sì a me pare possa essere.
da Fidia a Antony Gormley per trovare una visione "scultorea" dell'uomo (e della donna) oggi.
nuovi canoni e stili interpretativi che evito di commentare perchè mi pare riescano a trasmettere qualcosa (che può essere o meno lo stesso di quello che capto io, ma comunque è qualcosa) che ciascuno, se vuole, ricaverà da sè.
in generale, l'opera di questo artista britannico contemporaneo è frutto di un'intensa e approfondita ricerca sul corpo quale sede di memoria e trasformazione.
plurilaureato in archeologia, antropologia e storia dell'arte a Cambrige ha viaggiato molto, prima per perfezionare i suoi studi di architettura e scultura etnica, poi per "piazzare" i calchi ricavati dalla sua stessa figura in giro per il mondo (i video si riferiscono a questa diversa ambientazione).
la sua ispirazione va oltre alla dimensione "artificiale" umana, diventa utopia, indifferenza panica, sguardo sul mito, rappresentazione di essere umano come entità semi_divina da cui guardarsi perchè irraggiungibile, meglio, lui dice, molto meglio godere delle passioni e dei difetti umani e lasciare la mania del mistico e dell'occulto che invece spersonalizzano e impoveriscono l'avventura che è o dovrebbe essere la vita (per quanto ci è possibile approfittare).
cento sculture in ghisa create da uno stampo di se stesso e "piantate" saldamente nel litorale a crosby beach (merseyside) che guardano verso il mare riprese in una giornata di bassa marea.
qui invece si può vedere e ascoltare Antony Gormley oltre che assistere all'allestimento di una sua istallazione. il che rende molto meno poetico il suo lavoro, ma è vero che costruire "reti" su superfici di oltre centocinquanta chilometri quadrati quale quella di Vorarlberg (Austria) è cosa complessa.
anche qui cento figure umane a oltre duemila metri sul livello del mare; alcune sculture si raggiungono attraverso sentieri, altre sono visibili solo da lontano.
che poi, di scultura avevo fatto qualche post (lo dico perchè con GUCHI si notava quanti pochi post ci ricordiamo dove si parli di questa musa) li elenco a buona memoria (la mia), il più recente (da cui nasce questo) su Fidia, poi: Ron Mueck, Leonardo Cumbo, Felix Policastro, Liu Bolin forse anomalo, come pure il capitolo delle sculture di sabbia qui e come copertina qui, Tomàs Saraceno e Pierre Huyghe.
impressionante. mi piacciono soprattutto le figure realizzate con il filo di ferro, tipo quella accovacciata (? è filo di ferro? vabbè, penso che tu abbia capito a quali mi riferisco!)
RispondiEliminasì stranamente espressive considerati i materiali, si vede che ha studiato:)
EliminaCiao Teti,sti giorni vado pe uno ma un salto da te l'ho voluto fare.
RispondiEliminaGormley potrà pure essere bravo,ma spende troppo.
penso anche io, però dai, spettacolari le ambientazioni!
Eliminamah? direi di no, almeno sul video è riportato qualcosa di diverso, ma non ho trovato esattamente cosa.
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