.
(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

domenica 31 ottobre 2010

volare


oggi ho bisogno di energia___ l'ho capito da ieri che oggi sarebbe stata una giornata difficile___ e ho scritto perchè oggi non sarei riuscita neanche a descrivere come___



il tempo vola e meno male che i giorni passano veloci mentre lo specchio riflette ancora com'ero :) quando invece i giorni sembrano non passare mai, le rughe affiorano e lo sguardo si acciglia, si aggrotta di punti interrogativi volanti e permanenti.

anche le foglie volano in questa stagione tanto che i passeri si confonderebbero se non fosse che entrano ed escono dai mulinelli di foglie al vento che si spostano e si posano ovunque nel bosco e solo ai bordi per le strade.

il pensiero poi è ancora più veloce del suono e della luce, ma più indisciplinato del vento perché può non avere direzione e orientamento, nè fine, nè provenienza. arriva, prorompe, sparisce, ritorna, va e viene, a volte si fissa.

ma quello che spesso risulta pesante da far decollare è lo stato d'animo quando ti avverti incapace anche solo di alzarti da letto e camminare, quando farsi il caffè o cucinare diventa una montagna da scalare come la polvere che guardi crescere e volare intorno.

a fatica ti butti nella vasca per togliere la zavorra e provare a sentirti più leggera galleggiando in poco più di una pozzanghera che schiuma del tuo fango e aspetti che la temperatura dell'acqua sia uguale alla tua così da riuscire a spostarti come se qualcuno ti aiutasse abbracciandoti ad alzarti, far uscire una gamba e poi l'altra.

vedi il vapore che fuma ovunque e speri di evaporare del tutto tanto che ci credi guardando lo specchio che riflette solo volute di nebbia bagnata e niente altro, nemmeno me tanto che penso che potrei essere ovunque tranne che viva davanti a uno specchio.

ogni rumore mi fa trasalire, tranne il fragore degli Aermacchi MB-339PAM, non ho mai capito perché vederli volare mi susciti un'emozione erotica, eppure non saprei in che altro modo definirla. (E non è patriottismo)


Hai bisogno di calmarti, tesoro,
non sto scherzando,
ti manderò di nuovo a scuola
nel tuo profondo, dolcezza,
ne hai bisogno,
ti darò il mio amore (x2)

vuoi tanto amore? (x4)

hai capito, tesoro,
io ho capito,
tutte le volte, tesoro, tesoro,
che ho sentito il desiderio
nel tuo profondo, dolcezza,
ne hai bisogno,
ti darò il mio amore (x2)

vuoi tanto amore? (x4)

ti sei raffreddata, tesoro,
io ho detto sciocchezze,
tutte le volte che mi è andata male,
nel tuo profondo, ti darò il mio amore
ti darò ogni singola parte del mio amore,
ti darò il mio amore
Si! Va bene! Andiamo!

vuoi tanto amore?

nel tuo profondo, donna,
tu hai bisogno d’amore.
agitati per me, ragazza,
voglio essere il tuo amante.
Hey, datti una calmata, tesoro,
datti una calmata, tesoro

sabato 30 ottobre 2010

morale


non importa quanta furbizia, inventiva, fantasia ci si metta

quando l'intento è sbagliato ci si rimette sempre :))



a ricorrere a qualsiasi mezzo senza averne dimestichezza

ci si rimette sempre :))



inseguire ciecamente porta guai

e spesso finisce che il guaio diventa più grosso di noi :))


giovedì 28 ottobre 2010

D U N E




To Tame A Land / Sottomettere Una Terra

Egli è il re di ogni terra nel regno delle sabbie in un tempo futuro
Governa i vermi della sabbia e i Fremen in una terra fra le stelle e un’età futura
è destinato ad essere re, governa ogni cosa nella terra chiamata pianeta Dune
Bodywater è la vostra vita e senza di lui moriresti nel deserto del pianeta Dune

