i gioielli della nonna

chissà se si usa ancora... (tranne che per i reali, ovviamente).
credo che di norma arrivino ai nipoti dopo esser passati nelle mani dei figli... almeno così è stato per me anche se in realtà ho avuto solo una catena da orologio del nonno paterno o forse di suo padre... nessuno lo ricorda più.
l'altra invece la comprai con la somma lasciatami da quello materno, dunque vale lo stesso il posto nell'elenco.

l'anello più bello l'ho già affidato alla mamma di mia nipote con la preghiera di consegnarglielo il 29 gennaio 2036, al compimento del suo diciottesimo anno,  insieme al diario che sto scrivendo per lei.
credevo sarebbe stata l'unica, invece saranno almeno due e così ho pensato a una parure fatta fare da un orafo, dunque pezzo unico, che seguirà le medesime istruzioni per il nuovo arrivato/a.
il resto che rimane farà la fine di tutti gioielli della nonna del mondo... venduto in un momento di ribellione o per capriccio così come feci a suo tempo con l'oro della comunione, cresima e tutte le feste comandate.
la collana d'ambra del baltico sarà scambiata per plastica e buttata, le perle portano male e resteranno nel cofanetto per sempre, tutta l'opera dell'artigiano artista è in argento quindi nessuno gli renderà grande onore e le sterline le ho già passate a mio figlio giusto per evitare che, alla mia dipartita, le scambiasse per gettoni del carrello del supermercato.
comunque sia... ma quanto sono cambiati i gioielli della nonna nel tempo!
nella mia mente immagino ancora i vecchi orecchini a pendente con le pietre tagliate un po' alla buona e qualche perlina mancante, orologi e orologini d'antiquariato, collanine e catenine consunte come i fermagli delle spille e medagliette, anelli deformati e in punto di rompersi per l'uso.
invece oggi i gioielli della nonna sono quelli della moda degli anni sessanta... e tutto sommato fonderli mi sembra l'idea migliore.