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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

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domenica 18 aprile 2021

mare da calmo a mosso, anzi agitato

viviamo l'era delle previsioni confuse, anzi quasi mai azzeccate, su temi che necessiterebbero invece quantomeno una condivisione univoca di intenti e rimedi invece di brancolare nel tentativo di dipanare un caos impastato di scemenze miste a ignoranza e malafede.

questo post l'ho iniziato così lo scorso 27 febbraio e poi lasciato lì, ma nel frattempo è cambiato poco o niente quindi tanto vale finirlo.

siamo alla vigilia della riapertura calcolata, diciamo un passo prima della prossima ondata che sicuramente si abbatterà.

il flusso è ondivago: ci sono quelli che stanno per l'apri, apri che, misteriosamente, quando i contagi inevitabilmente  salgono sbraitano che non si doveva fare; poi ci sono quelli che comunque si decida di fare sono sempre contro a prescindere e quelli che 'comunque bisogna rispettare le regole' però appena si riapre corrono a frotte ad assembrarsi come formiche nel formicaio quando piove.

praticare la via di mezzo, applicare una giusta prudenza, evitare esagerazioni e azzardi pare impossibile.

eppure guardando cosa succede in giro per il mondo si capisce subito come sia l'andazzo.

di come andrà in Israele, ne riparliamo tra un mesetto, intanto, vaccini o non vaccini, il sali e scendi dipende unicamente dal distanziamento, segno che il virus mutante circola, anzi dilaga.

che l'ordine sia aprire oppure quello di chiudere se manca l'introiezione degli insegnamenti che abbiamo appreso nei mesi scorsi saremo di nuovo punto e a capo ancor prima che scocchi l'estate.

qualcuno allora dirà che la colpa sarà della temuta variante brasiliana o chissà quale altra, ma se il rimedio più efficace è e resta sempre e solo stare distanti facciamolo!

ci sono tante cose da fare nel tempo libero più intelligenti di un aperitivo in centro.

tanti posti dove andare  invece che a vedere le vetrine di negozi troppo cari per le nostre tasche.

già troppe occasioni di incontri ravvicinati per organizzare feste e cenoni in cui sputacchiarsi in faccia patatine e virus.

insomma mi resta solo la prossima settimana per godermi la pacchia della città 'vivibile', le code che durano poco, gli autobus con i sedili mezzi vuoti, la passeggiata sul lungo mare deserto e i marciapiedi poco trafficati prima che si scateni l'inferno.

sabato 19 dicembre 2020

o capolavoro

ieri non riuscivo a credere di aver capito bene, ci ho dormito sopra e stamattina ho riletto il decreto legge su natale.

avevo capito benissimo.

hanno fatto un capolavoro di rara imbecillità.

immagino che come me la penseranno un po' tutti e così ognuno farà ancora di più come gli pare e tra tre settimane finiamo come i maya che si sono estinti perché son rimasti senza un albero, nel nostro caso perché il legno servirà per le bare.

già mi immagino frotte di gente con orde di bambini e under quattordici girovagare davanti a vetrine chiuse e invalidi assunti come accompagnatori a feste e ritrovi...

un calendario studiato così bene che nei giorni rossi si può fare praticamente tutto quello che si vuole compreso andare a trovare i nonni con i nipotini dopo che per un anno ci hanno sfracassato i maroni con la supplica di evitare che le due generazioni agli opposti si incontrassero.

il virgolettato più assurdo, ma la rabbia mi acceca la memoria su chi l'ha detto, quello dove a proposito dei numeri sulle persone che possono incontrarsi qualcuno ha detto che i divieti e le limitazioni del governo riguardano gli spostamenti, ma nessuno andrà a controllare in casa.

quindi una coppia di tre figli potrà andare dove vuole, ma col teletrasporto?

oggi arriveranno precisazioni e rettifiche che aggiungeranno solo altra confusione e disorientamento.

risultato? disastro.

manca solo che per scongelare il vaccino lo mettano sotto al sole o lo diano da succhiare come un ghiacciolo perché non ci sono le siringhe.

lunedì 14 dicembre 2020

prima e poi

 la vedo solo io (e la merkel) la differenza tra i due termini?

l'adesso è il risultato di un prima catastrofico e di un poi ignorato o addirittura negato nonostante l'evidenza.

in Italia si è ancora al secondo atto della tragedia e si sta a discutere su zone rosse per un paio di giorni nonostante l'evidenza della totale incapacità delle persone di assumere comportamenti consoni a meno di esserne costretti.

Angela ha ragione, ragionissima.

con il vaccino in arrivo molto meglio arrivare alla campagna vaccinale con il numero di contagi più basso possibile e pazienza per questo natale che, detto tra noi, resterà nella memoria dei misartropi come il migliore della vita.

'poi' ci chiederemo: 'ma come mai in Germania ne sono usciti per primi e così meglio degli altri?' 

'poi' ci pentiremo, anzi contesteremo il governo per aver sbagliato tutto mentre adesso,  e cioè 'prima' (che è l'adesso e comunque già troppo tardi) tutto fa pensare che i più si stiano impegnando soprattutto a 'svicolare' trascurando le conseguenze delle loro azioni.

è già adesso sappiamo benissimo quanto arcuri sia inadeguato al ruolo (pardon ai ruoli) che continuano ad assegnargli per non si capisce bene quale motivo e nonostante questo, silenzio.

