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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

sabato 15 gennaio 2011

I R R A G I O N E V O L M E N T E

A fine novembre ero stata al Festival del crimine a Genova e avevo comprato un libro (Lo splendore dei discorsi di Giuseppe Aloe) che sto finendo di leggere.


Credo che cliccando sulla foto possiate leggere con meno difficoltà le due pagine che in qualche modo hanno a che fare con (1) il post precedente (Si_no_in parte), (2) con le premonizioni, (3) con il concetto che "l'amore uccide" (pene d'amore, ecc. ecc.) e, (4) con quello della responsabilità soggettiva in quel che ci accade.


Poco importa star qui a raccontare i dettagli salvo forse dire che il protagonista è, alla metà del libro, alla sua 22esima vittima dopo una vita assolutamente normale segnata, poco prima della sua carriera di killer, da due tragici lutti famigliari.


1) Gli uomini da sempre sanno narrare di sè per interposta persona. Se non lo fanno con noi o non sono scrittori o non ne hanno voglia oppure appartengono alla terza categoria di questo elenco o comunque a quella di quelli, per intenderci meglio, che giudicano la donna poco più di un insetto di cui disfarsi con schifo dopo lunghe torture. Insomma sto parlando dei killer psicologici, quelli che per essere ancora più chiara, si credono superiori, si vantano di esser padroni ma sanno affrontare e vincere solo con chi si prostra ai loro piedi prima ancora che inizi la sfida o un combattimento; insomma quelli che mai si esporrebbero a rispondere al tema proposto nel post, ma lo deridono, magari inventando un contro post che di fatto ridicolizza loro per primi (basterebbe scambiare le parti) ma non arrivano altro che a misurare la loro impotenza e ignoranza scambiandola per innato sadismo e profondità di pensiero (che nessuno è in grado di smentire dato che frequentano solo decerebrati/e pari a loro).


2) Un libro ti salta in mano, lo compri e dopo due mesi che è rimasto sepolto lo guardi e gli dici, "toh! guarda! adesso te magno!" e così scopri non solo che ti piace ma che capita pure a fagiolo per un sacco di cose che hai nella testa.


3) Chi si fa un vanto di vivere amori di cui si possa dire che l'amore uccide ha qualche problema in famiglia o lo ha avuto (ma potrebbe rientrare nella casistica (1) oppure è davvero un grande scrittore e allora, in questo caso, parla per dire bene del suo libro (spero per lui che non si sia troppo immedesimato però!). Altrimenti diamone altri di nomi a questo che uccide, perché per quanto ne so io dall'amore si passa o si dovrebbe passare alla procreazione non all'uccisione.


4) Perché il killer ha una storia con la tipa, allo scopo di conoscerne le abitudini e poi la uccide sfruttando le informazioni che lei stessa gli fornisce durante la loro frequentazione. Dal chè ne ricavo che i killer che non sbagliano mira sono comunque spesso mossi da problematiche personali, che la routine sia una brutta cosa e che in ogni caso avere avventure comporta dei rischi e per tanto se poi finisce male non si dica che è stato un incidente, una ingiustizia o quant'altro pur di sollevarci la coscienza (pre o post mortem che sia).


Saluti e baci, ora mi finisco il libro:)


46 commenti:

  1. 1) Puttanassaeva sembro io quel killer.:-) Siccome son uno che non è passato a dir la sua in quel post la che dici che uno dovrebbe passare e dire cosa pensa delle donne. Io adesso qua ho perfino paura di sbagliare a dir qualcosa che mi mitragliano o mi mangiano vivo. Continuerò a non dire perchè preferirei dir di una ad una. Del genere umano femmina ricadrei in luoghi comuni e nell'affermare la loro, per me indispensabilità. Poi dici delle cose terribili ma anche tanto credibili sul genere maschio. C'è una rabbia che annicchilisce. Non vorrei passarti per le mani adesso. Io non sò se sono di quelli là, certo che qualcosa può anche starci.Ma non cosi diomadonnadiundio, non cosi fetente. Adesso esco per lo spritz ma volevo lasciar qualcosa che io di battaglie da samurai con te mica voglio farne. Bon, dai che vado.