Senza una “stilltuta” friggeresti sulle sabbie bollenti e asciutte in un mondo chiamato Arrakis
E’ una terra ricca di spezie, i cavalieri della sabbia e i topi che chiamano il Muad Dib
Egli è il Kwizatz Hderach, è nativo di Caladan e prenderà il Gom Jabbar
Ha il potere di vedere il futuro o di guardare nel passato, è il dominatore delle stelle

Verrà il tempo in cui avanzerà diritti sulla sua corona
E poi l’avversario, si, saranno abbattuti

Vedrai, sarà il migliore che ci sia mai stato
Messia supremo, vera guida degli uomini
E quando è prossimo il momento del giudizio
Non affliggetevi, egli è forte e opporrà resistenza
Contro il male, il fuoco che sparge sulla terra
Egli ha il potere di far finire tutto questo.

mercoledì 27 ottobre 2010

Patti Smith - Smells Like Teen Spirit



Ciao, ciao, ciao quanto stai giù?


In quel che faccio meglio sono il peggiore

E per questo dono mi sento benedetto

il nostro piccolo gruppo c'è sempre stato

E ci sarà sempre, fino alla fine

La notte dei Modà



Si sarà pure misteriosa e tenebrosa quando vuole fa paura
ma ti abbraccia e ti difende se l'ascolti
se ti nascondi e cerchi dentro nella forza per andare avanti
e non tradirla con il sole i raggi
mi copre dagli insulti e dalle malelingue
che cercan solo di ferirmi e screditarmi
mi lascia fare anche se sbaglio a farmi male

senza insultarmi

non come te che invece
hai cancellato in un momento tutto quanto
ed è rimasto dentro te soltanto il peggio
per uno sbaglio ed un momento in cui mi son sentito

solo ____ senza coraggio

ma la notte so che pensi a me ____ amore
nel buio cerchi sempre le mie mani
no non fingere di stare già ___ già bene
di colpo non si può ____ dimenticare

niente di così profondo e intenso o almeno penso

dico ci riesco poi mi perdo ci ricasco nei momenti di sconforto
quando intorno a me è tutto buio come ____ come la notte
come le botte e come le ferite abbandonate e mai curate ancora aperte
sbagliare è umano ma per te uno sbaglio è tutto
sono solo un malandrino ed un violento

per una volta prova ad ascoltare il cuore e non l'orgoglio

ma la notte so che pensi a me ___ amore
nel buio cerchi sempre le mie mani
no non fingere di stare già ___ già bene
di colpo non si può dimenticare

niente di così profondo e intenso o almeno penso

ma la notte so che pensi a me ___ amore
nel buio cerchi sempre le mie mani
no non fingere di stare già ___ già bene
di colpo non si può dimenticare

niente di così profondo e intenso o almeno penso

martedì 26 ottobre 2010

creep - radiohead




Quando tu eri qui prima
non riuscivo a guardarti negli occhi
tu sei proprio come un angelo
la tua pelle mi fa piangere
tu fluttui come un piuma
in un mondo meraviglioso
Io avrei voluto essere speciale
tu sei così maledettamente speciale

ma sono una persona sgradevole,
sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

non importa se ferisce
io voglio avere il controllo
voglio un corpo perfetto
voglio un'anima perfetta
voglio che tu noti
quando non sono in giro
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale

ma sono una persona sgradevole,
sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

lei corre fuori dalla porta
lei sta correndo
lei corre...

Qualunque cosa ti renda felice
tutto ciò che vuoi
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale

ma sono una persona sgradevole,
sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

I colori di Accomodata

c-o-l-o-r-e. I colori impazziscono. Almeno tanto quanto gli uomini e le donne.
Urlano, fanno a pugni, sono violenti. Come si racconta il colore? Con fantasia. Cioè con la fantasia del lettore.
Il colore va definito? Forse, ma anche no... Del resto in qualche modo è necessario parlarne.
Forse, ma anche no... Li ho fotografati i colori che sono venuti meglio! Rendono l'idea? Se il colore è giusto te ne accorgi. Nel bianco e nero se sbagli, cancelli! ma quando decidi un colore se si guasta è un problema.
"Le rose sono sempre rosse nel vaso... in natura non so se è altrettanto facile definirne il colore..."