'poi' verranno fuori gli scheletri che anche l'opinione pubblica ha concorso a chiudere negli armadi.

perché chiunque si sbigottisce quando lo sente illustrare le  mirabolanti insensate iniziative, ma è natale e la soglia di attenzione dura ormai soli 8 secondi, così ci si distrae facilmente e subito si scivola via.

ne riparliamo a fine gennaio, poi non si dica che nessuno lo aveva detto prima.


giovedì 3 dicembre 2020

il genio natalizio

tirerà fuori dal cappello, anzi dal sacco, una varietà di espedienti per aggirare i diktat attentamente studiati per arginare l'ipotesi di una terza (più che probabile) ondata del contagio del secolo.

per la smania di alcuni (che però son tanti) di armarsi e partire per irrinunciabili raduni, i sacrifici di chi ha compreso che al di là dei numeri dei conteggi che, contrariamente al famoso detto, trasformano la matematica in una opinione, adesso serve che chi può resti da solo a smazzarsi i propri tormenti almeno fino al natale 2021, quindi saltando a piè pari il prossimo venturo.

personalmente 'vado dritta'.

incurante dei dati di fatto e dei pareri discordanti mi son fatta l'idea che qualunque cosa sia effettivamente questa epidemia, ce l'hanno 'venduta' così come appare e allora bisogna togliersela dai piedi il più in fretta possibile essenzialmente per riuscire a riportare i ragazzi a scuola e riaprire i luoghi di socialità 'culturale'.

mi piace pensare a Lisa e Anita e preferisco il concetto di Next Generation EU alla denominazione comunemente usata per definire i progetti di intervento post pandemia.

qualsiasi altra esigenza o velleità mi appassiona poco o niente e spendere ulteriori parole un inutile sforzo.


giovedì 12 novembre 2020

riassuntino intramuscolare

cerchiamo di riepilogare.

l'opposizione vuole che il governo la coinvolga, ma quando viene invitata agli incontri dice che la sede idonea è il parlamento.

allora il primo ministro va in parlamento, ma non va bene lo stesso perché è troppo tardi.

le regioni alla prima ondata protestano perché tagliate fuori, alla seconda insorgono perché il governo gli scarica addosso le responsabilità che avevano preteso.

governo e regioni definiscono i criteri, ma le seconde inviano dati raccolti con approssimazione e così zone descritte come sull'orlo del baratro finiscono nella fascia meno restrittiva.

campania e calabria fanno paura e allora, in attesa di decidere quale restrizione applicare, intanto arriva l'esercito nella prima e per la seconda si cerca un commissario in grado di intendere e volere.

e ancora, si plaude al vaccino che però dopo cinque giorni fuori dalle temperature che neanche ai poli si raggiungono più è da buttare.

dunque resta solo da immaginare orde di anziani trasportati in pieno inverno da ogni dove verso immani celle frigorifere allocate chissà dove così da essere vaccinati per poi rientrare (più morti dal freddo che vivi) nelle loro residenze, spaccio di ghiaccio secco e borsa nera,  risse furiose fuori da farmacie, ospedali, studi medici e veterinari per contendersi la dose necessaria a garantirsi il ritorno in discoteca o negli stadi.

nel frattempo è partita la gara per la dichiarazione più becera su come, dove e con chi sarà possibile passare il prossimo natale.

per i regali stiamo a posto.

un bel libro sul covid, c'è solo l'imbazzo della scelta.

chiunque si sia espresso in tv sulla materia ne ha scritto e pubblicato uno.

la consolazione è che finiranno al macero così almeno i posteri eviteranno di sentirsi confusi tra le varie interpretazioni di cosa sia veramente accaduto.

e bassetti?

dunque, il cardinale sta un po' male, il primario invece si lamenta per gli insulti ricevuti via social e minaccia di lasciare la città e il paese, e allora l'aia lo insignisce della carica di presidente di una commissione medica per le problematiche covid (poveri arbitri italiani) e, udite udite (grazie all'amico sileri), coordinatore scientifico del gruppo di lavoro per la gestione del paziente covid per il ministero della salute (poveri tutti).



venerdì 23 ottobre 2020

pantone 305

dicasi puffi  al posto di debito oppure anche a proposito dei noti nanetti blu.

immaginavo qualcuno capace di inventare uno spray, un 'semplice' spray così che ognuno prima di uscire di casa possa spruzzarlo sul viso, a mo' di idratante,  e all'istante reagisca colorando la pelle di vari colori: l'arancio (stai a casa), il rosso (corri all'ospedale), il giallo (asintomatico), il blu via libera.

immaginavo di uscire con la mia faccia in pantone 305 e camminare in mezzo a tutta gente dello stesso colore.

se pensiamo di andare su marte... forse possiamo arrivare a trovare una soluzione che permetta alle persone di vivere un po' più sereni invece di questo sbattone così ben gestito da far crescere contagi e negazionisti in modo esponenziale.

negazionisti o anche semplicemente individui sfiniti, disorientati, spaventati e impoveriti soprattutto emotivamente oltre che economicamente.

un semplice spray che esaurisca il suo effetto dopo una ventina di ore così ti alzi ed eviti di spaventarti allo specchio poi, se devi uscire, una spruzzata e, se diventi come un puffo, te ne vai libero dai pensieri (o almeno da quello del covid) per tutto il giorno.

