ovvero il cimitero allegro di Sapanta (Romania).
che ha in comune con lo svedese Skogskyrkogården?
sono entrambi cimiteri e gli unici due nei patrimoni Unesco.
il terzo è invece quello forse più dimenticato, sconosciuto e impraticabile.
si trova nella boscaglia vicino a Berlino ed è chiamato il cimitero dei senza nome.
provvisoriamente _ ironicamente _ fugacemente _ instabilmente _ cinicamente _ p a r a l l e l a m e n t e_click
.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia, mi soddisfa e tanto mi basta.
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
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bella o brutta che sia, mi soddisfa e tanto mi basta.
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domenica 6 dicembre 2015
sabato 17 ottobre 2015
giovedì 15 ottobre 2015
e ancora, e ancora...
prima o poi troverò il modo di ispezionare il mondo unesco così da porre fine alle sorprese che di tanto in tanto mi colgono, anzi mi attraggono come calamite solo a leggere l'acronimo united nations educational, scientific, and cultural organization (organizzazione delle nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura).
l'ultima scorrendo un articolo commemorativo sul corriere.
memory of the world?
ma come? un'altra lista da aggiornare?
sono subito corsa a vedere l'elenco (istituito nel 1992) curiosa di conoscere l'eccellenza umana da tenere a mente, insomma le storie che sicuramente mi sono in gran parte ignote e che è fondamentale tramandare a futura memoria.
a prima vista, con tutto il rispetto, un'accozzaglia di contenuti spesso stravaganti che vedo difficile inquadrare in una qualsivoglia cornice altro che la mera casualità.
con una certa apprensione apro la pagina italiana, che immagino ricca di documenti e testimonianze, scoprendo invece sole sette sezioni (come la spagna), la grecia addirittura una sola, mentre l'austria ben tredici e così via a confermare l'impressione che manchi una cabina di regia e si faccia entrare chiunque bussi a prescindere dalla rilevanza del documento da censire.
ed ecco le sette meraviglie italiane (per altro alcune sono condivise con altre nazioni):
codex purpureus rossanensis
collezione degli almanacchi di barbanera
l'opera di bernardino de sahagùn
archivio storico dell'istituto luce
archivio storico diocesano di lucca
biblioteca corviniana
biblioteca di novello malatesta
l'ultima scorrendo un articolo commemorativo sul corriere.
memory of the world?
ma come? un'altra lista da aggiornare?
sono subito corsa a vedere l'elenco (istituito nel 1992) curiosa di conoscere l'eccellenza umana da tenere a mente, insomma le storie che sicuramente mi sono in gran parte ignote e che è fondamentale tramandare a futura memoria.
a prima vista, con tutto il rispetto, un'accozzaglia di contenuti spesso stravaganti che vedo difficile inquadrare in una qualsivoglia cornice altro che la mera casualità.
con una certa apprensione apro la pagina italiana, che immagino ricca di documenti e testimonianze, scoprendo invece sole sette sezioni (come la spagna), la grecia addirittura una sola, mentre l'austria ben tredici e così via a confermare l'impressione che manchi una cabina di regia e si faccia entrare chiunque bussi a prescindere dalla rilevanza del documento da censire.
ed ecco le sette meraviglie italiane (per altro alcune sono condivise con altre nazioni):
codex purpureus rossanensis
collezione degli almanacchi di barbanera
l'opera di bernardino de sahagùn
archivio storico dell'istituto luce
archivio storico diocesano di lucca
biblioteca corviniana
biblioteca di novello malatesta
lunedì 9 settembre 2013
World Toilet Day
più noto come Giornata mondiale del gabinetto proclamata per il 19 novembre dall'Onu.
ho preferito titolare in inglese, che mi pare più elegante, ma il succo resta quello e riguarda un problema igienico importante, tanto che sono diversi anni che un'apposita associazione si prodiga per risolverlo.
ciò detto, resta che la cosa risulta comica e paradossale.
comunque se rinasco voglio diventare membro dell'Unesco, che mi pare un bel lavoro.
