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(...) vecchia (e stanca) bio contadina part time,
considero il blog una finestra come le altre che ho in casa e,
per chi guarda da fuori, una stanza al pari di un'altra.
bella o brutta che sia,
mi soddisfa e tanto mi basta.

mercoledì 29 giugno 2011

momentaneamente invisibile

Le scuole hanno chiuso, chi ha famiglia ha il suo da fare, poi le vacanze, le temperature e tutto quanto rende complicato organizzare una visita ai/alle blogger e così questa settimana invece del week end ho scelto il giovedì per una zingarata.

Destinazione?
Resterà un segreto, gli indizi saranno rivelati al ritorno (previsto per domenica, se non divento invisibile)

I giovedì altrove di Teti sono stati quindi spostati, per questa settimana, nello spazio e nel tempo qui e qui ciao!

La Tartaruga


la Tartaruga (dal 29 giugno al 26 luglio)


I nati tartaruga amano stare in casa, sono casalinghi e pacifici. Vanno con calma nella vita, senza difficoltà e detestano gli spaventi. Costruiscono la vita un po’ alla volta, sfuggendo dalle situazioni rischiose. Sono perseveranti e sanno che in questo modo conseguiranno tutto quello che si sono proposti, poiché non credono ai risultati facili.

Sono conservatori e credono nella buona educazione e nell’etica.

Hanno un profondo senso religioso e una grande fede in Dio, cui dedicano ogni gesto della propria vita.

La donna tartaruga è la casalinga ideale che tutti gli uomini desiderano incontrare. Sin dalla giovane età cerca l’uomo giusto, lavoratore, emotivamente equilibrato, con il quale costruire una famiglia. Non sanno dire di no, se si toccano le corde del loro cuore. Sono affettuose, anche se all’inizio indossano una corazza per difendersi. La fedeltà è molto importante e, se perdi la loro fiducia, non ci sarà modo di recuperare.

L'uomo tartaruga è molto timido e riservato, però, una volta che entra in confidenza e si sente come in casa propria, diventa socievole e non smette più di parlare.

Sono gli individui più leali dello zodiaco Maya e avere un amico tartaruga è come vincere alla lotteria.

Sono grandi lavoratori e tutto il denaro che guadagnano lo portano a casa. Tratterà la moglie come una regina, però è un marito geloso ed esigente.

In amore e in amicizia: sono amici fedeli e vanno daccordo con tutti, ma, in particolare con i nati sotto la luna del Pipistrello (dal 26 Luglio AL 22 Agosto) e con quelli nati sotto la luna del Pavone (dal 15 novembre al 12 dicembre) per i quali, hanno un’ammirazione segreta.

Andranno bene anche con i Giaguari (dal 7 marzo al 3 aprile) con cui condividono valori umani e di giustizia.


INDICE



martedì 28 giugno 2011

Dis_order__________or__dine

Lo sappiamo, stiamo affrontando un problema sociale oltre che musicale, perché i Joy Division hanno rappresentato una linea di partenza anche per gruppi Pop Rock che ne hanno presi e sviluppati i messaggi. Il loro messaggio rappresenta una continua ricerca di vita e di sensazioni sempre vissuta instabilmente, sempre camminando su una linea di confine in cui si vedono, si sentono e si confrontano stimoli antitetici, nell’affannosa ricerca di una sempre più difficile stabilità.

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Glass


i cuori falliscono

i giovani cuori falliscono

in qualunque momento

pressurizzati, surriscaldati, troppo stanchi

prendilo rapidamente, prendilo in modo pulito

chiudi le mani, toccati i piedi

i cuori falliscono

i giovani cuori falliscono

in qualunque momento

logorandosi in fuga metropolitana

metti la mano dov'è sicuro

lascia la mano dov'è sicuro

fallo ancora fallo ancora e ancora e ancora

ogni volta

questo è un tuo diritto

ti ho detto che dovremmo farlo ancora

surriscaldati, troppo stanchi

non desideri farlo ancora

in qualunque momento

va bene non desideri farlo ancora

scommetto che desideri farlo ancora

fallo ancora

in qualunque momento

va bene

scommetto che lo faresti ancora

in qualunque momento

è un tuo diritto girati

e fallo ancora fallo ancora

fallo ancora fallo ancora e ancora e ancora


(grazie a Guchi per la traduzione)