bel colpo d'occhio e anche un segnale che sottolinei il fatto che siamo davvero tutti uguali e anche un po' come dei piccoli puffi pasticcioni e stupidotti.



sabato 17 ottobre 2020

ovvia_mente

so di dire delle banalità, ma almeno (a me sembrano) sensate.

la ristorazione sta per prendere la seconda (e per molti definitiva) mazzata e a salire peggioreranno le condizioni economiche dell'intero comparto alimentare.

giustamente preoccupati i governanti (ormai fuori controllo quanto i numeri del contagio) annaspano senza trovare soluzioni o cercandole in modi impossibili.

eppure le persone che mangiano sono le stesse, dunque perché tanta merce rimane invenduta?

so che esiste chi sta facendo i calcoli di quanto resti su scaffali e nei campi, ma purtroppo ho più dei sei gradi di separazione da loro e quindi vado di principio.

ciò che va in malora è esattamente quanto va quotidianamente buttato in spreco alimentare e non solo alimentare.

un bel punto di partenza per ripensare le filiere di produzione.

è un po' come la storia dei banchi scolastici.

camionate di banchi da due posti o fuori misura che vengono trasportati verso le discariche e qualche rara volta in cargo o aereo verso paesi più svantaggiati per fare posto a nuovi e costosi banchi che si fatica a tenere distanziati.

persone col sale in zucca se li tenevano e il problema era risolto dimezzando le sedie.

restavano al più da comprare un numero sufficiente di banchi per usare le sedie necessarie al numero di studenti rimasti senza posto, ma sono più che certa che nell'intera nazione si sarebbero trovati i banchi necessari per tutti, bastava mandare quelli in esubero dove servivano.

e poi, sempre sulla scuola direi che, di questi tempi, si potrebbe anche ipotizzare un diverso calendario scolastico invece di ricorrere unicamente alla didattica a distanza.

soprattuto per i più grandi turnazioni anche pomeridiane e per tutti un anno scolastico di dodici mesi a orari sostenibili.

fare insomma dell'istruzione una 'consuetudine' quotidiana e continua da affiancare alle attività che spesso i giovani sono costretti a fare per riempire vuoti che sarebbe meglio riuscissero a colmare sotto la guida di personale attrezzato a rispondere ai nuovi bisogni di sicurezza e fiducia nel futuro.

sono rimasta perplessa quando ho letto che in sordina è passata la legge che autorizza le farmacie a vendere ai minorenni e senza ricetta la pillola del giorno dopo.

un po' come se venisse legalizzata la vendita di un'arma a uno scolaro delle elementari.

mi sono chiesta perché in questo momento così drammatico sia venuto in mente ai nostri parlamentari di dare il via una legge di cui non so quanti sentissero la necessità tra le tante che invece vengono continuamente rimandate.

insomma, si pensa troppo (e male) alla contingenza e si trascura completamente di guardare oltre cercando di ragionare come probabilmente faranno una volta grandi i giovani di oggi che saranno capaci di liberarsi in fretta (o per miracolo) della cultura (becera) che gli stiamo trasmettendo.

venerdì 16 ottobre 2020

proverbial_mente

bisognerà pensare a nuovi proverbi... il virus ne sta spazzando via alcuni... tipo natale con i tuoi e pasqua con chi vuoi che mi sa diventerà, pasqua col covid e natale... anche.


da quando ho letto che ippoliti del cts i primi giorni della risalita ha dichiarato che era stupito e ci ha colti impreparati sono rimasta talmente basita che ho perso la parola.

ora che il quadro si è chiarito e si può dire che si è tornati a sfanfarare di brutto, ho rimesso il silenziatore automatico alle orecchie e il sorriso ebete sulla faccia quando sento gli esperti dire, adesso, tutte le cose che si sarebbero dovute fare prima e che non si sono fatte.

del senno di poi son piene le fosse, resta sicuramente tra i proverbi ancora validi.

domenica 4 ottobre 2020

far finta di essere sani


pare, a leggere la cronistoria ipotetica del contagio, che il presidente fanfarone degli usa abbia, per così dire, soprasseduto per qualche giorno sui sintomi per poter presiedere a numerosi incontri e scontri elettorali e istituzionali circondato di altrettanto incauti ammiratori accalcati in abiti eleganti a scambiarsi pacche, saluti e sputacchi all'aperto, al chiuso e per ogni dove, compresi aereo presidenziale e studi televisivi.
da quanto si può vedere dal video in cui rassicura di stare benissimo non sembrerebbe, ma forse è solo causa dell'assenza dell'addetta/o al maquillage...
anche la gestione del nemmeno troppo casuale e imprevisto incidente sanitario presidenziale è demenziale eppure c'è chi, tra gli esperti americanisti, sostiene che potrebbe risultare vantaggioso nella corsa alla rielezione.
cose da non credere... ma è ancora poco.
potrebbe anche finire come già si vede fare in tv quando, per ovviare alle restrizioni, il pubblico distanziato viene virtualmente accorpato e le persone da intervistare situate altrove appaiono a fianco degli astanti grazie a trucchi cinematografici.
insomma siamo a un passo da un proseguo di campagna elettorale e, chissà, magari un secondo mandato con un candidato virtuale, ma creduto reale, che invece se la spassa più o meno bene altrove.
lo trovo scandaloso, tanto quanto il pensiero che davvero la maggioranza degli americani possa ancora credere nel loro attuale presidente.

