.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 16 agosto 2018

sottosopra

 le prime due foto dall'alto sono di roberto saba
 

12 commenti:

  1. Quante volte ci sono passato sotto al pilone di Via Fillak... detto ciò riflettevo sulle parole di Salvini "demoliremo tutte le case sotto al ponte"... non ha detto se facendo crollare quello che resta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. oggi glie le ha cantate ad autostrade... per la prima volta ho condiviso.
      la replica è stata che prima hanno preferito rassicurare gli azionisti, ma che possono fare ancora tanto per genova e che va bene, dato che il governo li pressa, da subito le ambulanze non pagheranno i pedaggi.
      poi è comparso un messaggio sul sito che dice che sono in silenzio per rispetto delle vittime.
      cialtroni.
      mi scoccia ammetterlo ma ha ragione salvini, chiunque (all'estero) si sarebbe dimesso o quanto meno scusato, sarebbe andato sul posto e avrebbe elargito e profuso (ipocriti) rimedi e salvato almeno la faccia.
      questi di autostrade invece si preoccupano di salvare solo la poltrona, del resto sono in affari con la politica da abbastanza tempo per sapere che chiunque osi minacciarli, finisce che si attacca al tram.
      le case di via porro in buona parte erano già in piedi decenni prima del viadotto che ci è passato tranquillamente dentro e quelle che han tirato su dopo le hanno incastrate in modo tale che vedendole anche a un bambino venisse da chiedersi chi avesse laureato l'ingegnere che le ha progettate.
      tracce, orme e ombre degli anni '60 che oggi verrebbe da considerare inconcepibili se non fosse che se ne vedono anche di peggio.
      in questo clima apocalittico, dedicherei un minuto di preghiere per la sopraelevata... vedi mai che...

      Elimina
    2. il titolo in borsa è crollato peggio del ponte... poi c'era la leggina salva Benetton che adesso si rinfacciano... perché io vedo solo lo scoperchiamento dell'ennesima fogna all'italiana?
      Nel frattempo morti illustri passano in quinta...

      Elimina
    3. aretha e rita... ma sai com'è... niente è meglio di una strage per distrarre le coscienze... (e il bello è che poi i cinici siamo tu ed io) e il crollo in borsa è già sul (nostro) conto... come dico io, bisogna piangere i vivi più dei morti:(

      Elimina
  2. Ma il ponte è arrivato dopo le case?
    O sono le case ad essere arrivate dopo il ponte?
    In ogni caso non capisco come si possa concepire una prossimità tanto pericolosa. E penso al rumore, allo smog, alla scarsa vivibilità. Sono molto perplessa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la risposta breve al tuo quesito è sotto al primo commento di pier con cui negli ultimi tre post ci stiamo esprimendo sul tema, che in quanto genovesi, ci era noto anche nelle sue ripercussioni... ma sono certa che in giro ci siano tanti esempi analoghi altrettanto pericolanti...

      Elimina
  3. Il taglio delle foto mostra tutta la follia di questo stretto intreccio tra abitazioni civili e ponte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì, si è incerti tra l'imbecillità dell'ingegnere che ha progettato il ponte e quella di chi si è occupato delle case... in entrambi i casi dovevano essere ubriachi.
      ho solo fatto qualche ora di architettura al liceo artistico, ma sapevo che i conti devono essere al millimetro... qui si è andati spanne.
      vero che il problema è un altro, ma questo dettaglio fa capire anche ai ciuchi l'approssimazione e l'arroganza dell'uomo quando è posseduto dal delirio di onnipotenza.

      Elimina
  4. Aggiungo ( mi era partito il commento) che Genova per come e' strutturato il territorio non avrebbe dovuto contare piu di centomila abitanti. E' sgradevole a dirsi, ma credo sia il suo peccato originale.
    massimolegnani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. wawww!! ideona!!! magari!! sì, sì hai ragione, con un sesto della popolazione stimata attualmente si starebbe benissimissimo!!!
      invece, come sai, genova è stata avamposto delle più innovative e spregiudicate politiche industriali del novecento crollate già a fine secolo in un deserto ricco di bellezze naturalistiche che nessuno ha mai pensato di valorizzare anche come strumento di riconversione preferendo il mantenimento in vita di un ruolo logistico sempre più marginale, ma ancora consistente, che con questo crollo rischia seriamente di scomparire sconvolgendo un'economia non solo locale ma extranazionale.
      per questo i media sono così presenti.
      come dicevo, son 210 metri cruciali per la logistica europea e tu sai quanto la politica sia sensibile al mantenimento dei suoi interessi.
      resta da sperare che le infrastrutture che sostituiranno il ponte siano più rispettose e consone... ma suppongo che la mia sia una pura illusione...

      Elimina
  5. giusto l'altro giorno, la zia-suocera dall'alto della sua memoria ottuagenaria, mi ricordava quella volta in cui dal ponte autostradale di Quezzi volò di sotto un camion dei monopoli di Stato, il cui carico sparì prontamente in casa di ignoti... questa allegra storiella per dire che ad ogni viadotto c'è una bomba innescata... peccato che se ne accorgano solo quando ci scappa il morto. Chiuderei con la parola magica "sciatteria italiana"...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ecco, purtroppo sta volta non è passata una cisterna con della benzina...quante polemiche risparmiate! capro espiatorio immediato.
      ma è solo qui o sta tuonando col sole anche a genova?

      Elimina