Disorder

Ho aspettato che arrivasse una guida
e che mi prendesse per mano
queste sensazioni potrebbero farmi sentire
i piaceri di un uomo normale?
queste sensazioni a malapena mi
interesseranno un altro giorno
io ho lo spirito, ho perso l'emozione
porto via lo shock

tutto sta diventando più veloce
si sta muovendo più veloce adesso
sta diventando fuori mano
sul decimo piano, giù per le scale sul retro
è una terra di nessuno
le luci stanno splendendo
le auto si stanno scontrando
sta diventando frequente adesso
io ho lo spirito, ho perso l'emozione
lo lascio uscire in qualche modo

quel che significa per te
quel che significa per me
e ci incontreremo ancora
ti sto guardando
la sto guardando
non avrò pietà dai tuoi amici
chi ha ragione, chi può dirlo
e chi se ne frega di questo adesso
finchè lo spirito stringerà nuove sensazioni
allora lo saprai, finchè lo spirito stringerà
nuove sensazioni allora lo saprai, finchè lo
spirito stringerà nuove sensazioni allora lo saprai
io ho lo spirito, ho perso l'emozione
io ho lo spirito, ho perso l'emozione
emozione, emozione, emozione…


_______________________ stasera non ceno.


non sono rondini



"ah potessi volare!" diciamo o abbiamo detto almeno una volta nella vita, magari da bambini, e c'è un uccello che potrebbe risponderci: "ah potessi camminare!"




I rondoni possono aggrapparsi ma non possono posarsi e quindi camminare o saltare. Svolgono tutte le funzioni in volo, compreso l'accoppiamento.
Questa caratteristica sta alla base del nome scientifico del rondone "apus" che vuol dire "senza piedi". A questi animali Eugenio Montale ha dedicato una poesia, questa:

lunedì 27 giugno 2011

VACANZE SULLO YANGTZE

Non amo particolarmente Philippe Daverio ma Passepartout se riesco lo vedo sempre volentieri.
E' la domenica verso l'una e mezza su Rai3 ed è una bella mezz'ora.
Mi piace tanto la regia (Mauro Raponi) del programma e la scelta delle immagini, il tono canzonatorio, insomma mi piace.
Domenica scorsa la puntata sulla Cina CLICK che per chi ha tempo consiglio.
Una puntata asciutta che nella seconda parte sfiora la sottile differenza della cultura di quel Paese con il vicino Giappone, più manierato, meno grezzo.
E credo che sia questa caratteristica quella che mi fa apprezzare la storia antica della Cina e delle aree meno note dell'area orientale del nostro mondo: Birmania, Cambogia, anche se ne so poco ho sempre pensato che se fossi nata lì sarei stata meglio.

prova costume

Prendo spunto da un post sui vip al mare e una battuta con la blogger a proposito della prova costume, lei diceva, "insomma meglio l'anno scorso".

Ma io preferisco dire che è perfetta! O per lo meno è molto meglio di quella del prossimo anno, quando credo sarà meglio andare in montagna o al mare ma solo di notte e in rigoroso costume intero.

Insomma della serie il bello e la bestia:)

La Bestia ovviamente è la tardona in costume viola e il bello è Simone che si è carinamente prestato a fotografarla.
(E subito dopo, chissà perchè?, piangeva!)

Quindi gli uomini stiano attenti che l'ingrandimento potrebbe sortire effetti depressivi, mentre le signore sicuramente potranno dilettarsi della vista del Bello e buon samaritano Simone:)

ps. occhio ai commenti che Simone potrebbe leggerli;)

c'è un bel post di WALKINBLUE che ho appena letto sul tema___ è proprio come ha scritto lei.


domenica 26 giugno 2011

Smalltown Boy


Più di una canzone, quasi un film, e bravo il pastore valdese di Milano, Platone (di nome Giuseppe), Papa subito!



Parti la mattina
Con tutto ciò che possiedi
In una piccola valigia nera
Da solo su una banchina
Il vento e la pioggia
Su una faccia triste e solitaria