venerdì 25 settembre 2020

uno, due

 prima il festival del cinema di venezia, adesso il mondiale di ciclismo.

l'Italia sta volando dimostrandosi capace di sfidare e prendersi anche delle piccole soddisfazioni sul resto del mondo che per mesi l'ha derisa e irrisa.

un successo la prima manifestazione cinematografica del post covid e un mondiale organizzato in soli venti giorni dopo la rinuncia della svizzera e addirittura una medaglia d'oro spettacolare (la prima della storia) nella gara a cronometro maschile.

e poi l'uno due di Mattarella che in un batti baleno, inaspettatamente, sferra un destro micidiale al premier inglese... son soddisfazioni, sono.


... e tre.. il giorno dopo arriva anche il bronzo argentato di elisa longo bordini!

venerdì 21 agosto 2020

quota everest

ieri sera pensavo che se tutto va come ora i primi di settembre siamo a quota tremila, ma poi leggendo i dati di oggi e immaginando che i rientri si concludano intorno a metà settembre, direi che per l'apertura delle scuole veleggeremo a una quota vicina agli ottomilaottocentoquarantotto contagi tra malati, asintomatici e immuni ma positivi.
il che equivarebbe a una nuova immane scalata collettiva verso un ulteriore baratro.
sempre ieri l'impulso di festeggiare l'arresto dell'immane cialtrone tanto amico dei miei nemici e la speranza che si ponga fine all'abuso illegale di occupazione a titolo gratuito per non ci capisce bene a quale fine della certosa di trisulti, ma oggi è già fuori su cauzione.
insomma se avessi scritto il post ieri oggi avrei dovuto rettificarlo...

giovedì 4 giugno 2020

Eukera!

così lo spassosissimo gilberto govi (buon anima) diceva alla moglie trovando il gilet...
e così mi piace dire quando ho un'idea di cui l'umanità avrebbe fatto volentieri fatto a meno.

mi chiedevo...: 'ma se creassi un falso profilo su twitter con le sembianze di una via di mezzo tra sharon stone ai tempi migliori e un virologo scelto a caso... e lo strariempissi di baggianate contrarie ai principi etici, morali e politicamente corretti quanto ci metterei ad attirare la massa di umani dei forconi arancioni e degli altri che fanno rima con coglioni così da accompagnarli verso sperdute lande senza biglietto di ritorno?'

secondo me potrebbe funzionare.

poso il fiasco e ci ripenso...





giallo covid




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mercoledì 3 giugno 2020

come si diventa cattivi

un giorno di giugno davanti alla tv che riprende il solito spettacolo di idioti e il loro capobanda (anzi adesso c'è anche quello con la casacca arancione a fargli concorrenza) che si accalcano per la foto e pensi: 'ma speriamo che abbia ragione chi ci invita al distanziamento e finiscano tutti all'ospedale'.

(con tutto il dispiacere e la comprensione per il personale sanitario che se li dovrà accollare)





per il giallo covid <click>






martedì 2 giugno 2020

il virus imbattibile siamo noi

strano che nessun 'esperto' lo abbia ancora esternato, ma pensandoci bene il male peggiore che imperversa per il globo siamo noi.
infatti, i vertici al comando dell'esercito virulento sono stati rimossi per inefficienza dal governo.
le truppe, sopraffatte dal distanziamento sociale per cui ci si abbraccia solo dopo aver condiviso la quarantena senza sfiorarsi mai per almeno una settimana, dalle mascherine che sono finalmente arrivate appena prima che ne venisse abolito l'obbligo, dalla app che c'è voluto un bel po' ma poi si è riusciti a farla in modo che la sua utilità sia assolutamente nulla, dai milioni di euro elargiti a faccendieri di ogni sorta per edificare ospedali a tempo di record destinati a sfasciarsi al primo soffio di un lupo di passaggio come la casa dei tre porcellini e dalle norme igieniche che si dovrebbero imparare all'asilo, ma che a quanto pare nessuno praticava.
la natura è in allarme per la minacciosa ricomparsa del virus da cui si era ottimisticamente ritenuta guarita e/o immune e ha già avviato le ricerche di nuovi eserciti più attrezzati ed efficaci a difenderla a questo nuovo e più duro attacco.
la battaglia ha reso più forte il virus irrobustendo l'idiozia umana che è adesso capace di aggredirla con maggiore intensità e iniziative impreviste di cui prima era incapace.
mentre ci si prepara ad arginare l'asfissia del pianeta prodotta da guanti, mascherine e valanghe di lastre di plexiglass inutilizzate che vengono disperse per ogni dove, si prepara il prossimo attacco, anche se gli esperti dicono che ci vorrà tempo e quindi si spera che il nemico si sconfigga dal solo dato che ai focolai di covid si stanno sostituendo quelli delle proteste e delle manifestazioni anche sanguinarie che si stanno diffondendo a macchia di leopardo ovunque vi sia un minimo assembramento umano.


