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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

venerdì 19 ottobre 2018

beeehhh...


erano sei, ora sono cinque (uno dei piccoli in foto in un post di giugno nel frattempo è finito nel piatto del pastore), dunque poche per definirle un gregge.
ormai perfettamente ambientate, se ne vanno e vengono dal bosco all'ovile facendo gruppo a se stante rispetto alle più numerose capre a cui nei prossimi giorni dedicherò pari attenzioni.
il filmato è di una ventina di minuti, di cui circa quindici equivalenti a un fermo immagine.
ho salvato il pezzo più dinamico, del resto se loro stavano a guardarmi fisso, al più ruminando o scacciando una mosca, allo stesso modo io me ne stavo immobile a guardare loro...
l'incontro più ravvicinato che ho avuto è stato il giorno che chiacchieravo con il confinante vicino alla loro cuffa d'acqua o per meglio dire frapposta tra loro e la fonte.
dopo un bel po' si avvicina il montone e mi fissa.
'che voglia bere?'
'ma no, figurati, fanno tre passi e vanno a bere' mi dice lui.
e invece volevano proprio dirmi 'ti puoi spostare, per favore?' perché una volta allontanata si sono fiondate alla velocità di un bradipo a dissetarsi.
la pioggia gli piace o quanto meno se ne escono anche se piove e mangiano volentieri solo determinate qualità di erba oltre a scortecciarmi gli alberi (i pochi scampati alle sgrinfie delle cugine).
eppure si coglie il mondo che ruota intorno alla pastorizia, i suoi tempi, la sua poesia, quella che si propone di raccontare il docufilm di anna kauber sulle donne pastore dal titolo: in questo mondo.
e se avessi una trentina di anni di meno farei a tempo a scegliere anch'io come loro invece di restare in un gregge in cui il massimo della vita è fare la parte della pecora nera.

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