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  2. SIMURGH
    rabbia? dici? mah!? pensavo appunto che dovevo metter qualche "___o/a" in fondo, perchè lo stesso dicasi per le donne__ è che a dirlo delle donne dovrebbero esser gli uomini così come a dire degli uomini siamo noi donne, credo.
    mica posso buttar fango addosso al mio sesso così tanto per appianare un confronto?
    certo che di streghe e di fate ne hanno fatte fuori un bel po', un motivo lo avranno magari anche avuto, ma che lo dicano, allora che siamo brutte, cattive e spietate!
    io no, sono ormai testimone delle pene degli altri e/o delle altre:)
    raggiunto pace dei sensi stop sia quelli che ho perso stop e sia di quelli che mi sono rimasti stop baci e saluti stop :)

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  3. cioè, fammi capire: questo diventa un killer di professione dopo aver subito un lutto in famiglia? cos'è, una vendetta, una sublimazione, un modo artefatto e originale di elaborare il lutto? vogliamo parlare dei miei istinti omicidi invece? perchè mi vengono? e non sempre nei confronti degli uomini, direi che in questo stiamo in un bel fifty/fifty.

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  4. CAROLINA
    beh, il libro non dice altro che a seguito della morte tragica della figlia, la moglie se la passa un bel po' male e così lui la fa fuori e da lì si perde lui e la ragione di vivere, quindi incontra un tipo che gli propone di uccidere su commissione, intanto continua a fare la sua vita. e poi non ti dico come finisce.
    non so se vogliamo parlare dei tuoi istinti omicidi, preferisco dirti io dei miei e tu eventualmente dei tuoi:)
    i miei non si sono più presentati da quando ho messo grande distanza tra me e la famiglia.
    ma fino a una decina di anni fa e soprattutto da adolescente credo di aver sognato e immaginato non so quante volte i dettagli dei crimini più efferati da compiere in seno appunto alla famiglia.
    successivamente (e a dire il vero anche adesso) li ho concentrati tutti su un'unico soggetto che però non frequento (trattasi del capo del nostro governo). per il resto sto studiando da indifferente, che forse è pure peggio che uccidere ma ancora alquanto impegnativo da applicare :(

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  5. sì, la famiglia è una grande generatrice di istinti omicidi, concordo, per non parlare del nano e della sua combricola. l'indifferenza sarebbe un bel traguardo ma non credo ci arriverò mai, anche perchè ogni volta che penso di avere finalmente ottenuto il giusto distacco, succede qualcosa che mi ribollire il sangue. è una battaglia tra ragione e istinto, anche se alla fine la ragione vince sempre, nella misura in cui non ho ancora effettivamente ucciso nessuno!

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  6. CAROLINA
    infatti, vedi? quelli che ammazzano di solito, si dice, che fossero insospettabili___ dunque alla fine è anche sano pensare di farlo, evidentemente aiuta a non farlo davvero :)
    un giorno che mio figlio era molto piccolo e piangeva ricordo che ho visualizzato me che lo appendevo per i piedi fuori dalla finestra, il giorno dopo la maestra del nido mi rassicurò. meglio sfogare gli istinti piuttosto che reprimerli__ poi dipende___ ovvio :)

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  7. io ricordo una volta in auto con i miei genitori, penso che avessi 18 o 19 anni, e iniziai a visualizzare la scena in cui spaccavo loro la testa... però sono convinta che se andassimo a dire queste cose, le persone "normali" inorridirebbero!