giallo covid ha cambiato casa e prosegue su una via parallela, il post di oggi è <qui>

lunedì 1 giugno 2020

happy hour



doveva assolutamente saperne di più sulla storia dei bimbi ucraini così si decise di prenotare un posto sperando che la data prevista per la ripresa dei voli verso Kiev venisse confermata.
era stanco di aspettare la nomina del nuovo caporedattore che se fosse toccata a lui, come qualcuno gli aveva fatto intendere, avrebbe certamente comportato di dire addio a viaggi, trasferte e inchieste.
aveva quindi preferito avviare nuove collaborazioni con testate on line e diversificare la sua attività ampliandola oltre gli stretti confini della cronaca locale.
sistemate mamma e figlia dalla nonna materna, tranne il week end passato con loro al mare gli restava tutta la settimana per far finta di essere scapolo e lasciarsi un po' affascinare dall'avvocato di suo gemello criminale che insisteva per un incontro prima di essere tradotto in carcere.
'la guarigione è a buon punto, la convalescenza sicuramente ridotta all'osso, sempre che lei desideri incontrarlo..., insomma bisogna sbrigarsi per ottenere un colloquio prima che il mio assistito, mi scusi, il signor Salvo, insomma suo... fratello?.. lasci l'ospedale e la città'.
relativamente giovane diciamo poco più che trentenne, ai suoi occhi una ragazzina, di molto bellissimissimo aspetto, alle prime armi, socievole, di mentalità aperta e con la sconfinata ambizione di diventare al più presto il miglior avvocato della città e subito dopo dell'intero Paese.
una sera di fine maggio al porto antico, una delle prime libere uscite concesse dopo tre mesi di restrizioni causa covid, le accennò all'idea di quel viaggio e lei
rimase toccata dall'argomento, pur preferendo ironizzare sul coinvolgimento attribuendolo alla sua neo paternità.
in fondo doveva essere una serata di svago, invece Primo insisteva e insisteva e alla fine capì che il suo interesse era riferito essenzialmente agli aspetti psicologici più che alle norme che vietano la maternità surrogata e sorvolano sui viaggi di chi all'estero trova soluzione al problema.
voleva toccare con mano le condizioni di chi mette a disposizione di illustri sconosciuti un essere umano che ha nutrito e fatto crescere dentro di se, se è vero che la motivazione principale sia l'altruismo, oppure un capriccio consumistico o una situazione economica talmente misera da necessitare dell'elemosina che spetta alle madri surrogate per professione.
avesse saputo che a lui era toccato in sorte un destino molto somigliante al suo avrebbe capito meglio la cocciutaggine con cui quel giornalista voleva ad ogni costo visitare la clinica della BioTexCom dove da un paio di mesi erano 'parcheggiati' quarantasei neonati di cui undici destinati a coppie italiane impossibilitate al ritiro del 'pacchetto' perché nessuno si muove dall'Italia verso l'Ucraina fino al 22 giugno.
al momento diventare genitore era l'ultimo dei suoi pensieri, ma era rimasta scioccata dal 'listino prezzi', dall'offerta di optional, viaggio turistico della città incluso, le comode rateizzazioni e varie amenità tutte indorate dalla ipocrita teoria della generosità di donare felicità e vita ma solo a chi se la sente di pagarne il conto che negli Stati Uniti può arrivare anche a centomila dollari per un bambino di cui si è potuto scegliere sesso e carnagione, insomma provvisto di pedigree come fosse un cagnolino.
e così dopo un paio d'ore si sono ritrovati a guardare un bicchiere vuoto a metà e i piccioni che si godevano le loro patatine nel più triste degli happy hour della loro agiata esistenza.

giovedì 28 maggio 2020

affacciata_mente

ve li ricordate i balconi? quasi quasi sembra un secolo fa e anche se il 2 giugno verremo richiamati a usarli per stendere il tricolore, ho pensato a tutti quelli che sono ancora appesi perché prima di occuparsi di loro c'è da pensare alla pecunia di quelli che in casa non ci son stati mai e l'aperitivo se lo prendevano nei palazzi.
sicuramente dimentico qualcuno, intanto i bambini...


con i loro annessi e connessi...


gli anziani (o almeno quelli che restano),


le donne perennemente prigioniere, 


quelli che hanno perso il lavoro,


  i giovani, studenti o sognatori,


quelli che devono partire o vogliono tornare,


i migranti che aspettano i loro sacrosanti diritti,


i musicisti e i lavoratori dello spettacolo


i teatranti e la cultura in senso lato,


i poveri ed emarginati, 


i malati e i diversamente abili,


i commercianti e gli artigiani in difficoltà,


chi è in carceri sempre più fatiscenti e chi aspetta il processo,


gli eterni esclusi e dimenticati,


chi è solo,


chi pensava di essere fuori dal tunnel e in fondo ha trovato un cancello chiuso,


e un posto libero per chi ho scordato.


sono tanti quelli al balcone o ancora affacciati alla finestra che aspettano... e a chi mi dice che sta andando tutto bene, rispondo: beh, poteva andar meglio e andrà davvero bene quando ai balconi resteranno solo i gerani.

mercoledì 20 maggio 2020

giallo covid (7)