Le forme degli spazi nascono in bianco e nero. Linee nere su un foglio bianco che ingrassano, girano, si incrociano, salgono, scavano, tracciano percorsi e volumi la cui dimensione è data dagli oggetti sparsi nel gioco dei pieni e dei sottovuoto che si respira entrando in un cantiere.




E’ il momento del colore. Grazie alla luce bastano pochi tocchi di pigmenti per colorare lo spazio.

Immaginando il colore le descrizioni di Accomodata prendono vita e la sua visione si scalda e si ammorbidisce oscillando tra le sfumature e i chiaroscuri: accogliente, assorbente, caldo, glaciale, infantile, liscio, materico, mosso, piatto, prezioso, odoroso, ondoso, opaco, rinfrescante, rumoroso, saggio, saporito, screziato, sgranato, traslucido, velato,

dal particolare al generale e viceversa, scegliere il riflesso desiderato di una stanza o di una parete, il prima e il poi, campiture che sfuggono a un contorno, cangianti tanto velocemente che l'obiettivo non fa tempo a riprenderne le dominanti, quasi come al tramonto, ... "di cui i più sono maggiormente edotti degli effetti di quanti ne siano di quelli dell'alba..."
"Calma"! dico io.
"Cosa?" Replica Accomodata.

I colori impazziscono. Almeno tanto quanto gli uomini e le donne.
Urlano, fanno a pugni, sono violenti.
"Tu sei pazza!"
"Tu lo dici a me??"
Incomprensioni che a volte (quasi sempre quando una donna come Accomodata ha a che fare con gli uomini), nascono e crescono senza un perchè.
"Dici, meglio tornare al bianco e nero?"
"Dico, meglio andare a dormire e sognare. il colore del sogno svelerà le percentuali di blu, di giallo, di rosso e di nero utili a percepire l'arancio, il verde, il viola e il chiaroscuro. Il tempo e il clima diranno la loro e quando questo avrà cambiato il percorso dell'acqua, forse sarà la stagione di rinnovare le forze al blu, al giallo, al rosso e al nero per raccontare nuove battaglie e gioie di colori che vibrano intorno alle vite".
"Quello non è giallo!"
"Quella è una stanza che quando ci vai per mangiare - e ti ricordo che è una cucina - è gialla, ma durante le altre ore del giorno e della notte ha il colore che il giallo del pigmento con la luce assume a seconda della rifrazione solare".
"Lo so, hai ragione, scusa, non ci sono abituata".
"Le rose sono sempre rosse nel vaso... in natura non so se è altrettanto facile definirne il colore..."
"Tu sei pazza!"

To be continued...


lunedì 25 ottobre 2010

haiku

.

che luna


il ladro

si ferma per cantare

.




lunedì

ho come la sensazione
che questa settimana avrò da scalare
più di una cima___
chissà perchè ho però
il sospetto che qualcosa non sia nel verso giusto?


haiku


Autunno:
persino gli uccelli
e le nuvole sembrano vecchi.

sabato 23 ottobre 2010

corto



Mmm Mmm Mmm Mmm

today my sky is cloudy

Quando scende la notte
Essa avviluppa il mondo
In un'impenetrabile oscurità.
Un senso di gelo si alza
Dal terreno
E si diffonde nell'aria
Immediatamente.....
La vita ha un nuovo significato.


venerdì 22 ottobre 2010

La betoniera è partita

Dopo le macerie, la polvere. E quando la polvere si è depositata sul silenzio... La struttura scheletrita della casa può essere rivestita.
Il più sembra fatto. Sembra.
Indipendentemente dai mezzi di cui si dispone la realizzazione del progetto di costruzione o ristrutturazione assume dei tempi propri che è impossibile codificare.
Il dato certo e ineluttabile è che la fine non arriva mai alla scadenza dei termini programmati.
Sotto pressione dall’ansia, dalle fobie, dalla depressione e dai peggio sentimenti che siamo capaci di provare, e riprodurre, subiamo le continue dilatazioni “neltempo”.
Comincia il caos. L’unico modo possibile per cavarsela è guardare agli opposti ogni volta che ci si inciampa. E poi arrendersi.
Se quel muro proprio non vuole asciugarsi... Si aspetta.