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  8. CAROLINA
    ma infatti mica le stiamo dicendo!
    le scriviamo:))
    e che dire dei sogni? eppure sono segnali di ancor maggiore radicamento di "bassi" istinti:))
    vedi che alla fine aveva ragione SIMURGH___ che aveva paura di esprimersi:))
    questo post sta diventando un covo di assassine in erba, per non dire verdi :))) ahahahah :)))))

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  9. Il punto due dice tutto.
    Il punto uno, vado a ritroso, parla della norma dei rapporti sociali sessisti nella nostra società che si considera evoluta, fondata appunto su questa e altre violenze.
    Punto tre l'amore non necessariamente deve evolvere nella procreazione, ma nella bellezza e nell'estetica si, e qui parlo sempre da femminista e lesbica (oltre che da artista :D)
    Punto quattro, che dire di questo punto... ogni esperienza di vita lascia strascichi, è ovvio che sia così non siamo automi, ma si sceglie cosa diventare dopo quelle esperienze.
    Bellissimo post teti.
    Buona serata e buon libro :).

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  10. ECATEe♀♀CASSANDRA
    Bellissimo commento Ecate♀♀Cassandra.
    Buona serata anche a te e anche buona domenica nel caso domani non ci si incroci :)

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  11. Anche questo è un argomento davvero interessante.
    Condivido ampiamente che la quasi totalità dei problemi che ognuno ha, nascono in seno alla famiglia. Non è un caso che nelle terapie di analisi si parta sempre da lì.
    Anche io ho un vissuto nei rapporti familiari che somiglia molto al tuo, almeno nei sentimenti di odio feroce che ho provato verso mio padre.
    Mi rendo conto che le difficoltà che ho incontrato con l'altro sesso, sono state generate da questo rapporto pessimo con lui.
    Ma col tempo ho anche capito che gli altri uomini non sono lui, anche se, quelli che sceglievo, "paradossalmente" gli assomigliavano molto.
    E' incredibile quanto si è portati a riprodurre nelle nostre storie sentimentali (e non solo in quelle) certi meccanismi, soprattutto quelli dolorosi e traumatici.
    Pare che la mente tenda a scegliere, per cui a farci riprodurre, solo meccanismi che già conosce.
    Mi verrebbe di parlare anche del karma, ma non mi va di esagerare, per cui mi fermo :)))

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  12. @almaplena: io ho sposato il clone di mio padre, fai un po' tu...

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  13. ALMAPLENA
    _____ e ___ paradossalmente (o meno) il libro finisce appunto sul tema del rapporto genitoriale dei figli! ___ e il cerchio si è appunto chiuso al solito modo!
    Ogni tanto indago con mio figlio:))
    quando era piccolo piccolo ha fatto due sogni in cui diventavo piccolissima e lui inavvertitamente mi schiacciava (ma poi piangeva, quindi non è che proprio mi ammazzasse), in compenso tra i 14 e 18 mi ha detto tante di quelle volte che mi avrebbe voluta vedere morta che dubito trovasse il tempo di immaginare come.
    ora invece che ha superato i 5 lustri si limita a chiamare di tanto in tanto e di solito l'esordio è: "ciao mà, sei ancora viva?"
    i vantaggi di aver fatto un figlio dotato di innata pigrizia è anche quello che evita pensieri stancanti.
    un giorno che gli dissi, "Alessandro, mi raccomando se perdo il lume della ragione, fammi fuori" mi rispose "a mà__ se era per quello era da mo' che l'avrei dovuto fare, ahahahah" risata generale ahahah
    in ogni caso quando lo vedo indago___ anche come va con le tipe di turno.
    qualcosa di aggressivo lo ha in effetti preso da me, non perde mai la pazienza ma quando sbrocca fa paura!
    a 16 anni in una lite mi ha anche mollato uno spintone e 20 più o meno la stessa cosa. quella volta l'ho cacciato di casa.
    è andato dai nonni (i miei genitori) e da allora non ho più parlato neanche con loro che come al solito hanno dato torto a me.
    ci sono voluti due anni prima che Alessandro capisse un po' meglio la cosa e mi chiedesse scusa, ho ripreso i rapporti con i miei ma solo per quanto attiene ai miei doveri di figlia. per il resto, non devono rompere i coglioni. ho rinunciato ai miei diritti di figlia.
    come dicevo tengo fede solo ai doveri, ma da loro non voglio niente.
    e finalmente sono serena nei loro confronti.
    anche io come te sono consapevole che i problemi di coppia derivino dal rapporto con mio padre e in analisi ero arrivata al punto che la psicologa disse: "o lo risolve e perdona suo padre o sarà sempre così"
    ma io voglio odiare mio padre!! tutta la vita lo voglio odiare!! non voglio perdonare proprio nessuno!
    anche a costo di stare zitella, non mi frega niente!
    o cambia atteggiamento o lo odio!
    non lo cambia, cazzi suoi!
    e il fatto che con gli uomini sia andata com'è andata è logica conseguenza, e allora?
    devo farmi andar bene una cosa che è storta per correre il rischio di stare una vita senza un uomo?
    ma chi se fotte!
    che quelle che ce l'hanno un uomo sono più felici?
    ________ ma per favore, vah!
    ____________________ scusa lo sfogo ALMAPLENA :)) mi è venuto così di getto :)))
    BUONA DOMENICA!!!