'allora, quali sono gli elementi utili al riconoscimento?'
'so per certo che quella stessa persona incontrata davanti al monte di pietà, si trovava il giorno successivo nell'ospedale dove svolgo l'attività di volontariato, le telecamere potranno confermarlo'. 
'si ricorda all'incirca l'orario?'
'perfettamente perché ero a fine turno, alle 16 in punto'.
'sa dire cosa facesse in reparto?
'cercava ginecologia, era trafelato e dimesso come lo avevo visto il giorno prima, lo stesso sguardo accigliato e ugualmente sgarbato e scontroso, come temesse che lo avessi appunto riconosciuto'.
dunque a quel punto gli pesava sulla testa anche l'accusa di essere uno scippatore quando il castello kafkiano comincia a traballare per crollare definitamente grazie al dossier arrivato dalla val seriana con tanto di comprovate testimonianze sul ricercato, i suoi movimenti e la sua provenienza.
pm e gip cominciarono a subdorare 'una verità ancora più complessa di quanto fosse la già intricata vicenda' come fu dichiarato alla stampa.
mentre ancora attendeva la revoca del divieto di espatrio, ma poco valeva dato che a nessuno era ancora concesso nemmeno di cambiare regione, si arrovellava su quell'ipotesi, per lui sconvolgente, di avere un gemello criminale che di santo aveva solo l'onomastico.
rinnegarlo, giudicarlo, ignorarlo, conoscerlo e magari scoprire affinità pericolose rimaste latenti per la prima metà della sua vita?
a lei poco importava chi fosse tra i due il buono e chi il cattivo e da quando era stato affidato alle sue premure dalla caposala del reparto in cui era stato ricoverato per le ferite riportate nel conflitto a fuoco durante l'arresto, lo curava amorevolmente esattamente come faceva con tutti gli altri pazienti.
si sentiva solo un po' disorientata per via di quella data di nascita così simile a quella che la riguardava, ma prese la cosa come un segno di avvicinamento al momento che aspettava da una vita.
'Marta?'
'sì, sono io, lei è Primo, vero? e la signora immagino sia Martina...'
'in verità mi chiamo Marta anch'io, però preferisco Martina.'
'posso darvi del tu?, in fondo potrei essere vostra madre... sei venuto a conoscere tuo fratello?
'solo uno sguardo dal vetro, so già troppe cose sgradevoli sul suo conto, invece abbiamo deciso di rintracciare i miei genitori, o quanto meno mia madre, ma da quanto risulta dalle carte quel 14 maggio non ci furono parti gemellari in nessun ospedale, sarà una lunga ricerca'.
con la discrezione che l'aveva sempre contraddistinta rispose con un laconico: 'allora vi faccio i miei più affettuosi auguri' senza condividere o accennare all'analogia tra i due casi.
avrebbero potuto rivedersi una volta che si fosse riusciti a risalire all'errore di trascrizione dovuto a un ritardo nella registrazione delle nascite, ma Marta se ne andò prima.
anche lei per covid come il suo caporedattore, la vecchina di terrusso, il maestro di musica in pensione dell'ultimo piano, il panettiere e il pescivendolo del quartiere, l'agente che l'aveva arrestato, lo scontro letale del rider che gli portava la pizza nei giorni in cui gli era sembrato che ovunque transitasse la sua ombra lasciasse aliti di morte per chi lo incontrava o si trovava a ricalcare l'orma dei suoi passi.
'che voleva il giornale?'
'un breve racconto da pubblicare in sette puntate ispirato alla mia vicenda'.
'hai già in mente qualcosa?'
'più o meno, diciamo un giallo su un feroce serial killer invisibile, sfuggente, mutante, nato da un insieme di errori umani che ha come sue potenziali vittime ogni singolo rappresentante del genere umano e che lascia come unica traccia sul luogo del delitto un animale che in qualche modo assomiglia al suo ultimo giustiziato, essendo che è appunto convinto di compiere un atto di giustizia divina.'
'poi arriva un novello noè che li carica tutti su un'arca per marte?'
'no, fa fuori anche noè, così il mondo se ne starà una buona volta in pace, felice e contento'.
'e Angela?'
'gioca con gli altri bambini come lei più intelligenti degli avi che hanno avuto la sfortuna di avere'.

martedì 19 maggio 2020

giallo covid (6)

