.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

giovedì 28 gennaio 2021

memoria e presente

 

seguendo tra le vicende analoghe quella più vicina al nostro confine, questa foto dell'articolo sui migranti fermi in bosnia è tra quelle che mi hanno più colpito insieme alle altre che testimoniano le scudisciate prese da chi tenta e ritenta ogni giorno di uscire dal lager e giorno per giorno viene ripreso, bastonato, denudato e rimesso dentro.

ieri si è stancamente consumata la quindicesima giornata della memoria a settantacinque anni dalla liberazione del campo nazista di auschwitz e dico stancamente perché, via via che vengono a mancare per spegnimento le voci dei superstiti, l'eco si affievolisce.

ma si tratta davvero di smemoratezza o di tentativo di rimozione?

secondo me è più vera la seconda.

e la rimozione attiene anche e pesantemente al presente.

le organizzazioni umanitarie stanno facendo quel che possono, ma i giorni passano e da settimane bambini e bambine, donne e uomini, vecchi e malati miracolosamente sopravvivono in condizioni estreme e disumane a due passi dall'europa che unita 'ricorda' contrita le ingiustizie e i crimini del regime nazista ma lasciando fare ai croati.

si è pensato troppo a lungo che conservare la memoria servisse a evitare il ripetersi di quell'olocausto dimenticandosi che il vero problema è insito nell'essere umano tanto è vero che, appena gli è possibile, torna a prevaricare i più deboli con una ferocia del tutto simile a quella che in pochi anni provocò la morte di diciassette milioni di ebrei.

quasi impossibile il conteggio dei migranti morti dall'inizio delle migrazioni di massa a cui non saprei dare una data certa... l'organizzazione mondiale dell'immigrazione ne conta settancinque mila dal 1996 (circa quattromila all'anno ma in progressivo aumento) e francamente mi sembra un dato fortemente sottostimato se è vero che il flusso globale tra il 2010 e il 2015 è pari a trentasette milioni di individui.

i numeri resteranno per sempre sconosciuti, ma il succo della questione è evidente.

il mondo sarà sempre più percorso in lungo e in largo a piedi più che in aereo, complice la pandemia e il suo corollario di ormai inevitabili e duraturi effetti collaterali.

in nome di non capisco bene quali diritti prioritari e localistici, altro che un atavico istinto assassino, le politiche degli svariati regimi (dai più democratici a quelli dittatoriali) rispondono a un fenomeno irrefrenabile con strumenti e mezzi a diversa intensità di crudeltà, ma analoghi nella sostanza perché tutti ci sentiamo diversi e migliori rispetto ad allora ma capaci, all'occorrenza, di diventare assolutamente simili.

chi obbedendo a un ordine, chi guardando altrove, chi innalzando barriere, chi costruendo steccati, chi trovi giustificazioni o chi preferisca dedicarsi al proprio orticello.

voglio dire che il nazismo è stata l'espressione di un concentrato di aspetti atavici che persistono sul pianeta in forma diluita e a macchia leopardo che c'è il rischio che possano riaggregarsi anche grazie alla diffusione di strumenti informatici di controllo e 'comando' sotto forma di 'ordini' o suggestioni instillati in menti già povere di contenuto e in più compromesse dal caos pandemico.

salvare quel migliaio di reclusi subito potrebbe darmi torto e qualche speranza.

dargli un tetto, invece di parole e una sentenza che lascia il tempo che trova.

4 commenti:

  1. come non darti ragione e lo dico riconoscendomi tra i "chi guardando altrove"
    ml

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mah! io guardo fissa, ma serve solo a farmi montare la carogna.
      certo che in un momento qual è l'attuale è ancora più stridente l'indifferenza dei confinanti.
      non dico che gli stessi fatti, altrove, siano meno gravi, ma cribbio! almeno nei confini geografici e 'culturali' europei (confini politici esclusi) si potrebbe/dovrebbe evitare questo abominio!

      Elimina
  2. Ho il sospetto che proseguire ad affrontare i problemi sempre allo stesso modo renda tutto vano, sta di fatto che la mentalità di una maggioranza dei politici attuali presenti nell'Est Europa, è ancora quella di 80anni fa; di contro le misure al contrasto sono volutamente palliative per necessità economica (leggasi: non ce ne frega un cazzo ma dobbiamo far vedere che ci importa).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. effettivamente sta di fatto che ogni pretesto è buono per ricorrere al pretesto che ogni stato è sovrano a casa sua e dall'altra parte è vero che sui diritti umani, in moltissimi di essi, c'è un incremento di cinismo e violazione oltre i limiti del sopportabile.

      Elimina