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  14. CAROLINA
    ecco allora beccati la stessa risposta di ALMAPLENA!
    buona domenica__ ah__ oggi è domenica___ te lo ricordi vero che è domenica?___ e siccome è domenica___ ti ricordo che dovresti ricordarti una cosa che fai di domenica:)) ti ho detto buona D O M E N I C A ?

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  15. Ecco perché io ho scelto un uomo diversissimo da mio padre. Anche se i conflitti piu'grandi li ho avuti con mia madre alla quale non perdono di aver vissuto una vita mediocre per comodità...buongiorno teti...sì,è domenica..:*

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  16. CRI_CRI_CRI
    che invidia! (dico per tua madre e le comodità)
    io la mia ancora non l'ho capita, non so se ci fa o ci è:(

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  17. ti do ragione in pieno Teti, solo che quando l'ho conosciuto ero in uno stato mentale tale da non accorgermene, e quando me ne sono accorta era molto tardi. adesso faccio come facevo con mio padre... ovvero cerco di mantenere la mia indipendenza nonostante lui. comunque non posso dire di avere odiato davvero mio padre, che era un padre-padrone, certo, ma almeno era comunque un essere dotato di raziocinio e con il quale, anche se con fatica, si poteva intavolare una discussione che portasse da qualche parte. il vero problema è sempre stato mia madre, e lei sì che la odio, tanto che mi ci sono rovinata la vita per qualche tempo. per fortuna che ho imparato a convivere con questa cosa, o meglio, come hai fatto tu ho rinunciato ai miei diritti di figlia (anche se non ho ancora capito bene chi ha fatto il primo passo tra di noi, e credo piuttosto che sia stata lei a tagliarmi fuori dalla sua vita perchè non le obbedivo ciecamente) e i doveri li tengo al minimo necessario. quanto alla domenica... sto meditando su una cosa, anzi, adesso mi metto al lavoro!

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  18. CAROLINA
    credo (ma l'ho già detto) che assumersi le proprie responsabilità sia già abbastanza. inutile pensare a quel che poteva essere "se".
    tanto queste siamo. anche la psicologia più di tanto non arriva a fare.
    e siccome siamo un po' tutti nella stessa barca e non esiste un modello ideale, la differenza la fa quello che siamo capaci di fare da adulti.
    il passato non possiamo cambiarlo ma il futuro sì.
    non importa con quale handicap partiamo, basta muoversi, sradicarsi e andare verso quel che ci sarebbe piaciuto comunque raggiungere, tanto non è mai detto che ci si sarebbe arrivate anche partendo dalle migliori condizioni.
    lavora, lavora__ aspettiamo :))

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  19. niente, volevo spezzare in maniera diversa ma non si può. ti tocca un altro pezzettino dove non succede granchè, però il prossimo sarà un po' più interessante... spero!

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  20. *_* ecco, l'ho fatta arrabbiare... sigh!