Tua madre non capirà mai
Perché sei dovuto partire
Ma le risposte che cerchi
non saranno mai trovate a casa
l’amore di cui hai bisogno
non sarà mai trovato a casa

vattene scappa vattene scappa vattene
vattene scappa vattene scappa vattene

spinto e preso a calci da tutte le parti
sempre un ragazzo solitario
eri quello
di cui sparlavano in città
mentre ti reprimevano
e cosi duramente come provavano
ti facevano male per farti piangere
ma tu non piangevi mai per loro
solo per la tua anima
tu non piangevi mai per loro
solo per la tua anima

vattene scappa vattene scappa vattene
vattene scappa vattene scappa vattene

piangi ragazzo piangi
Parti la mattina
Con tutto ciò che possiedi
In una piccola valigia nera
Da solo sulla banchina
Il vento e la pioggia
Su una faccia triste e solitaria

vattene scappa vattene scappa vattene
vattene scappa vattene scappa vattene

domenica



Ha ragione Roman quando mi dice: "sei anni, sei come una bambina di sei anni"
e io rido! lui ne ha 28, potrebbe essere mio figlio e non lo sa che il processo di tornare bambini quando si invecchia comincia quando abbandoni la tua infanzia e sogni quella che avresti voluto avere. e io rido, vedo sta scena e rido a crepapelle, pagherei per prendermi a culate con un soggetto simile, quindi ora me la ballo!

sabato 25 giugno 2011

momenti di gloria

sabato pomeriggio, via principale cittadina, non so se si vede nella foto del video dietro ai musicisti ci sono degli africani che fanno bagaglio.

l'antefatto:

arrivano due vigilesse e trovano da dire prima ai musicanti di strada e poi agli ambulanti.
si forma un capannello di gente silenziosa ma visibilmente indignata.

i musicanti se la cavano con niente, gli ambulanti devono sbaraccare.


quello che suonavano (anche bene devo dire) non sono riuscita a farlo uscire dal telefonino e comunque aveva un audio pessimo e così ho usato una musica che andasse più o meno bene per un quartetto d'archi, ma non è di questo che volevo dire.

alla fine ok, in parte l'ha avuta vinta la società civile indignata, ma resta che in questo mondo di ladri ci si dà parecchio da fare per mandar via la gente che commercia come può e niente per chi avrebbe di suo già tutto e di più per sè, la sua famiglia quella dei figli dei figli e ruba senza vergogna.

e non era neanche questo che volevo dire perchè suona retorico anche alle mie orecchie figuriamoci a quelle vostre.

volevo dire che era del tempo che non assistevo a una mobilitazione spontanea e silente di disapprovazione pacifica ma potente.

anche le vigilesse alla fine sembravano dirsi "ma tu guarda che ci tocca fare", con sto caldo poi.

insomma chi era lì in quel capannello di gente alle 16,25 di oggi ha vissuto un momento di gloria, si è sentito come di aver svolto la sua buona azione quotidiana e stranamente pochissimi han tirato dritto.

qualcuno è arrivato attraversando la strada, i più hanno osservato, scattato una foto e poi finito il brano il gruppetto di spettatori si è sciolto, ognuno è andato via senza aspettarsi niente, anzi lasciando quel che poteva e poi ha continuato il suo sabato qualunque.

cinquanta metri dopo un anziano rubicondo suonava un sax sotto il ponte monumentale, ma non sembrava accorgersi di niente, probabilmente lui le vigilesse non se l'è proprio filate.

venerdì 24 giugno 2011

PARI e DI_SPARI



Sula Ventrebianco La band ha scelto di riferirsi ad un pennuto “goffo, orrendo, ansioso e grottesco, con la pancia talmente grossa da rendere la camminata altamente improbabile e ridicola”. Eppure, nonostante l’apparenza sgraziata, il Sula dal ventre bianco ha una grande qualità: un carattere forte e indomito. La band si rispecchia in questa caratteristica e la sua musica ne è la conferma. Cosa? consta di undici tracce Cosa! «Disse colui che muore: “Io tornerò in vita con voi sotto forma di piacere” e allora disse colui che vive: “Non tornerò in morte con voi sotto forma di dolore”» Vis, Roboris “pentimento affogato da troppi perché” “Troverò il mio piccolo mondo in un…non so, trasparente a voi" Gli spari delle parole visceralmente condito di espressioni dialettali. “Sfioro gli oceani tra il nulla e il delirio, apri la porta tra me e il mio destino” L’ultimo lento “Ti prego schiacciami ora tra sottili orchidee, così che io possa intravedere com’è il mondo senza di me! Fiorirò di nascosto per salpare in un cerchio con le mani più grandi di me io ti cullerò.” Ti vesto di me “Ti uccido lì, dove non ci sarà più destino, dove non c’è più carne per me, dove non c’è più sangue per te”. Si salvi chi può “Ti prego, ferisci lontano da me!”. Occhi nei cuori “Occhi nei cuori di chi non può saper che il sole stanco prima o poi qui cadrà”. Altri brani: Mephisto, Fix, Il cimitero degli elefanti e, infine Contorni e muri




silenziosamente


E' il momento di tirar via sto vecchio post dal suo angolo e riportarlo in auge.


