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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 19 aprile 2020

distanziata_mente

che è poi lo stile di vita dell'eremita, dei single, degli scettici incalliti e degli asociali per vocazione, necessità o difesa. l'unica arma che resterà a proteggerci e sopravvivere nell'immediato futuro. le mascherine? arriveranno giusto in tempo per quando il clima porterà il termometro oltre i 24 gradi, quindi no, grazie, manco gratis. occhio e croce, se tutto procede come sembra, tutti in fila e distanti a un metro o anche due per parecchio. è che la politica e i governanti si incaponiscono nella pretesa di riuscire a far tornare in breve tempo tutto come prima. una diversa sorta di distanziamento, già praticata da diversi decenni, dalla realtà e dalla vita della maggioranza delle persone, che magari contano poco o niente, ma in compenso sono tante e capaci di influenzare notevolmente il mercato, i consumi e conseguentemente ridurre gli effetti sull'ambiente. le rinunce ai capricci degli umani consumismi gli fatto un gran bene, ci hanno fatto un gran bene. si potrebbe cavalcare quest'onda e tentare con un balzo di entrare in una dolce attesa di tempi migliori in cui a ciascuno sia affidato un compito di pubblica utilità. lavoro da fare ce ne è tanto. a tutti i livelli e per tutti i gusti. un compenso dignitoso per un'attività da svolgere vicino al luogo di residenza, soprattutto per chi vive in piccoli centri un'occasione per rivitalizzarli, ma anche in città ce ne sono moltissime utili alla collettività che lo stato e le amministrazioni locali trascurano o ignorano bellamente. se abbiamo obbedito alle restrizioni, forse siamo pronti a darci uno scopo a breve termine che giustifichi il sacrificio e soprattutto restituisca speranza in un futuro che invece sembra sempre più nero. le promesse di pochi spiccioli, che per altro stentano ad arrivare dove dovrebbero perché finiscono nelle tasche di chi le ha già piene, alimentano altri e più pericolosi distanziamenti. lo spettro molto concreto di un impoverimento materiale, psichico, culturale dilagante e devastante che già adesso pesa insopportabilmente sui bambini appena nati o ancora molto piccoli su cui già si evidenziano effetti traumatici e alterazioni comportamentali. penso sempre ai bambini e come dico sempre spero che si smetta di farne. già prima di ora il 2050 era un incubo, da adesso in poi ci sono buone probabilità che neanche ci si arrivi. e il peggio è che si rischia di arrivarci con un paio di generazioni tra i trenta e i venti anni di età poco scolarizzati, con traumi da povertà, guerra, carestia, malattia, isolamento, eventi 'naturali', inquinamento e quanto capiterà da qui in poi.

in altre parole... <click>

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