e personali, minori tutele costituzionali e maggiori vantaggi e libertà ai politici di bassa lega che albergano in ogni dove.
per tutti quelli che invece ci credono, una versione riveduta e corretta dello spot ufficiale, magari aiuta a riflettere ancora un po' sul da farsi... anche se...

6 commenti:

Pier16 ottobre 2016 alle ore 12:12
dopo l'abolizione di Equitalia e il pagamento delle tasse senza interessi, che richiama il vecchio motto di mio nonno: pochi-maledetti-subito ... come non ci fosse un domani sarà il nuovo logo dell'Inps ... garantito
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silenziosamente

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...).

Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.

Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione della parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno… continua a leggere

Henry Miller su Anais Nin

Sei così pronta, così intelligente.
Ma non mi fido della tua intelligenza.
Tu crei uno schema meraviglioso, tutto è al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente, troppo chiaro.
E intanto, dove sei tu?
Non sulla chiara superficie delle tue idee, no, tu ti sei già tuffata più a fondo, in regioni più oscure, così uno pensa che tu gli abbia dato tutti i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto che tu ti sia svuotata in quella chiarezza.
Invece ci sono strati e strati - sei senza fondo, insondabile.
La tua chiarezza è ingannevole.
Sei la pensatrice che suscita in me più dubbi, più confusione, più turbamento.

epicuro

La carne non ammette limiti nel piacere, e il tempo che serve a procurarle tale piacere è anch'esso senza limiti. Ma il pensiero che ha appreso a ragionare intorno al fine e al limite di ciò ch'è pertinente alla carne, e che ha soppresso il timore dell'eternità, ci rende possibile una vita perfetta, per cui non sentiamo più l'esigenza di un tempo infinito: esso non rifugge dal piacere ne, quando le circostanze ci portano al momento di uscire dalla vita, può dire di andarsene avendo tralasciato qualcosa di ciò che rende questa ottima.