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  21. CAROLINA
    puoi sempre rimediare con due puntate al prezzo di una ^__^

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  22. Non credo che sia l'amore a uccidere o a poter uccidere, ma le sue devianze, le sue malattie. Riguardo poi le conflittualità che si possono sviluppare in famiglia, penso che purtroppo ne abbiamo tutti un discreto bagaglio da trascinarci dietro, sebbene di peso diverso. Argomento tosto di prima mattina... Buona domenica, ciao!

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  23. ELLIY
    buon giorno!
    beh, sono sempre un po' greve:)
    infatti mi piacciono i gialli, i thriller, il noir:)
    beh, beh malattie dici___ non so a volte sembra che sia per gioco, che quando tocca a te capisci che non lo è. ma se sei tu che lo infliggi va perdonato, quasi ritenuto un merito o qualcosa di farsi vanto.
    a volte riconoscere le "cattive" intenzioni comporta tempi in cui capita di accorgersi troppo tardi che quella persona ha propensione a infliggere o replicare antichi saperi che l'altro/a non merita.
    nessuno è esente, io mi ci metto per prima, ma non dico che sono un genio quando mi accorgo di esagerare come a volte capita di leggere, osservare o sentirsi raccontare dalla vittima di turno.
    vittima che spesso è corresponsabile perchè non è detto che una sola lezione le basti. lo so è un tema inadatto alla cornice e al contesto.
    è un altro sasso buttato nell'acqua, ognuno se ha voglia tempo e piacere può pensarci o lasciare:)
    buona domenica, grazie di essere passata a trovarmi :) e ancora complimenti per l'iniziativa organizzata altrove!

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  24. C'è quasi... un intimo bisogno nel trovar rifugio nel libro. Non sto lì a dirti il perchè, Tetì... ma a me piace leggere di piu' quando sento che le forze mi mancano, quando mi sento il cuore gonfio, quando sento che solo il silenzio del leggermi, che è assenza di suono e voce, rovescia a me, poi, quei suoni, quelle voci. Ecco perchè nella poesia, ad esempio, capisco una volta di piu' di come le parole sappiano donare quel conforto che cerco. Nu

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  25. NU
    ____ cercavo dove stamattina parlavano appunto di questo che dici, ma ovviamente quando cerchi una cosa, non la trovi:)
    ILLUMINAZIONE!!!! ____ trovato! (grazie alla fonte;)

    I romanzi sono il nutrimento dell'anima. Una luce che rischiara le tenebre e un piacere più grande dell'amore.
    Ichikawa Takuji

    e il fatto che lo abbia scritto un giapponese o giù di lì rende (a mio parere) ancor più evocativo e suggestivo il concetto che, grazie agli ideogrammi è stato più illustrato che scritto, più pensato per immagini, suoni e odori che per lettere a_b_c_d_ecc, 1_2_3 (proprio un'altra cosa!)

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  26. Mi è piaciuto il tuo sfogo :)
    Mentre ti leggevo, era come se leggessi un po' della mia storia, con la differenza che non ho figli e non potrei esprimermi a riguardo.
    (però faccio, o meglio, "dovrei fare" l'educatrice per laurea e specializzazione se me lo permettessero, e un po' con i ragazzi ci sto e mi avvicino spesso alle loro problematiche...).
    In ogni caso una volta ho fatto un sogno simile a quello di tuo figlio: sognavo di prendere una sedia e di darla ripetutamente addosso a mia madre, volevo eliminarla, ma lei rimaneva sempre incolume, senza un graffio, e addirittura rideva...
    La rabbia del sogno è stata di una potenza catartica incredibile.
    Credo di averla sfogata tutta lì: solo in seguito ho capito che ero arrabbiata con lei per aver sposato l'uomo, diciamo odioso, che è mio padre.
    Li ho tenuti entrambi lontani per anni, non sopportavo la loro invadenza nella mia vita.
    Non hanno mai compreso il perchè.
    Fino a quando mamma si è ammalata e c'è stato un riavvicinamento, per così dire, coatto.
    Da lì mio padre è diventato un'altra persona.
    Ora, dopo anni di sofferenze, questa estate lei è morta....lasciandomi questo mio "nuovo" padre in eredità.
    Ma lui è sempre lui, non so se mi spiego.
    Una bella beffa, non trovi? :))

