ogni tanto negli anni ho ripensato a un caso del 2014 che ricordo mi aveva toccato per via dell'evidenza dei fatti resa dai video dei numerosi testimoni (quattordici).
sapendo che la sentenza del terzo grado di giudizio era prossima, l'ho attesa confidando che la cassazione annullasse la condanna per omicidio colposo al fine di avviare un nuovo processo per omicidio preterintenzionale a carico dei tre carabinieri imputati.
e invece no.
tutti assolti perché il fatto non costituisce reato.
neanche mi interessa leggere le motivazioni quando usciranno, spero di penseranno gli avvocati a trovare motivazioni per ulteriori azioni legali.
solo una cosa pretendo:
se in futuro dovesse capitare che un extracomunitario (ma anche una qualsiasi altra persona) scaraventasse a terra, prendesse a calci, bloccasse il malcapitato fino a soffocarlo ignorandone le grida di aiuto, ritardasse e/o impedisse i soccorsi fino a portarlo alla morte, lo voglio libero subito senza neanche l'iter dei tre processi ché magari finisce che ci vogliono anni e poi ci chiede anche i danni, oltre al rimborso delle spese processuali.
e siccome una sola persona è quasi impossibile che riesca far tutto ciò (infatti erano almeno in tre), la stessa assoluzione automatica vale a prescindere dal numero dei componenti che hanno dato vita all'azione nel corso della quale sia avvenuto un decesso le cui cause sono pertanto attribuibili unicamente al suo stile di vita e al fato.
Sono sempre più convinta che la giustizia e la legge siano due cose totalmente diverse e poco affini.
RispondiEliminaimpazza l'impazzimento generale... se anche la corte costituzionale si mette a dare i numeri resta solo mattarella a fermare il decreto sicurezza o ci ritroveremo a contare i morti nelle aule di tribunale oltre che per le strade e per ogni dove.
Eliminae manca ancora la riforma della giustizia...
già ci vedo errabonde in una sorta di far west medievale... arse sui fornelli (perchè mancherà pure la legna per arderci degnamente)
pensavo allo sconforto di coloro che fanno il proprio dovere con competenza e si trovano colleghi che infangano l'arma
RispondiEliminaa cui si aggiungono, nello specifico di questa vicenda, giudici savi che per obblighi di rispetto istituzionale si devono ingoiare il rospo senza manco fiatare.
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