ha una voce calda e imperturbabile come la sua espressione, anche se ci sono giorni in cui traspaiono note di umani sentimenti discosti dal contenuto delle opere scelte.
spesso, quando vado in san vincenzo a comprare la focaccia più buona del mondo e giro per via colombo già sento la voce e, quando riconosco i versi della divina commedia, so che approfitterò delle panchine vicino a panarello per una sosta.
la più lontana perché mi mette un po' in soggezione, anche se sembra concentrato solo sul suo lavoro.
mentre ascolto guardo le persone entrare e uscire dalla sua bolla.
il suono arriva dal davanti ma quando lo passi smetti di udirlo, quindi a qualche metro si arrestano brevissimamente per subito proseguire e i più neanche sembrano accorgersi di quello in cui si sono imbattuti.
al secolo luca bertoncini (qui una breve intervista), milanese di nascita, abita a genova da oltre un decennio dove, due o tre anni fa, inizia a declamare poesie per strada...
sicuramente più piacevole della zingara che passa le ore a strozzare la fisarmonica... mi chiedo quelli che abitano in centro come facciano, saranno sordi probabilmente.
RispondiEliminaahahah la vedo spesso in via balbi... (sempre che sia la stessa) ma messa così anche venti minuti di canti danteschi diventano un inferno!
Eliminache dici prendo un banchetto da scuola e mi metto in piazza e le recito come Carmen di Pietro?
Eliminaa illuminare di immmensooo? ed è subbito seeera?
Eliminae porgi la pargoleeetta manoo?
quasi ipnotica nella sua demenzialità a cavallo tra l'ironia e il sospetto che stia facendo sul serio...