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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 28 novembre 2018

chi apre e chi chiude

poi c'è chi apre con lo spirito antico.
botteghe nuovissime ma dai forti richiami a quelle dei tempi andati.
(ora devo decidere se soffermarmi sul vintage del futuro, quello che prenderà ispirazione dal moderno di oggi oppure raccontare i ricordi delle atmosfere dei bugigattoli pre anni '50 dove buio e polvere imperavano come oggi il wifi).

buio e polvere tra cui si scorgevano nitidamente gli attrezzi consunti e vaganti in ordine sparso o diligentemente allineati sulle pareti umide e sporche di fuliggine e grasso, sugli scaffali e sui banchi da lavoro consumati e traballanti, nei cassetti che ad aprirli inciampano e inceppano rilasciando montagne di segatura e limaggine frutto del paziente lavoro di indisturbati e assuefatti artigiani agli effluvi degli acidi, delle vernici o dall'instancabile opera dei tarli.
luoghi bui anche in una giornata di piena estate, dove il sole non è mai arrivato per più di un raggio sfuggito o riflesso dai vetri di una finestra del palazzo di fronte o per il dispetto di un bimbo che gioca con una scheggia di specchio trovata per la via.
dove i rumori faticano a uscir limpidi e decisi perché anche loro finiscono nell'impasto spesso e denso di un'ambiente schiuso solo quel tanto che basta al muoversi di una sola persona che ripete sempre e solo gli stessi gesti e che, come fa una goccia che cade, sembra essersi scavata quel minimo spazio per agirli.
dove anche il tempo si è arreso, tanto che se c'è un orologio è fermo; sarà il campanile, il borbottio dello stomaco o la puntuale visita del portalettere a scandirne il procedere fino al momento in cui ci si alza, ci si scrolla gli abiti, si indossa il pastrano, si assicura la catena alla porta e ci si avvia nel buio della sera scambiandosi saluti col solo tocco del cappello e con l'altra mano a reggere il bavero o a contare gli spiccioli guadagnati nella giornata.

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