La betoniera è partita!
E quando parte la betoniera, vuol dire che gli impianti sono stati tracciati e predisposti.
“C’è un freddo che spacca la faccia. L’elettricista vuole sapere per la luce della cabina armadio... Ma non ci avevi pensato tu?”
Passa qualche settimana “la braga non si trova, dove la facciamo passare?”
Nel frattempo: “il bagno è sbagliato. Che si fa?”
In una parola: problemi.
La betoniera non parte mai!
Che fare? Farsi prendere la mano dalla frenesia dei tempi moderni o guardare agli opposti?
“Conosci il wabi sabi?”

“E’ la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incompiute”.
“E i segreti delle forme e dei colori? Li conosci?”
Sms scambiati con Accomodata tra l’autunno e l’inverno di un anno fa.


Il feng shui è contiguo alla natura. Pensare di applicarlo a prescindere dai criteri minimi di compatibilità tra il tempo in cui è comparso e quello attuale è utopia oppure qualcosa di certamente valido e apprezzabile, ma diverso.



Accompagnare, “accomodare” armonicamente gli imprevedibili imprevisti con l’ordine equilibrato delle cose che seguono il loro corso e il loro orientamento può compiere miracoli ma necessita di tempo e di grande predisposizione all’ascolto e all’osservazione.

Un luogo si sceglie in una stagione, ma le stagioni sono quattro e occorre che la soluzione sia valida e ottimale da stagione a stagione in ciascuna di esse.

Se in città si dà meno importanza a questo fattore, appena fuori diventa quasi impossibile ignorarlo.
La necessità di rendere interagente la casa con il suo intorno si affaccia in Accomodata come una scoperta fantastica e piacevolmente inattesa.




Quello spazio, una sorta di avanscoperta per qualcosa di definitivo, aveva un fuori che la stimolava.
Scegliendo una costa di casa di campagna era entrata in possesso di sei ettari di terra dislocati in un raggio di circa un chilometro in linea d’aria dalla costruzione.
Siamo abituati a “controllare” lo spazio interno, meno esperti nel gestire i riflessi che derivano dall’assumersi la responsabilità di spazi esterni a qualsiasi tipologia di recinzione o delimitazione capace di comprendere l’intero, come in questo caso.
Perseguire il feng shui spesso significa “ri”-qualcosa.
“Ri...”, già perché la manifestazione che esprimiamo con le azioni, le scelte, la sistemazione o l’arredo sono “ri”flessi di processi che abbiamo cresciuto e coltivato che vanno a sommarsi e sovrapporsi a quanto la realtà propone.
Una sorta di personalizzazione che spesso aggiunge e che invece, forse sta a indicare che l’uomo e la donna sono incapaci di adattarsi a quello che certamente da qualche parte già esiste e fa per noi.
Sarà pigrizia, sarà masochismo, ma invece di cercarlo lo costruiamo.
Nel “ri”sistemare la nostra casa o il luogo dove viviamo la maggior parte del nostro tempo, “ri”assegnamo significati, forme e funzioni agli spazi troppo spesso senza capirne e rispettarne la reale vocazione.

La natura si ribella ed ecco che le terre mescolate alla calce e sabbia che fa da intonaco, invece di rendere il blu e il giallo, impazziscono del colore dell’alba e di quello del tramonto che dalle finestre di Accomodata si specchiano sulle pareti.

La sconfitta del consulente? Macchè!
Chiamiamolo zen o come volete, ma quando tutto si fa per un risultato e il risultato è diverso da quello atteso... Guardare l’opposto. Nove su dieci va tutto a posto.