    Ci sto lavorando ancora su di me, nonostante non sia più una ragazzina.
    Il mio desiderio è quello di morire solo dopo aver chiuso questa faccenda che ha molto di karmico...capisc'ammè :))

    (come vedi "ho sfogato" anche io :D)

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  27. ALMAPLENA
    Mi fai pensare all'incubo dei doveri filiali. Quando penso che moriranno i miei stento a ricordare che presumibilmente l'uno/a sopravviverà all'altra/o almeno per qualche tempo e che quindi essendo tre sorelle di cui una defunta e l'altra a firenze, tocchi a me occuparmi del/la restante in vita.
    e qui male mi sento perchè non saprei cosa è peggio.
    in quel momento capirò meglio il mio karma e cosa mi riserva perchè la condanna cambia a seconda che sia l'uno o l'altra.
    ______ mia sorella (quella che è mancata nel 2007) era la più devota nei loro confronti, io sono la terzogenita e pensavo di schivarmi l'incombenza, invece sono in pole position
    ______ mah! poi chi lo sa? magari esco e finisco sotto una macchina.

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  28. ALMAPLENA
    come vedi cerco di non esprimermi direttamente___ poi rileggendo ho pensato avresti potuto trovare fredda la mia replica
    è che a volte temendo di invadere sembro arida, ma è solo una forma di rispetto e discrezione.

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  29. Non la trovo assolutamente fredda, anzi!
    ti comprendo moltissimo.
    Spesso io stessa sono stata tacciata di freddezza ed egoismo, quando mi trovavo ad esporre il mio pensiero a riguardo.
    So pertanto benissimo cosa muove un certo pensare e di consegienza, agire.
    Io la chiamo coerenza intellettuale, non so fingere.
    Poi un giorno qualcuno mi ha detto che non siamo costretti ad amare i nostri genotori per forza, possiamo al massimo rispettarli. Da quel momento è stato come se mi avessero ridato la vita.
    E le cose sono cambiate anche con loro, per assurdo e per fortuna.
    Ero finalmente libera di "sentire".
    Quelli tuoi, sono gli stessi pensieri "paurosi" che ho fatto io più di una volta e guarda caso, la vita mi ha messo di fronte all'incombenza.
    Ho una sorella e un fratello, entrambi devotissimi, i quali si stanno riprendendo a stento dalla perdita e hanno avuto bisogno di me anche loro, non avendo famiglia propria.
    E' tutto un gioco del destino molto interessante...
    Quando mi si accende la rabbia contro questo destino assurdo, cerco di accendere un'altra spia: quella dei tantissimi insegnamenti che sto apprendendo in questo percorso di vita cerco di metterli in pratica (non è facile, eh!) e subito la prospettiva cambia.

    Credo metterò su un post che ho in bozze, in cui soggiace e forse trapela questa rabbia.
    Lo troverai forse un po' melò, ma in questo momento dai tasti, viene fuori così, il sentire...
    :)))))

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  30. ALMAPLENA
    è una doppia sfida quella di crescere per un figlio e quella di farlo per i genitori.
    in questo senso è una fortuna avere un figlio (oltre che per poco altro)
    però vedi, soprattutto nel tuo caso che non ne hai, non so____
    voglio dire, ma anche a non volergliene fare una colpa___ i nostri genitori si sono mai interrogati come possiamo fare noi verso i nostri figli?
    ce l'hanno il dubbio di averci messo del loro nel "guastare" il rapporto?
    si sono minimamente mai posti il problema di fare una volta un passo indietro, vederci come persone, realizzate o meno ma comunque senza cordoni ombelicali?
    mah!? non so mica?

