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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 8 maggio 2019

propaganda

scendo in città e lungo la strada vedo fare bella mostra i cartelloni elettorali; vuoti che più vuoti non si può.
a due settimane dalle lezioni europee i sondaggi dicono che il 25% probabilmente si astiene e il 30% ha una vaga idea della scelta ma potrebbe ancora cambiarla, un po' come quando si decide l'abito per la giornata guardando fuori che tempo che fa, il restante invece ha deciso.
tra quelli ci sono anche io, torno al pd, unicamente perché ritengo che un'aggregazione intorno al meno debole sedicente di sinistra sia l'unico mezzo per arrestare l'avanzata nera.
insomma un voto del tutto immaginario, un gesto disperato.
ma potrei anche perdere quel minimo di incentivo e assistere inerte al suicidio collettivo delle vane speranze di potermi svegliare una mattina e rendermi conto che gli ultimi mesi sono stati solo un brutto sogno.
resta che, a due settimane dalla chiamata alle urne, mi pare che nessuno stia parlando di programmi, proposte, intenzioni e neanche saprei, volendo assegnare una preferenza a un candidato, chi siano tranne quelli che compaiono nelle liste degli indagati delle varie questure, milano su tutte.
quasi rimpiango i vecchi cartelloni, le tribune politiche, i comizi dove dar sfoggio di retorica se è vero, come mi pare che sia, che la contesa sia e sarà solo a chi insulta più pesantemente e beceramente l'avversario che è al tempo stesso alleato in un gioco perverso dove l'unica opposizione e quella interna al sistema così che, a seconda di dove conviene e dove pendono i sondaggi, si stia allo stesso tempo pro e contro.
diabolico meccanismo senza apparente via d'uscita in cui una tornata elettorale diventa una spiacevole seccatura per i governi e una magrissima soddisfazione, tra una delusione e l'altra, di chi crede che sia ancora l'esercizio di un sacrosanto diritto il cui risultato sia il primo dato di cui tener conto.

4 commenti:

  1. emigrare, l'unica via di salvezza, inizio amaramente a convincermene

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    1. a me servirebbe poco, so già che anche da lontano seguirei le vicende e il rodimento di fegato sarebbe uguale.
      a meno di emigrare in un'altra dimensione e per sicurezza cadere vittima dell'Alzheimer

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  2. è davvero strano: da mesi si parla di queste elezioni come di un appuntamento rivelatore, il governo rinvia ogni decisione a dopo i risultati, i due pariti che formano corrono uno contro l'altro, però nel concreto nessuno parla di programmi e tra la gente c'è un gran disinteresse.
    massimolegnani

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    1. ho pure iniziato ad addocchiare le interviste elettorali in tv, ma niente da fare, ovvero stessa solfa per tutti: 'cambiare l'europa' senza specificare come, quando e perché e una volta liquidato così l'argomento tornano a razzo a parlare di italia, salvini, 5stelle e compagnia cantante...
      e poi sono proprio curiosa di vedere cosa fanno gli inglesi chiamati a votare per un parlamento da cui son tre anni che tentano di uscire e invece finisce che avranno un sacco di seggi (pagati dai cittadini europei) che ancora nessuno ha capito a chi finiranno se e quando riusciranno ad andarsene.

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