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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 10 giugno 2018

uno di quei giorni

nella foto c'è un intruso, dov'è e cos'è?

quel giorno, l'ultimo, quello senza il successivo, ci penso spesso. all'inizio per rispondere alla domanda poi per definirne lo stato in cui trascorre.
continuare a vivere può avvenire anche senza un perché mentre scegliere la morte ha sempre più di un motivo ben preciso e insormontabile.
spesso, ne sono certa, si pensa che sia arrivato quell'ultimo istante, poi succede qualcosa e il giorno dopo ci si ripensa daccapo senza trovare altro che buone ragioni per farsi finire, perdersi definitivamente sperando di evitare di reincontrarsi in un improbabile aldilà.
passano i giorni nella fatica della ricerca di un intruso nascosto nella mente che sia capace di trovare un senso alla presenza dell'invisibilità e inutilità della persona che si sente spenta e sola, finita.
per vivere bene e allegramente spesso basta il pensiero, una religione, un ideale, insomma il pensiero astratto può aiutare a risolvere le problematiche della vita e ad alleggerirla.
purtroppo per morire occorre un atto volontario. 
anche se ti impegni mentalmente e fai ricorso alle pratiche zen nessuno, che io sappia, è mai riuscito a suicidarsi con la mente.
l'ultimo giorno, l'ultimo sforzo, immane.
rialzarsi per cadere definitivamente.
ho camminato a lungo, rispetto alle mie poche energie, in realtà pochi chilometri, pensando e osservando particolari da interpretare come vaticinio dell'istante di quel passaggio.
piccoli stupori e rumori, rari passaggi di auto e leggeri piovaschi poi l'occhio cade in una piccola nicchia e scorge distintamente qualcosa di noto come si trovasse sotto una lente di ingrandimento.
visione o suggestione?
mi avvicino... qualcuno è arrivato fino a quel punto della strada con un secchio, un sacchetto di cemento, dell'acqua, una cazzuola e una piccola statua.
l'ha appoggiata, ha preparato l'impasto e l'ha sistemata con cura.
forse torna ogni tanto a ripulirla dalle erbacce altrimenti sarebbe già stata inghiottita.
comunque qualcuno che se ne prende cura c'è e immagino siano parecchi quelli che l'hanno notata e sono rimasti coinvolti dal suo sguardo insieme calmo e severo che sembra dire che il giorno del buio può anche trascorrere semplicemente (anche se dolorosamente) aspettando e lasciandolo andare.


2 commenti:

  1. mi chiedo cosa accadrebbe se in una qualsiasi nicchia vuota del centro storico (e ce ne sono molte) qualcuno facesse una cosa del genere, ci sarebbe subito chi griderebbe al sacrilegio... Monicelli? lo hanno dimenticato, volutamente credo, troppo scomodo, a seguire l'acredine verso chi sceglie, Dj Fabo ed altri, non ultimo David Goodall...

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    1. ultimamente ne sono seguiti altri, più o meno noti.
      bourdain mi ha sorpreso e addolorato... goodall, beh... che vuoi dire? 104 anni, ci pensava da due decenni e il giorno è arrivato. cognome profetico (tutto bene), anche nel finale se è vero che è proprio perché qualcosa scricchiolava che ha deciso per una fine che nessuno oserebbe definire prematura.
      poteva semplicemente aspettare, invece ha difeso quel principio su cui anch'io sto 'lavorando' da tempo...

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