Quello che volevi blu è rosa? “Cioè metti pigmenti blu nell’arenino e quando lo stendi diventa rosa?”
Succede! E perdo i clienti. Fortunatamente non Accomodata. E penso all’elemento Acqua (il blu) e al fatto che lei proprio non se ne cura.
Una casa senza Acqua e senza Fuoco. Ma al Fuoco ci ha pensato perché il richiamo simbolico per attenuarne la mancanza è la cosa che le sue proiezioni hanno subito evidenziato... Mentre l’Acqua manca. Manca il fluire, lo scorrere e il disperdersi. Manca il raccordo e il completamento, la cornice e anche il quadro.
Si è neltempo che sta tra la l’abbandono che si è imparato da piccoli e la fiducia del riscatto nel futuro.
Smarriti e tenacemente aggrappati a quanto in teoria si è certi sia la conclusione migliore quando si tratta degli altri, quindi anche migliore in questo caso.
Tenacemente aggrappata alla sua montagna, benchè incerta di essere disposta nel verso idoneo, Accomodata era fermamente convinta ad accogliere e volgere al bene ogni intoppo e applicare alla lettera i consigli e i rimedi.
Abbandonando la città per la campagna ci sono stati un sacco di processi da “ri”-sistematizzare.





Gli affetti sono importanti in questi casi di forte cambiamento. Ad Accomodata era capitato di “perdere” quelli più cari.
Niente di drammatico, ma a complicare il “trasloco” due abbandoni fuori programma: suo figlio e il suo amore della vita appena ritrovato e di nuovo smarrito.
Un effetto prevedibile. Sgradito e sgradevole, ma prevedibile. Accomodata non lo aveva previsto, anzi! I suoi piani erano del tutto diversi.
“Un freddo che spacca la faccia ai passeri!”. L’inverno dell’anno scorso... Poi la primavera e la betoniera che parte...



To be continued...



giovedì 21 ottobre 2010

Yangjin Lamu - morning sun

Quello che s’à da fà, quando s’à da fa... S’addà fà!

La fase più “antipatica” della predisposizione di uno spazio è quella preliminare alla sua ristrutturazione e cioè la sua demolizione.
Difficile convincere il cliente della necessità di “grattare”, “scarnificare”, mettere a nudo la struttura pre-esistente. Difficile, se non impossibile, per il cliente assistere e partecipare all’opera, riuscire, tra la polvere e il rumore, a cogliere, riconoscere e distinguere i messaggi che la materia invisibile, perché nascosta dagli intonaci, è capace di rimandare e suggerire a chi si propone di esaltarne l’essenza.
Accomodata avrebbe desiderato affrontare “in proprio” quell’avventura, ma quella casa di pietra era dura più delle sue forze e della sua volontà. così, fatti i primi assaggi, si arrese delegando a braccia più robuste il compito di denudare le pareti, i soffitti, i pavimenti e tutto quello che per decenni altri prima di lei avevano conosciuto e abitato.


Quello che s’à da fà, quando s’à da fa... S’addà fà!