'voglio l'epiduraleeee...'
'dai che ci siamo...'
tre chili e quarantatre grammi.
insomma un lieto fine per tutti.
quel ricercato era sempre uccel di bosco, ma lui era stato discolpato più in fretta del previsto per via dell'occhio di riguardo di cui godono i giornalisti, la bimba sembrava aver aspettato il suo rilascio per nascere, la mamma stava benone e il congedo di due settimane gli era stato accordato.
le città si riaprono e si richiudono come le porte di un saloon, le persone hanno ricominciato a muoversi e lamentarsi per qualsiasi motivo e con ragione perché la confusione regna sovrana tanto da farsi venire più di un dubbio su qualsiasi cosa, anche la più banale e nota, come si stesse camminando su rette parallele indirizzate verso un non si sa dove e destinate a non incontrarsi mai.
nessuna certezza dagli esperti né dai ricercatori, nessuno sembra orientarsi e comprendere, né immaginare, figuriamoci programmare il futuro.
probabilmente aveva sbagliato ad aspettare di diventare padre così tardi, anzi fosse dipeso solo da lui avrebbe evitato, ma Martina lo aveva preteso senza se e senza ma.
quei tre giorni, sei ore e diciassette minuti di fermo cautelare lo avevano invecchiato di qualche anno mentre lei ne dimostrava dieci meno dei suoi quasi quaranta e così quella insulsa volontaria dell'avo, quando gli aveva chiesto se cercava la figlia (intendendo la compagna) con un tono famigliare come lo conoscesse da sempre, l'aveva fulminata con uno sguardo il giorno che trafelato, sudato e malconcio, nella fretta aveva sbagliato reparto.
dubbi e incertezze... equivoci pericolosi come quello da cui era facilmente scampato e fortunatamente lasciato definitivamente alle spalle.
'e hai poi pensato come fare per la campagna, mica vorrai farci passare l'estate in città?'
quasi quasi avrebbe voluto una figlia urlante così che la madre esaurisse per lei tutte le sue energie, invece la sua Angela era in tutto e per tutto un angelo del paradiso.
'il mercato immobiliare è così depresso che facilmente troviamo una soluzione anche migliore della vecchia casupola di terrusso...'
'pieve ligure! sant'ilario!' esplose Martina.
'portofino, no...?' le rispose andando ad aprire la porta sul baratro di un nuovo incerto, di un complicato incombente e pericoloso neo equivoco.
seduto in questura gli sembrava di essere rimbecillito davanti al risultato dell'analisi del dna del sangue ritrovato nel capanno che evidenziava una netta corrispondenza con il suo e allora il pm si era ricordato della ferita alla mano e si era convinto di vederci chiaro e giusto accusandolo della strage.
oltre lo spazio e un tempo confuso di cui aveva perso la nozione, un intricato intersecarsi di rette tangenti diversamente orientate in direzioni contrarie alla logica, alla realtà del puro buonsenso e proiettate ciascuna verso un infinito opposto alle altre che contemporaneamente gli strizzavano le meningi ridotte alle dimensioni di quelle di un criceto soffocandolo come in un bozzolo capace di isolarlo e strozzargli in gola il grido feroce e terrificante di una tigre in gabbia a cui il criceto era solo servito da aperitivo per stuzzicargli altra fame.
era incappato nell'unico essere di questo mondo ad avere certezze suffragate da una scienza che si era dimostrata ignorante su un minuscolo virus e che adesso faceva dubitare della sua credibilità e del suo alibi sulla base di una coincidenza di valori ematici che per lui era impossibile credere veri, ma che rimettevano in discussione tutto, compresa la sua stessa identità.

lunedì 18 maggio 2020

giallo covid (5)

rifarsi una vita senza averne mai vissuta una, essere rimesso in libertà in una città soffocata dallo smog, imprigionata nel rumore di gente distratta che passa il tempo a farsi selfie, nessun congiunto o amico da andare a trovare, un lavoro neanche a volerlo, in tasca solo quanto basta per un paio di notti in un albergo e poi?
tornare dall'ex moglie, pochi giorni, poi avrebbe valutato, ma dopo qualche mese tutto cominciò ad andare storto.
i primi di febbraio morirono i due vecchietti da cui l'ex faceva la badante a tempo pieno.
la donna, diabolicamente, gli aveva chiesto di farli sparire così da poterne incassare la pensione.
poi fu la volta dell'ambulante che sotto casa vendeva la frutta ed era in tresca con la ex, poi una vicina di casa che la ex aveva nel tempo circuito per farsi intestare la casupola con annessa stalla e pollaio che fu deciso, sempre dalla ex, che seguisse la sorte dei precedenti e, infine, la stessa ex che a quel punto andava fatta sparire altrimenti il guaio avrebbe assunto dimensioni galattiche.
tutti morti per covid.
magari fosse successo anche a lui che invece li aveva caricati sul furgone dell'ambulante e seppelliti lontano da casa del lupo, nella campagna di un altrettanto minuscolo e sperduto centro abitato da poche decine di persone, più anziane e più spaventate di lui che in realtà sfiorava i cinquanta ma con la quindicina passata in prigione se ne sentiva quasi settanta.
era la ex che gli aveva parlato di terrusso e dei luoghi in cui aveva trovato lavoro appena tornata dalla moldavia quando il marito che aveva decentrato lì la sua attività era fallito e poi morto d'infarto, così almeno diceva lei, e che gli aveva raccontato di una casetta bifamigliare e di un terreno con una casupola al limitare del bosco nelle lettere che gli spediva in carcere e che lo convinsero a innamorarsi e poi sposarsi con la donna che lo aveva di fatto lasciato ancor prima che finisse la sua detenzione e cioè appena realizzato che del bottino di quella rapina lui non aveva un euro.
doveva sbrigarsi, stavano per bloccare la nazione causa virus, cercò quel casolare per ore ed era già notte quando decise che fosse quello dove furono ritrovati i resti delle persone di cui alla fine si era scoperta la sparizione unitamente a quella di un tizio arrivato da poco, parecchio ambiguo e un po' losco.
pensò anche di aver trovato una buona sistemazione per sè, ma con l'avvento della bella stagione e la concessione di una minima riapertura negli spostamenti capisce che il rifugio tanto sicuro non è e riparte.
pochi metri e il furgone si rompe, l'unica è spingerlo fuori strada.
nel farlo si ferisce con un tronco che si pianta nel fianco, torna al capanno, si medica alla bene e meglio e riparte per la boscaglia facendo perdere le proprie tracce anche a se stesso.
poteva finire così e invece no.
dalla sera alla mattina ricompare ancora dolorante e acciaccato per tentare il colpo finale.
una rapina facile facile.
tutti con la mascherina quindi nessuno fa caso a chi ha il volto coperto ma, siccome ha già dato fondo a tutta la scelleratezza di cui può disporre una persona nell'intero arco della vita, realizza che è meglio evitare di pensare come fosse arsenio lupin e preferisce una preda più abbordabile, oltretutto in banca si entra solo su appuntamento, in posta per elenco alfabetico e al monte di pietà se hai qualcosa da lasciare.
già... ecco, chiunque esca da lì ha qualcosa di valore o il controvalore in denaro.
è in coda che studia la situazione quando arriva un'auto da cui scende una donna che gli si avvicina: 'le fa piacere dell'acqua e un panino? se ha bisogno ci trova vicino al centro covid dell'ospedale qui dietro... la prego si serva pure.'
'grazie, non ho bisogno di niente e di nessuno'.
nei giorni seguenti ci furono sette scippi in città davanti ai monte di pietà di cui un paio andati male tanto che finì col parlarne il tg regionale.
il frame di una telecamera fece sobbalzare sul divano il gran senso civico di Marta che la mattina dopo andò a testimoniare di aver visto il ricercato ed essere in grado di fornire elementi utili a identificarlo.