basta scorrere l'elenco delle iniziative promosse per capire che hanno una visione tutta loro, fatta di celebrazioni e amenità a cui assegnare un giorno in cui riflettere e meditare.
per prima cosa realizzerò un calendario dove al posto dei santi ci siano le commemorazioni... ne ho tante in mente, anche più astruse di quelle già identificate.
nel frattempo mi sono attrezzata per il prossimo 19 novembre.
ho preferito titolare in inglese, che mi pare più elegante, ma il succo resta quello e riguarda un problema igienico importante, tanto che sono diversi anni che un'apposita associazione si prodiga per risolverlo.
ciò detto, resta che la cosa risulta comica e paradossale.
comunque se rinasco voglio diventare membro dell'Unesco, che mi pare un bel lavoro.
basta scorrere l'elenco delle iniziative promosse per capire che hanno una visione tutta loro, fatta di celebrazioni e amenità a cui assegnare un giorno in cui riflettere e meditare.
per prima cosa realizzerò un calendario dove al posto dei santi ci siano le commemorazioni... ne ho tante in mente, anche più astruse di quelle già identificate.
nel frattempo mi sono attrezzata per il prossimo 19 novembre.
giovedì 19 aprile 2012
giornata jasssssszzzzzzzzzz
30 aprile 2012 prima giornata internazionale del jazz promossa grazie all'interessamento personale di Herbie Hancock dopo la sua nomina a Goowill Ambassador dell'Unesco.
La diretta dell'evento condiviso tra New Orleans e New York verrà trasmesso in streaming dai siti delle Nazioni Unite e dell'Unesco.
Anche in Italia sono previsti diversi spettacoli in grandi città e, ne sono certa, anche in piccoli centri.
Le prime note Jass (dal 1913 Jass diventa Jazz) chissà in quali cuori risuonavano e quando, ma si sa che in ogni tempo si ha memoria solo di chi riesce a emergere e così si dice furono suonate nei primi anni del secolo scorso da Buddy Bolden e che il primo brano di successo "King Porter Stomp" lo compose nel 1906 il pianista Jelly Roll Morton.
Onore e vanto nazionale Nick La Rocca capo band di una delle prime formazioni, per altro composta di soli bianchi, la O.D.J.B. (Original Dixieland Jass Band) insignita nel 1917 del titolo di "inventori del Jazz" dopo solo un anno dal debutto.
Com'è come non è si arriva ai giorni nostri e, direi, a Wynton Marsalis (anche lui presente all'evento americano)
Sono poco esperta del genere, ma condivido la motivazione dell'Unesco secondo cui "il jazz è una musica diffusa in tutto il mondo e supera le differenza di razza, religione, etnia o nazionalità"
La diretta dell'evento condiviso tra New Orleans e New York verrà trasmesso in streaming dai siti delle Nazioni Unite e dell'Unesco.
Anche in Italia sono previsti diversi spettacoli in grandi città e, ne sono certa, anche in piccoli centri.
Le prime note Jass (dal 1913 Jass diventa Jazz) chissà in quali cuori risuonavano e quando, ma si sa che in ogni tempo si ha memoria solo di chi riesce a emergere e così si dice furono suonate nei primi anni del secolo scorso da Buddy Bolden e che il primo brano di successo "King Porter Stomp" lo compose nel 1906 il pianista Jelly Roll Morton.
Onore e vanto nazionale Nick La Rocca capo band di una delle prime formazioni, per altro composta di soli bianchi, la O.D.J.B. (Original Dixieland Jass Band) insignita nel 1917 del titolo di "inventori del Jazz" dopo solo un anno dal debutto.
Com'è come non è si arriva ai giorni nostri e, direi, a Wynton Marsalis (anche lui presente all'evento americano)
Sono poco esperta del genere, ma condivido la motivazione dell'Unesco secondo cui "il jazz è una musica diffusa in tutto il mondo e supera le differenza di razza, religione, etnia o nazionalità"
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