Ho vissuto spesso i lunghi giorni, spesso intere settimane, che normalmente intercorrono tra la demolizione e la ricostruzione degli spazi interni, ma la diversità direi, l’anomalia di Accomodata rendono “inedita” questa ultima esperienza.
Docile nell’accettare una procedura assolutamente necessaria nel feng shui, rinunciò subito a seguire il mio consiglio di tornare a visitare quello che sarebbe diventato il suo studio non prima di un paio di mesi e, puntualmente, ogni giorno arrivava in cantiere, quasi sentisse il bisogno di constatare il parallelismo tra l’accumularsi delle macerie e il sorgere in lei di una condizione emotiva e psichica altrettanto distruttiva quanto necessaria.
Decisa ad affrontare con coraggio e con forza quello che spesso e in diverse occasioni viene affermato per spiegare che nel feng shui, come nella bioarchitettura, gli spazi edificati, siano come la terza pelle dell’uomo e della donna che li abitano.
Seduta tra le macerie Accomodata mi offre un dolce a base di cachi e rum e mi racconta del suo passato e di come immagina il futuro. Il passato simboleggiato dalla sua pietra rosa che immagina collocata nell’area che vuole destinare al relax, alla pausa dalle fatiche della vita. Il futuro, che desidera rappresentare simbolicamente con un ritrovamento che per giorni ricerca tra i detriti che, solo dopo il suo scandaglio e la sua selezione, possono venire caricati verso la discarica.
Alle foto nitide di uno spazio perfettamente rifinito si sostituiscono quelle di una “realtà” scarna e sfocata in cerca di identità.
L’ascolto e penso a quello spazio in cui l’area della conoscenza è estranea, esclusa.
In lei nessun desiderio di memoria, di conferma, di salvataggio del suo passato... Solo rinascita, ripartenza, novità, in sintesi: accoglienza al futuro.
Ogni mio pensiero era anticipato dalle sue visioni, inutili gli appelli metaforici all’analogia tra ristrutturazione edile e ristrutturazione emotiva. Accomodata rifiuta la verbalizzazione e la concettualizzazione della condizione umana. A me non restava che assistere, accompagnare e, ora che i lavori hanno superato una fase sempre triste e difficile da descrivere, testimoniare i giorni che durante quella fase furono sempre di pioggia nonostante la stagione estiva. Poi finalmente il sole e la soddisfazione di Accomodata quando vede appoggiati sul pavimento quelli che per tutti, allora come ora, sono semplicemente due grossi macigni di pietra locale, il cosiddetto oro nero ovvero la dolce, robusta e al tempo stesso duttile ardesia ... Ma a luglio non ci sono cachi sugli alberi! Eppure li ho visti e assaggiati i frutti di Accomodata! Magicamente trasportati nelle stagioni, tanto che il futuro sembrava riuscire a essere nello stesso tempo la riproduzione fotografica del passato e la rassicurazione estetica, tattile, gustativa, olfattiva, uditiva ed emotiva di un evento vissuto nel qui ed ora.
Darsi tempo, nel feng shui è fondamentale.
Seguire i tempi naturali lo è altrettanto.
A volte succede che i tempi si mescolano, si smarriscono, si ripetono, si dimenticano. Anni e anni di vita cancellati dal calendario, anche di quello degli anni ancora a venire.
Cambiare casa necessita di svolgere due processi mentali opposti tra loro. Ricercare il nuovo e abbandonare tutto quanto fino a ieri ci vestiva e ci proteggeva.
Sapere da dove si parte e capire dove si vuole arrivare.
Più il cambiamento è drastico e più si sviluppa il conflitto tra le parti che necessitano una nuova stabilità e quelle che propendono per la conservazione.
Accomodata non voleva grandi cambiamenti nella sua vita quanto cambiare il modo in cui fare le cose da fare e voleva farlo seguendo l’arte raffinatissima del feng shui.

To be continued:-)

