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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

lunedì 23 marzo 2020

il nesso c'è, eccome

e sono persino stupita che alcuni lo neghino, lo considerino forzato o, semplicemente lo ignorino quando è del tutto evidente come ci viene detto da una vasta parte della comunità scientifica.
quanto accade nel mondo è sostanzialmente frutto o comunque fortemente condizionato dalle scelte umane.
che si tratti di cambiamento climatico, inquinamento, fenomeni migratori, covid 19, psico patologie, abitudini sociali, consumi alimentari, degrado culturale, ecc.
ogni singolo aspetto è legato all'altro e produce effetti negativi sulla vita umana.
quando è possibile si da la colpa a una determinata categoria di persone cercando di allontanarla da sé, quando invece la crisi sembra arrivare senza il concorso umano si diventa improvvisamente 'comprensivi' e rassegnati in paziente attesa che passi.
nel caso specifico ci si svuota dell'odio per l'untore cinese non appena si viene accusati a nostra volta di esserlo e allora ci si sente toccati nell'onore, si reagisce, ci si autoassolve e ci si giustifica in mille maniere.

colgo l'attimo, oggi tiriamo il fiato almeno fino al bollettino delle 18 che potrebbe indicare una ulteriore flessione dei contagi e già si coglie nell'eco delle chiacchiere da paese la convinzione che se ne stia uscendo.
occhiatacce a chi insinua che seguiranno altri allarmi e ulteriori ondate di ricoveri e decessi.
in primis, mi verrebbe da dire, conseguenza dell'isolamento e conseguente ineluttabile contagio tra i conviventi; poi quelli derivati dagli spostamenti e dalle diverse politiche sanitarie applicate dagli stati; fino al lassismo che porterà gli individui a trascurare o dimenticare le normali norme igieniche e di distanza sociale che invece dovrebbero essere sempre seguite e praticate come ben sanno gli immuno depressi.
intanto perché fino a quando saremo senza vaccino il virus camminerà e poi perché, spento questo, probabilmente ne arriveranno altri ancor più agguerriti come del resto ci si aspettava da anni prima che comparisse il covid19.

a livello sanitario si sta facendo il massimo, mentre per quanto riguarda i rimedi economici e la gestione della collettività c'è molto da dire.
l'impressione è che si ragioni seguendo le logiche di un capitalismo globale cercando di salvaguardare settori industriali che invece sarebbe più saggio approfittare dell'occasione per riconvertire e distribuire poche briciole allo stuolo di persone improvvisamente rimaste senza soldi e lavoro.

collettivamente ben accetto anche l'utilizzo dell'applicazione di sistemi di controllo e monitoraggio delle abitudini e degli spostamenti e la presenza dell'esercito armato di mitra ai bordi delle strade... (a me fa venire i brividi).
ma tutto è lecito data la portata del pericolo per come ci viene presentato, perché farsi un'idea precisa e realistica è del tutto impossibile.
se però metto insieme i pezzi collezionati e raccolti in questo blog in dieci anni per me è del tutto evidente che il virus da debellare sia un altro da quello di cui ci stiamo occupando.

foto di Mitz Patil

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