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  31. non so i vostri, i miei si sono preoccupati solo di plasmarmi a loro immagine e somiglianza, fregandosene della mia vera natura. i contrasti maggiori infatti li ho sempre avuti perchè volevo fare di testa mia e me lo impedivano. mia madre soprattutto è stata maestra di ricatti affettivi. sono convinta che loro non abbiano mai pensato che potessi essere una persona indipendente e anche diversa da loro, cercavano solo una sorta di clone da utilizzare per i loro scopi. triste, ma vero.

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  32. CAROLINA
    purtroppo correggere gli atteggiamenti che non portano al risultato atteso quando si è in corsa è complicato.
    ma tu hai dei figli, quindi credo sia meno complicato alienarsi dal passato e ripartire ogni giorno proprio da loro.
    in un certo senso mettiamola così___ abbiamo fallito come figlie, vediamo di fare migliore figura come genitori!
    se proprio non riusciamo a farlo per noi stesse di essere più fiduciose, alziamo l'asticella dell'autostima per loro!!!

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  33. sì, infatti l'errore di non accettarli per quello che sono non l'ho mai fatto, anche se a volte la tentazione di mollare scapaccioni è forte! e li ho anche sempre lodati per i loro meriti; mio padre al massimo diceva "hai fatto una parte del tuo dovere". ti rendi conto?

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  34. CAROLINA
    due aneddoti?
    mamma "certo che sto tumore potevi fartelo venire in un'altra stagione, a giugno fa caldo, non so se verrò a trovarti"
    papà (dopo tre giorni di veglia alla sorella in coma) "hai fatto tutto bene, peccato che non sei riuscita a non farla morire"
    ______ ovviamente seguiti in entrambi i casi da una mia violenta reazione a cui è seguita la frase "lo vedi come sei? con te non si può parlare"
    ______ ovvio che sono cinica e strafottente! ma mica è un difetto! è spirito di sopravvivenza!

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  35. Carolina, non è che siamo sorelle e non lo sapevamo? :)))

    Teti, il fatto che i miei non siano riusciti a vedermi come una persona e non solo come una figlia, è alla base del problema.
    Il fatto di avere dei figli propri è di grande aiuto, ne sono consapevole: confrontandosi con loro, si vede prima tutto, si comprendono meglio gli errori propri e quelli dei nostri genitori, dovendo affrontare delle sfide concrete, con esseri umani che si stanno formando.
    Chi come me non ne ha, deve solo sfidare i propri demoni e incubi, i quali, non avendo forma materiale, sono ben pià difficili da gestire. E' il mio punto di vista, ovviamente.

    In tutto questo parlare, mi è venuta in mente una strofa di una canzone di Povia (la metterò in un mio post) che si intitola "T'insegnerò" che dice: "Ti prenderò la mano e sopra una carrozza ti porterò a ballare... Perché sarò il tuo re e non dimenticare che nelle scelte umane un re si può sbagliare. E se succederà, ti prego, non lo odiare."
    E' un padre che parla alla figlia appena nata...
    La trovo calzante.

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  36. ALMAPLENA
    ___ e di nuovo mi sorge la curiosità di avere una testimonianza maschile in merito.
    Mi è capitato di raccogliere le confidenze di un giovane uomo devastato dal rapporto con i genitori, ma per il resto, nessuno si è mai lamentato più di tanto.
    le mamme sono adorate, i padri modelli o al più severi ma comunque stimati.
    a parte la solita storia sulla diversa educazione ecc (che credo ormai almeno in parte superata) forse anche in quel campo l'uomo reagisce con maggior leggerezza, dà minor peso, forse aiutato dal ruolo sociale che gli viene imposto di ricoprire, ma credo anche per una maggiore capacità di rimuovere ed eventualmente compensare i deficit___ è pura supposizione ovviamente.

