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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

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venerdì 31 luglio 2015

geometrica_mente

tralasciando santi poeti e marinai l'acume umano, a differenza del suo opposto, è ben meno rappresentato nella media degli incontri e conoscenze a prescindere dalla somma ottenuta entro il confine che demarca il senno dalla sua perdita o genetica mancanza.
poi, mi son fatta l'idea che l'acume sia innato e l'ottusità possa essere acquisita.
a chi nasce acuto può capitare di morire ottuso, mentre è più improbabile il contrario.
è che l'angolo 'stretto' si può smussare per svariati motivi: dal cozzare contro una superficie piatta all'usura per inascoltato riscontro e riconoscimento, da aspetti caratteriali legati alla disillusione al degrado delle facoltà mentali.
senza volermi attribuire alcun merito, fino ad ora mi son vista affibbiare la nomea di persona particolarmente acuta.
credo bene rassicurare tutto ciò che è sito oltre i confini della cute che è da qualche tempo che ho perso sagacia e, soprattutto, prontezza d'intuito e capacità di ingegno avvicinandomi man mano sempre più alla forma dell'angolo piatto.

al più arriva, come una sorta di retrogusto simile a quello di un vino d'annata, su un binario morto e in assoluto ritardo, un barlume di reazione astrusa che ai più ottusi pare comunque un segnale di finezza e vivacità di ingegno e ai più scaltri un'ombra remota e spenta di antiche attitudini diventate prodromi di un'incipiente demenza.

venerdì 17 agosto 2012

55.5

abbandonata le desuete versioni, dalla 55.0 del 18 febbraio, alla odierna 55.5, Teti vola, col favore della luna nuova, verso la 6.0 e cioè i sessant'anni.
mancano ancora 4,5 anni, ma il trend ha già preso una svolta epocale che ha visto il decadere di parecchi atout in qualche modo rimpiazzati da altri vantaggi, impercettibili, ma utili a consolarsi.
rimpianti? mah!
più che altro considerazioni e consigli da passare a chi veleggia appena al di sopra dei 40 per evitare una totale dèbȃcle:
1) rimediare con sollecitudine a eventuali defaillances, errori di sistema, corto circuiti
2) cercare di condurre una vita il più salutare possibile anche resettando di tanto in tanto
3) tenere aggiornato il sistema ricordando che deframmentare potenzia le funzioni dell'hard (disk)

per chi invece, come me, è prossimo al giro di boa dei 60:
1) farsene una ragione
2) dimenticare il detto: "l'età non conta, conta lo spirito"
3) adeguare lo screensaver, evitare cioè di apparire in abiti anacronistici per la propria stagione

anche se in merito all'ultimo consiglio c'è da dire che in questo triste scenario può rappresentare fonte di divertimento e spasso osservare le recidive dei "migliori anni della loro vita" che imperversano nel loro imperituro spirito giovanile mostrando, soprattutto d'estate, con pudibonda spensieratezza, spacchi, crepe, rughe, improbabili dècolletè e cascami di ogni sponte dalla fronte alle caviglie, passando senza esclusione dal sottocollo, a quelli che un tempo erano nominati avambracci, ambiti interno cosce, dolci ventri, curve sinuose e che oggi si presentano come un indistinto deserto arido, screpolato, cadente e sfocato.


più o meno lo stesso video, doppiato in italiano CLICK

lunedì 17 ottobre 2011

90_33_21_11_54

era il 1990, avevo 33 anni, 21 anni fa, adesso che siamo nel 2011 ne ho 54 ma se devo dire mi sento come quel giorno in costa azzurra (per lavoro, che di svaghi ne ho sempre presi pochi).
quella rebecca ocra ce l'ho ancora, ci vado nell'orto ed è tutta lisa, tanto che sembra di tulle invece che di lana. anche la borsa esiste ancora e se non sbaglio anche la sciarpa.
gli occhiali li ho regalati ad Alessia un mese fa egli orecchini hanno perso delle perle altrimenti li metterei ancora, invece sono con gli altri e non mi decido a buttarli.


stavo bene quel giorno, quella mezz'ora di sole autunnale era piacevole, tanto quanto lo è oggi questo sole che scalda il mezzogiorno. un anno fa stavo di merda ora sto bene, così tanto che non ricordo da quanto.
non saprei cosa desiderare, posso quasi fare a meno di tutto o almeno di tutto quello che offre oggi il mondo.
mi sento in pace anche rispetto alle cose che non ho capito e che ritengo inaccettabili, come rassicurata di poter fare a meno di complicate relazioni che tentano di sfrangiare, intaccare ed espropriare i miei sani principi. del resto nessuno mi chiede ragioni della mia insofferenza, dunque vuol dire che va anche bene così.
sono solo rimasta un po' male di essere stata messa in un mucchio come una qualsiasi, che sia stato dato poco peso al mio impegno e alle mie parole ma mi sono fermata prima che finissero mescolate in un calderone, rubate, strumentalizzate e travisate.
c'è una piccola dimensione che appartiene alla relazione privata tra le persone in cui mai vorrei interferire e che desidero venga rispettata. che vorrei fosse come un filo da seguire invece che merce da buttare in piazza e condividere in gruppi disomogenei di persone, ma va benissimo che ad altri piaccia il contrario.
sta a me decidere fin dove posso concedere me stessa, le mie parole e i miei pensieri e per questo mi tiro fuori dalle dinamiche che favoriscono la dispersione con la scusa o la giustificazione che anche io condivido che quello che si pubblica sia di tutti. ma a tutto c'è un limite o per lo meno io ho il mio che è poi quello che son certa sia di ognuno troverebbe certo sgradito esser messo in piazza e sminuito perchè l'altro possa fare migliore figura di quella che farebbe a esser corretto.