sabato 16 maggio 2020

giallo covid (4)

'maledettiii, maledettiii, siate tutti maledetti, siamo tutti maledetti. è solo colpa nostra se siamo ridotti come schiavi malati, zombi incapaci di connettere, caini, giuda, ma-maledettiii, morirete tutti soffocati come i pesci fuori dall'acqua, respirando il fetore che emanate e che fa schifo ai morti, maledettiii!'
'il direttore ti vuole vedere. subito!'
'dieci righe, cioè, fammi capire... tutto sto casino, dieci guardie all'ospedale, tredici evasi, una trentina di feriti e contusi, il penitenziario devastato e tu scrivi dieci righe su un balengo che straparla e nemmeno una foto?'
'ah, sì... dovevo scrivere della condizione carceraria nel covid, bla, bla, bla... e banalità di questo genere? che poi sembriamo tutti prigionieri, invasati, esauriti e fuori di testa che se prima la moglie la strozzavi adesso la prendi a mazzate per tenere il distanziamento, dai balconi invece delle canzoni si tirano le fucilate e a dentisti, estetisti e parrucchieri manca solo che gli impongano per decreto di farsi crescere le braccia di due metri per farli lavorare..., e poi la mia storia era due cartelle che invece sono state tagliate perché indagavano sulle ragioni di quello che tu e a questo punto direi il mondo intero dei media definisce delirio. beh, sono stanco torno a casa, porca troia!'
'ok, mandami il caporedattore e ricordati che lunedì pomeriggio voglio il pezzo sulle mascherine e il resto...'
'scrivitelo da solo, tanto so benissimo che come lo farò io ti farà schifo.'
'tu limitati a riportare quanto hanno dichiarato gli esperti e andrà benissimo.'
'insomma il solito copia e incolla.'
'ma che ti prende?'
'che son sfinito dai tentativi di fare il mio mestiere, denunciare gli scandali, far emergere le truffe e gli opportunismi che stanno rendendo ben più atroce la già tragica realtà.'
'maledettiii, maledettiii...'
'ma che succede?'
'un branco di balenghi che straparlano.'
'cosa fai, lo spiritoso?'
'affacciati e guarda tu stesso.'
in strada un corteo, diligentemente distanziato, si snoda in ogni direzione oltre l'orizzonte.
rappresentanti di ogni singola categoria socio economica in un sol grido: 'maledettiii, siamo tutti maledettiii'
il tragitto verso il casolare di campagna gli costò tre ore invece dei soliti quaranta minuti.
si era preso la libertà di soffermarsi a osservare le dinamiche delle proteste distanziate.
finiti i tempi delle botte da orbi come nel 2001, qualche mese e si sarebbe assistito al minuetto degli schieramenti contrapposti e distanziati o più probabilmente all'uso indiscriminato degli estintori appena si fosse formato un gruppetto di almeno quattro individui.
per ora andava ancora bene, qualche episodio di autolesionismo tipo distruggere il proprio ristorante, restituire le chiavi della propria palestra, gettare vasi dalle finestre soprattutto perché i vivai sono stati i primi ad aprire e la gente non sa più dove mettere le piantine.
così si era distratto e invece di prendere la macchina era salito sulla corriera, aveva dovuto scendere, tornare indietro con l'autobus che non arriva mai e rifare daccapo tutto il tragitto che evidentemente aveva ben poca voglia di fare.
i rilievi della polizia avevano portato a ritrovare alcuni bidoni malamente sigillati e dal macabro contenuto sepolti in una sorta di fossa comune nel suo terreno rendendo necessario anticipare il rientro di Martina per terminare gli esami e i prelievi.
lei aveva già pronta la borsa e chiuso casa.
la vicina le era accanto quando ad aprirgli la porta fu l'istantanea trasfigurazione di un cordiale sorriso di un'agente in una espressione mista di stupore ed orrore: 'aspetti qui'.
il tempo di sedersi e arriva un plotone di agenti armati e lei: 'la dichiaro in arresto'.