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  37. mi sa che di noi tre, anche i genitori erano imparentati! commento di mia madre quando morì la sua estetista, che frequentava da anni e trattata, almeno all'apparenza, da grande amica: "ecco, adesso mi tocca pure di trovarmene un'altra!". e vi risparmio quello che ha fatto passare a mio padre quand'era malato. e la cosa che mi ha sempre fatto imbufalire è che lei, stronza com'è, con tutti i suoi cicì-pirì conquista subito le persone e così, chi la conosce superficialmente, crede che sia tanto simpatica e carina e dà della stronza a me. vabbè, meno male che almeno le persone a cui tengo sanno com'è la storia... cambiando discorso: io conosco un uomo che ne avrebbe da dire un bel po' sui suoi genitori, madre compresa, ma non è frequentatore di blog: peccato! penso proprio che si unirebbe al nostro piccolo coro raccontando episodi analoghi; anche se non sta sempre a lamentarsi, so che le sue ferite sono profonde e ancora aperte.

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  38. CAROLINA
    non dirmi che si chiama DAVE :)))

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  39. Teti:
    Sarebbe opportuno sentire un parere maschile, mi piace il confronto e lo scambio.
    Ne conosco alcuni anche io che ne avrebbero da dire, ma non hanno il blog :))

    @Carolina:
    Per quel che riguarda mia madre, non è che assomigliasse alla tua, stando a quel che dici, anzi era molto semplice e schiva, mai sopra le righe, mai fuori posto.
    Posso dire che era una vera signora, e non perchè era mia madre.
    Il problema con lei era che aveva la tendenza a soffocare con presenza e attenzioni eccessive - qualcuno direbbe con troppo amore - ma secondo me era una smania di controllo che esercitava su di noi figli, fortissima, non potendo assolutamente controllare mio padre.
    E poi io non sono mai stata la figlia che voleva, a partire dall'abbigliamento: le ho scombinato tutti i piani, quindi puoi immaginare :))

    Vediamo se qualche uomo si alzerà per dire la sua! :))

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  40. ...ma se tutti avessimo avuto un'educazione perfetta,data da una famiglia modello,un lavoro sicuro e gratificante,dei rapporti interpersonali idilliaci,ed il discorso potrebbe estendersi sulla società,la democrazia....ma di che cosa potremmo avre un malessere interno,che ci spinga chi a comporre chi a dipingere chi a scrivere ecc ecc....tornando ai rapporti con i genitori,da ragazzo c'è stato un periodo che avrei voluto essere figlio di una provetta...comunque come secondo non ero previsto...c'è anche una frase,che ricordo girava in quei tempi,i genitori vanno educati dai figli. ciao

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  41. KONTYKY
    Kontyky, Kontyky___, ma sai che mi dice qualcosa questo nick, ma non so cosa o chi?
    credo di aver bisogno di un aiuto!

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  42. CAROLINA
    uffa! scherzavo, dai___ :)
    era un'innocua aggiuntina alla precedente battuta, so così poco di DAVE, certo potrei saperne molto di più, ma non dipende da me :)

    ALMAPLENA
    sono messa come vedi a frequentazioni maschili :))
    pochi, pochissimi, sono un'arma di dissuasione potentissima :)

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  43. E' che sono pochi quelli che si mettono in gioco veramente, vorrai dire.
    Del resto i bloggers uomini sono pochi in genere e pochissimi quelli che scrivono di argomenti di un certo peso.
    Ma non voglio aprire polemiche e discussioni fuori tempo e luogo.
    dobbiamo fare la staffetta, giusto? :))

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  44. ALMAPLENA
    se hai voglia di organizzarla io ci sto sempre volentieri nelle staffette :))
    qui è troppo poco che ci sono e i miei interessi sono un po' distanti da quelli che riguardano la persona, la sua intimità, l'amore, il sesso e il sangue :) ma "altrove" pur non avendo uno stuolo di amici, seguo diversi blogger uomini che veleggiano bene anche in mari tempestosi come quelli dei sentimenti raccontati:)
    solo che come dicevo, non sono direttamente coinvolta quindi mi limito a seguirli spesso a loro insaputa, anche per non sollevare "incidenti diplomatici" dato che sono tutto tranne che diplomatica oltre che piuttosto appariscente nelle mie comparsate in veste di commentatrice:)
    vedrai che ci sarà modo di proseguire i discorsi:)
    buona serata!!!

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