rispetto tutti (cerco di farlo), evito di definire becere e anacronistiche tradizioni e credenze soprattutto di altre civiltà e religioni, ma a tutto c'è un limite.
già si sa che ci sono ancora molti gli stati dove i diritti umani sono conosciuti solo quel tanto che basta per violarli e oltraggiarli umiliando e punendo indiscriminatamente chi, soprattutto ingiustamente, viene ritenuto che violi regole utili solo a un potere autoritario ed egemone, ma è impossibile vivere ogni giorno alla Sisifo, trascinando il peso dei soprusi patiti da tanti.
poi arriva la notizia di un caso eclatante e mi sento come se fossi io stessa a esserci finita dentro e allora mi prende una smania irrefrenabile di ribellarmi, di gridare, di mandare tutti (nessuno escluso) a morire soffocati lentamente dal fumo in un calderone colmo di tutte le pene che taluni soggetti si arrogano il diritto di infliggere ai propri dissimili.
Nasrin Sotoudeh, avvocatessa iraniana, 46 anni in buona parte spesi a difendere i diritti delle donne e per questo condannata a trentotto anni di reclusione e centoquarantotto frustate.
difficile stilare una classifica del male, ma certo l'assolutismo "religioso" iraniano, con il suo oscurantismo e (im)moralismo bigotto, raggiunge livelli di efferatezza duri da eguagliare.
RispondiEliminamassimolegnani
si perché qui siam messi bene... hai presente la sentenza di assoluzione degli stupratori perché la vittima era poco femminile ecc ecc?
Eliminatra un po' ricominceremo a parlare e agire come i cavernicoli... più nessuna differenza linguistica e per colore, basta avere una clava in mano.
Qui siam messi peggio, perché stiamo tornando indietro. Molto indietro.
RispondiEliminae tre!
Eliminain pochi giorni tre sentenze raccapriccianti e allo stesso tempo sintomatiche dell'aria che tira