Estate Accomodata



Post n°80 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da teti900
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Quando cerchiamo una nuova sistemazione, sia una casa o sia un ufficio a un certo punto incontriamo la soluzione giusta. 
Davanti ai nostri occhi appare l'immagine distinta di come il luogo potrà diventare una volta sistemato e, senza alcuno sforzo, riusciamo a vederci e a sentirci come se fossimo già padroni di quello spazio. 
Alla seconda visita inizia una leggera titubanza... gli ambienti sembrano contrarsi, dilatarsi, assumere forme, dimensioni e proporzioni sempre diverse da quella prima volta e spesso a questo momento di panico fa seguito una telefonata all'amico architetto che, nel nostro immaginario si prenderà cura di noi, dei nostri muri, capirà i nostri gusti e le nostre esigenze, risolverà tutti i nostri problemi. 
Basterà raccontargli la sensazione di quella prima volta... basterebbe e invece non basta. Le cose sulla carta sono sempre perfette, dal vero mai. Tanto vale cercare di fare il proprio meglio e accettare l'idea che alla fine se qualcosa non va, forse è perchè nel frattempo sono passati i mesi, si è sotto stress per il momento del trasloco, che da una parte si vorrebbe subito e dall'altra il più tardi possibile, insomma ad accettare che ci si trova in uno stato d'animo diverso e in parte già rinnovato dalla relazione che abbiamo intrapreso con il nuovo habitat. 
Questa è la storia di un'amica che, per salvaguardare la sua privacy, chiamerò "Accomodata" per via che un giorno, l'impresario dell'impresa di ristrutturazione, usò quel termine per significare che stesse comoda, che non si scomodasse a fare un non so che. L'espressione che fece fu così comica che, con il suo consenso, da quel giorno diventò la signora Accomodata. 
In un pomeriggio uggioso all'inizio dell'estate visito il sito. Entro, faccio qualche scatto e Accomodata: "L'ho già fatta io, eccola!" e mi mette sotto il naso una foto. 
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luce
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Ritagli di giornale va bene. 
Ma... non era una pagina di qualche rivista di arredamento era davvero la foto della sua visione di quello spazio! 
Come l'ho invidiata! Pensando a tutte le volte che mi sono sentita dire se avevo delle foto del prima e del dopo... qualche immagine che rendesse la qualità di un intervento feng-shui e quante volte ho risposto che le foto, al pari di un'immagine riflessa hanno il limite di non riuscire a fissare l'energia che anima lo spazio rendendo solo in parte la sensazione vissuta dal vero. L'avessi conosciuta da subito, Accomodata!!! 
Appena mi riprendo dalla sorpresa e lo stupore per quella dote così speciale le spiego che gli arredi sono importanti ma l'atmosfera che vuole creare necessita di tanto altro che va fatto prima. A partire dai muri. "Ok - conclude Accomodata - ho capito cosa vuoi dire... che adesso è così e tu per ora mi aiuti fino a qui" 
prima dopo
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Quando si dice avere una chiara visione delle cose! 
To be continued :-) 
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mercoledì 20 ottobre 2010

pazienti per forza



"Buongiorno, qualcosa non va vero?"


già.. intanto non trovo un sostituto valido da quando lei ha lasciato e poi non so, mi si scollano le giunture… le analisi sono di nuovo in bambola, sono due anni che dalle 3 alle 5 non dormo e io sono…


"Incazzata come una iena, lo so, si vede:), è il pancreas, ma venga qui che guardiamo l'iride"


uffa ma le dico, stavo quasi bene… avevo anche pensato di partire con un gommone di ritorno da Pantelleria e emigrare in Africa così da togliermi da sto Paese che mi avvelena quella poca salute che ho…


"Sì, sì… certo"


eh… appunto. e invece uff! sempre punto e a capo e in più la stagione.


"Ok, allineiamoci che facciamo i test cinesiologici, ecco lo vede? E' il pancreas:), cioè, diciamo che è l'aspetto più urgente insieme alle difese immunitarie e all'infiammazione, non possiamo intervenire su tutto insieme, lo sa, vero? Comunque il mentale è a posto, non è una invenzione della mente è davvero uno stato patologico"


perfetto! un'altra cosa che funziona a modo suo di cui tener conto… mi sa che devo trovare in fretta un killer:))


"Ahaha… ehm, ehm… Mi sembra prematuro… Direi intanto di far arrivare quel prodotto che ha preso lo scorso anno e tanto le prescrivo qualcosa per arginare i problemi urgenti, poi rifacciamo le analisi se non ci vediamo prima direi di rivederci a primavera"


insomma riusciamo a metterci l'ennesima pezza giusto quel tanto per mantenere lo status quo... e intanto è inverno e fa freddo:(


"E lo so… quando fa troppo freddo o troppo caldo va peggio vero?


già:(


"Eheheh vada vada che finchè regge di testa, non l'ammazza nessuno :)) il 2011 tornerà la primavera e sarà un anno mite, quindi buono per lei:)"