il silenzio è la mia dimensione, la mia aspirazione, la mia

compagnia, una disciplina, l'assoluto e anche una soluzione,

una cura, una passione e dunque un piacere.

l'unico cruccio: lo pratico troppo poco, ma ci sto lavorando!


silenziosamente

Post n°16 pubblicato il 16 Giugno 2010 da teti900

silenzio 1

Beata solitudine
Colui che siede in solitudine e tace è fuggito da tre guerre: ascoltare, parlare, vedere; tuttavia, contro una cosa lotterà continuamente: il suo cuore.
silenzio 2

La società contemporanea teme il silenzio, sente la necessità di coprirlo, annullarlo, negarlo creando città rumorose, luoghi di ritrovo frastornanti, momenti di solitudine anch’essi fitti di suoni (il cellulare che squilla, la musica dell’iPod nelle orecchie...). Forse perché spesso silenzio diventa sinonimo di solitudine, isolamento, vertigine di vuoto. Eppure una lunga tradizione, che affonda le sue radici in un tempo lontano, dice che è ricchezza e non mancanza, pienezza anziché vuoto, gioia piuttosto che tristezza, nascita invece di morte.
Oppure accidia (ovvero: indolenza, inerzia, negligenza, tedio, ansietà del cuore) una forma di torpore o, secondo la traduzione del parola greca da cui origina, uno stato di noncuranza (a=non e kedos=cura), una mancanza di affezione, un senso opprimente di vacuità accompagnato da una strana noia irrequieta e insoddisfatta che prende di mira in particolar modo le persone solitarie e le assale specialmente nelle ore del mezzogiorno…
silenzio 3

Conchiglia, da dove viene il tuo prezioso contenuto? Dal silenzio; per anni e anni le mie labbra son rimaste chiuse.
anonimo indiano

La realtà dell’altro non è in ciò che ti rivela, ma in quel che non può rivelarti. Perciò, se vuoi capirlo, non ascoltare le parole che dice, ma quelle che non dice.
Kahlil Gibran

Sono le parole più silenziose,
quelle che portano la tempesta.
pensieri che incedono con passi di colomba
guidano il mondo.
Friedrich Nietzsche

Il silenzio delle labbra cucite non è silenzio. Si può raggiungere lo stesso risultato tagliandosi la lingua, ma nemmeno quello sarebbe silenzio. E' silenzioso colui che, potendo parlare, non proferisce alcuna parola inutile.
Gandhi

Fai in modo che il tuo discorso sia migliore del tuo silenzio o taci.
Dionigi il Vecchio

Le mie parole, un giorno, mi sono divenute estranee e ho taciuto.
E. Jabes

Un silenzio improvviso nel mezzo di una conversazione ci riporta d'un tratto all'essenziale: ci rivela a quale prezzo dobbiamo pagare l'invenzione della parola.
Emil Cioran

Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici.
Stanislaw Jerzy Lec

Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L'età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni.
Ennio Flaiano

Non per altro: ma è sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita il minuscolo o enorme boato di ciò che poi diventerà inamovibile ricordo.
Alessandro Baricco

La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode. Alessandro Baricco


E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
Tiziano Terzani

Le persone più silenziose sono di solito quelle che hanno la più alta opinione di sé.
William Hazlitt

La parola è un'ala del silenzio.
P. Neruda

Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole.
E. Hubbard

Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore fra due insolubili silenzi
Isabel Allende
silenzio 4

I Giorni e le Notti
suonano
in questi miei nervi d'arpa
Vivo
di questa gioia malata
d'universo
e soffro
per non saperla accendere
nelle mie parole
Giuseppe Ungaretti

Silenzio
La mia anima mi ha parlato, 
fratello, e mi ha illuminato.
 E spesso anche a te l’anima parla
 e ti illumina.
 Tu infatti sei come me,
 e non c’è differenza tra noi,
 se non questa: 
io esprimo cio che è dentro di me 
in parole che ho udito nel mio silenzio,
 mentre tu custodisci tacito 
cio’ che è dentro di te.
 Ma la tua silenziosa custodia 
ha lo stesso valore del mio tanto parlare.
Kahlil Gibran


giovedì 23 giugno 2011

donne sole

(...)


per tutta una serie di motivi contingenti e non a periodi arrivano folate di scoramento generalizzato proprio tra chi è facile a entusiasmi.


