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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

martedì 3 luglio 2018

Ivrea

era dal 3 maggio 2012 che si lavorava e attendeva il riconoscimento del titolo di patrimonio unesco come città industriale del XX secolo ed è arrivato sabato.
mi rallegro anche per il tributo ad Adriano Olivetti che è stato l'illuminato artefice del polo industriale tra i più avanzati di ogni tempo anche se il modello purtroppo è andato perso preferendogli quello stile amazon, per intenderci.
abili gli eporediesi anche a occultare quel piccolo particolare dell'amianto con cui gli immeritevoli eredi dell'industriale hanno contaminato il sito... tutti assolti, per carità, ma l'amianto c'era e c'è anche se 'il fatto non sussiste'.
resta da sperare che la nomina aiuti a completare il risanamento e il rammarico per le vittime e i loro famigliari che probabilmente gli avrebbero preferito un minimo di giustizia.
occasione persa, avrei imposto la bonifica a compensazione del titolo di patrimonio mondiale dell'umanità e una volta effettuata l'avrei concesso, ma all'unesco si sa che sono 'strani'.

2 commenti:

  1. sono d'accordo con te sull'amianto e sull'occasione per la bonifica.
    quanto al riconoscimento Unesco fa indubbiamente piacere perchè sancisce la straordinarietà dell'opera svolta da Adriano Olivetti e del suo concetto di comunità che aveva realizzato in mille forme concrete. Purtroppo questo riconoscimento suona anche come un de profundis, una pietra tombale su un'epoca straordinaria che non tornerà più.
    massimolegnani

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    1. se è vero che ci aspetta un trentennio di salvini (e a quel punto avrò fatto la fine della betulla) mi sa che hai proprio ragione...

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