come se alcuni momenti del giorno ogni tanto inghiottano senza pietà anche quello che facciamo, chi al lavoro retribuito, chi in quello domestico chi, come me, il lavoro non ce l'ha e ogni minuto potrebbe dirsi un baratro in cui inciampare senza riemergere.


eppure sembra colpire meno di frequente chi non ha da rispondere a nessuno di quel che fa.


allora sono gli altri che ci siamo portate vicino a suscitare pensieri tristi? insicurezza? sfiducia in se stesse?

ovviamente io la risposta me la sono data ed è affermativa. sono la dimostrazione vivente che è possibile non farsi condizionare dalla famiglia o dal prossimo, basta non averci a che fare.


quando decido che invece è il caso di provarci lo faccio sapendo in partenza che da quel giorno avrò mille problemi che se fossi rimasta sola non avrei avuto.


quei dubbi, quel senso di inadeguatezza, quell'insicurezza, quello scontento, quel pensare A.

quel pensare PER. scuotendo interiormente il capo, dando un calcio a una cosa qualsiasi che sta per terra, senza mai guardare in alto. tutto il giorno a pensare che si è sbagliato tutto.

che non c'è soluzione.


sembra quasi che a volte perdiamo tutto noi stesse o lo diamo via senza tenerne neanche un po' come si fa quando fai il pane in casa, che prima lo impasti e poi ne metti un po' via per impastare la volta successiva (questo lo so perché i lieviti mi fanno male e allora a usare la madre è meglio).


la solitudine più profonda l'ho sempre patita stando in due o in tre, o in mezzo a tanta gente, insomma mai da sola.

stando sola lo so in partenza che potrei sentirmi abbandonata e invece no.

mai successo.

quando non mi sopporto più esco o entro il relazione con qualcuno. e lì poi mi pento.

è li che poi mi sento davvero sola.


ma non è di questo che volevo dire.

quello che intendo è che ciascuna è se stessa sempre. sia che stia dietro a un pc per pura evasione, sia quando lavora, sia quando è con gli altri. soprattutto è se stessa quando deve decidere se può accontentare, nel senso di soddisfare, le richieste degli altri o se invece le stanno chiedendo qualcosa che non è capace di fare o che non sente conforme, insomma le risulta conflittuale.


in questo modo, lo so che le storie durano poco.

lo so che i matrimoni non si reggono con questa filosofia. non ho la ricetta per salvare una relazione in crisi.

ma posso solo dire con relativa certezza che la dilatazione del tempo che si impiega per fare le cose è una terapia, una forma di disciplina.

applicazione nel fare soprattutto quello che è utile e non dannoso al nostro prossimo.


è una sorta di affetto materno verso gli altri, anche chi non conosciamo, anche verso noi stesse.


suona teorico questo discorso, ma spero sia utile in particolare a una amica che so che mi legge e che le sa anche lei queste cose, ma pensa che sia un disastro immane o una forma di debolezza o peggio qualcosa per cui qualcuno (probabilmente lei stessa) la ritiene indegna e inadeguata.


il corpo condiziona la mente e viceversa. il disagio psicologico crea malattia fisica e insieme fanno ammalare il sistema che è intorno a noi.


Lo sai, vero che non ho soluzioni e qualsiasi problema devo industriarmi a risolverlo senza poter contare sui mezzi economici?

beh, un po' è servito farne senza.

più di un po' in effetti.

ecco perché, per me, è certo che la soluzione non sta nel rivoluzionare le cose, ma nei piccoli cambiamenti e scoperte che facendo attenzione si trovano in come facciamo le cose più che in cosa facciamo.


voglio dire che se l'intenzione è sincera non può esserci conflitto e dissonanza.

e se c'è è tutta uffa, roba che passa in fretta. il tempo e il vento faranno arrivare le nostre buone intenzioni a chi ne ha più bisogno. a me sostiene tanto questa idea molto astratta del vivere lasciando o lanciando buone intenzioni nel tempo e altrove.


è una mia ricetta soggettiva che vale tanto quanto quella di ciascuna perché ognuna si deve trovare la sua e qui faccio più di un passo indietro perché è così che vorrei lasciare aperto il discorso, senza altro da aggiungere.


anche i commenti saranno graditi, ma solo per questa volta (c'è stato solo un precedente) non riceveranno ulteriori "delucidazioni", mi fermo qui. non potrei aggiungere niente a questo argomento.